Catanzaro, “lavanderia” Sant’Anna Hospital: tutte le accuse a Sally Frontera

C’era una volta… Comincia sempre così una favola, quella buona che resta patrimonio indiscusso della nostra infanzia e di tutti i bambini, ma questa volta l’eccezione sporca la regola, perché nella narrazione della favola del Sant’Anna Hospital di Catanzaro, le fate buone diventano autentiche streghe consegnate al crimine ed alla truffa, tanto da cambiare il finale, che si avvicina sempre di più, ad una tragedia annunciata. Ora finalmente qualcosa s’è mosso con la Corte dei Conti che ha riconosciuto un danno erariale di 680 mila euro e l’ha addossato a Rosanna “Sally” Frontera e a Giuseppe Failla rispettivamente ex legale rappresentante ed ex direttore generale. Ma è chiaro che non basta e non può bastare.

Ci sarebbe stata un’alternativa, l’ultima, che avrebbe potuto cambiare il finale della storia evitando che il Sant’Anna Hospital restasse l’ennesimo cadavere perché vittima della massomafia e delle complicità distribuite lungo la penisola italiana, figlie dei cappucci deviati e dei normali criminali della finanza speculativa o di ‘ndrangheta, che operano schermati dal sistema “testa di legno”. Aprire questa porta e valorizzare la prospettiva, tuttavia, è una opzione che Nicola Gratteri, purtroppo, non ha tenuto in considerazione.

Partendo dai dati storicizzati di “Cuore Matto”, si poteva e si doveva attingere agli ultimi risvolti, quella fitta corrispondenza, di cui abbiamo dato testimonianza, fra i diversi organi della clinica catanzarese. Come era prevedibile, come fatto di una normalità per troppo tempo drogata, i nodi sono arrivati al pettine e si è scoperto – ma noi lo dicevamo da tempo -, che i “padovani” voluti da Sally Frontera ed Alessandro Castellini erano, nella migliore delle ipotesi, o scemi di guerra o, peggio ancora, burattini guidati dal valore criminale quello che appartiene a compassi e cappucci, arrivati a Catanzaro solo per fare cassa. Ma Gratteri quella porta non l’ha voluta o saputa aprire…

Come dicevamo addirittura il 29 dicembre 2022, quasi tre anni fa, la strada del futuro del Sant’Anna Hospital era già al bivio. Da un lato c’era il Collegio Sindacale, svegliatosi dal torpore comprendendo che sono anche loro alcune responsabilità, che convoca in ragione dell’art. 2406 del Codice Civile l’assemblea dei soci e, dall’altra restavano i faccendieri, quelli che rispondono ai desiderata dei cappucci e di Sally Frontera, spiazzati, che tentavano di fare muro, ben sapendo che le loro responsabilità erano abnormi tanto da sconfinare nel tentativo di bancarotta pilotata.

Ed allora sono sempre i documenti che cantano, certamente più intonati della litania di Sally Frontera. Da questi noi ripartiamo, facendo emergere come nel volgere di pochi giorni, qualche mese, è cambiata la valutazione terza del Collegio Sindacale sulla gestione e sulla situazione reale della clinica Sant’Anna Hospital, passando dalla marchetta a buon mercato a rilievi, la cui gravità, dovrebbe accendere la curiosità non solo nostra, ma di chi ancora oggi indaga sulle truffe della sanità calabrese.

All’epoca ci chiedevamo cosa avrebbe fatto la “testa di legno” di Sanità Futura, quel Mario Sabatini dichiaratamente burattino nelle mani della massoneria di Alessandro Castellini e di Sally Frontera. Era già chiarissimo che la struttura sarebbe stata consegnata definitivamente alla criminalità, quella di bassa lega e di grandi speculazioni, che gioca sulle società di comodo e sul riciclaggio di capitali. Quelle che la magistratura antimafia chiama “lavanderie”.

E’ del 14 ottobre 2022, la relazione che il Collegio Sindacale portava all’approvazione del bilancio d’esercizio 2021, cercando di mettere una toppa allo slittamento dei termini previsti dalla normativa, oltre i 180 giorni e, nei fatti confezionando una marchetta all’organo amministrativo, quello che dirige da dietro le quinte Sally Frontera e la crociata dei cappucci, strettamente alleati alla “famiglia” di Limbadi.

Si prende come procedura valida ed in parte a giustifica dei ritardi, il fatto che il CdA dei faccendieri abbia chiesto “(…)il rilascio di una due diligence, commissionata a primaria società di revisione, sul bilancio e sulle posizioni creditori(…)”, un poco come dire che bisogna giocare sulle virgole, perché il 2021 è stato l’anno orribile della clinica nella lotta contro i prefetti dell’Asp di Catanzaro, la notifica della chiusa inchiesta di “Cuore Matto”, la richiesta di risarcimento della Corte dei Conti, senza dimenticare l’interdizione per dodici mesi della coppia Sally & Gino. Allora di cosa si stava parlando? Di certificare i crediti per forniture alla pubblica amministrazione?

Nei fatti e nella sostanza parliamo di procedure pirotecniche, con il solo intento di alzare fumo, coprire l’incapacità e la ratio criminale. Avrebbero fatto meglio a chiedere una “due diligence” sui bilanci antecedenti il 2021, si sarebbe scoperto che i crediti “incassati” derivavano da false fatturazioni e che, il metodo di Sally & Gino lungo vent’anni era lo schema del crimine, quello che la dottoressa” Rosanna Frontera, Sally – che peraltro non è dottoressa, ma forse una mediocre ragioniera – ha sempre pilotato e ha continuato a pilotare da dietro le quinte.

Ma, come abbiamo detto, questa relazione del Collegio Sindacale allegata alla delibera di approvazione del bilancio 2021, era morbida e pure lacunosa, senza volere dire pilotata nel segno della convergenza al tempo lento dei grembiuli e della marchetta funzionale ai faccendieri del CdA, porta fra le righe una svista, chiamiamola così!

I dottori Eugenio Mosca e Luciano Pirrò, insieme alla dottoressa Caterina Caputo, componenti del Collegio Sindacale di Villa S. Anna S.p.A. certificavano, scrivendolo che: “(…) Non sono pervenute denunzie dai soci ex art. 2408 c.c. (…)” ed ancora: “(…) Non sono emersi altri fatti significativi tali da richiedere la menzione nella presente relazione (…)”. Siamo sempre alla data del 14 ottobre 2022. Svista, distrazione o complicità?

Non sta a noi dire se quanto affermato sia frutto di un errore o di una complicità più organica, altri soggetti dovrebbero verificare il valore della verità. Noi però possiamo pacificamente affermare che in data 8 aprile 2022, a margine dell’assemblea dei soci del giorno 6 aprile, qualche “socio sgradito” alla banda, scriveva, fra gli altri destinatari, in termini ufficiali proprio al Collegio Sindacale.

Si denunciava già dall’aprile 2022: «una gestione allegra e lacunosa nelle convocazioni dell’assemblea dei soci; la mancanza di un piano industriale con la proprietà per l’attivazione dei ricoveri a quella data interrotti; l’attivazione non solo di un piano economico-finanziario ma di procedure atte ad evitare la reiterazione di reati, già contestati ad alcuni soggetti- per semplificare Sally – valutando l’iter giudiziario e le azioni di tutela della società in ordine a propri interessi allontanandosi da comportamenti illeciti; la conoscenza anche documentale di delibere dall’impatto evidente sul piano economico e patrimoniale; il richiamo al Collegio Sindacale di un controllo di legalità per il ripristino di una situazione di correttezza amministrativa, contabile e produttiva; ed in ultimo ma non certamente in subordine la verifica ai sensi dell’ex art. 2408 c.c. dell’esistenza di atti interni senza pubblicità, di incarichi con funzioni sovrapponibili a quelli degli amministratori, peraltro con compensi di rilevante ammontare a soggetti indagati per illeciti contabili ed imputati per reati penali».

E’ un bollettino di guerra, l’almanacco della truffa, preannunciato sei mesi prima della relazione del Collegio Sindacale, ma come abbiamo detto questa è una tragedia tutta catanzarese, assoggettata al vincolo delle obbedienze ed al tempo lento, fatto di disattenzioni, sviste e reati da riqualificare, senza differenziare i responsabili. Ecco perché le comunicazioni diventano desaparesidos…

Quel giorno, il 29 dicembre 2022, la storia del Sant’Anna Hospital è stata riscritta. Da una parte c’erano i “folgorati” sulla Via di Damasco, i sindaci della società, che aevano capito che questa strada era meno accidentata e pericolosa di quella che porta a Siano o Rebibbia… Dall’altro lato c’era la “banda” capitanata da Francesca Galasso, la coscialunga serenissima, che calzati i collant di battaglia esponeva il suo petto contro i rivoluzionari, anche perché bisognava riabilitare l’immagine di Alessandro Castellini, il suggeritore di Sally, uscito dalla maglie della giustizia padovana, senza peraltro tanto clamore, solo perché il “potere che sorge ad Est” è riuscito a fare andare in prescrizione il reato di ricettazione, mentre quello di riciclaggio non è stato provato per la mancata rogatoria delle Bahamas…

Già allora c’era la firma e l’ammissione di una responsabilità di ordine penale, in continuità e complicità con il CdA dei faccendieri.

E’ nell’atto di preannuncio di convocazione dei “sindaci” del 13 dicembre 2022 dell’assemblea dei soci di qualche giorno dopo la chiave di accesso ed il ribaltamento di una narrazione, che avrebbe imposto alla proprietà ed all’organo amministrativo di fornire delle risposte, anche perché i quesiti posti hanno elementi tecnici interessanti, che smontano l’attività finora spacciata e avrebbe restituito sulla Via di Damasco una prospettiva di legalità e di chiarezza, quel valore da anni assente fra le mura della clinica, come la storia ha ormai consolidato.

Le domande c’erano, le risposte non le abbiamo viste… Resta il fatto, quello che è un dato criminogeno, che nel Sant’Anna Hospital il potere era delle donne. Sono Sally e Coscialunga che hanno recitato il ruolo di primedonne, in una classificazione inversa a quanto fino a quel momento si era conosciuto. Le accumuna la resistenza del bulbo pilifero, “il pelo sullo stomaco” che, dicono, sia invincibile all’aggressione della ceretta ed alle intemperie della procura antimafia che fu di Nicola Gratteri. La fiaba criminale ha fatto quello che ha voluto nel magico mondo della foresta di Limbadi e nelle infiorescenze tossiche di Padova e Pesaro, dove sono acquattati gli elfi con il cappuccio. Che hanno fatto e fanno ancora marameo a Gratteri e a chi ha preso il suo posto…