Catanzaro, lo show delle “minacce” finali di Talerico: “State attenti che vado in Procura!”

di Danilo Colacino, L’Irriverente Blog

Sono le 16.57 odierne, quando il consiglio comunale di Catanzaro viene aggiornato a domattina alle 9, in seconda convocazione, per mancanza del numero legale peraltro con una delicata votazione in corso. Prima, però, tanti i duelli verbali in Aula. Impossibile, quindi, dar conto di tutti. Ma ciò che è incredibile è come a ogni accusa, di trasformismo o altro, da parte di un consigliere a un collega la risposta non sia, mai, nel merito. Bensì suoni sempre così: “Parli proprio tu, o a seconda dei casi parlate proprio voi, che hai (avete) fatto molto peggio di me”.

Ecco perché lo ribadiamo: per Catanzaro non c’è più speranza! Questo e quello, infatti, pari sono. E fanno le stesse identiche cose, collocandosi dove più gli conviene e aggrada in base al momento. Illazione, insulto, da parte nostra? No, semplicemente resoconto della seduta consiliare, ‘sbobinatura’ degli interventi alla mano. Ecco perché quando Nicola Fiorita afferma: “Questa città si salva solo con noi”, sbaglia o mente. Ed è dimostrato dal fatto che tra il modus operandi suo o di Sergio Abramo e della sua maggioranza o di quella abramiana le differenze appaiono così sfumate fino a divenire invisibili. Ma in un capoluogo in cui “tutto scorre” come nulla fosse, capita anche che Talerico chiuda il civico consesso con una sorta di minaccia finale, avendo in precedenza sottolineato come “destra e sinistra” o “snaturamento” siano concetti vuoti e inutili. Un’intimazione rivolta a chi contesta l’operato dell’Amministrazione: “State attenti che se io comincio ad approfondire alcune situazioni di alcuni consiglieri di opposizione, e poi vediamo anche le dinamiche delle strutture regionali, vado in Procura…”.

Da oggi, quindi, qualunque cosa verrà detta io la approfondirò. E tutti sanno che se io approfondisco qualcosa, poi metto nero su bianco. E qualcosa già ce l’ho”. Parole come pietre, dunque, del solito sfogo talerichiano o messaggio chiaro di una persona che ha la fama di non farsi saltare la mosca al naso, rendendosi un eventuale colpo subito con gli interessi? E chi, se è così, doveva capire? E avrà capito, mettendosi da ora in avanti a… cuccia. Chissà. Comunque sia, dopo una lunga parentesi greve chiudiamo infine con un po’ di leggerezza sui ‘plagi’ tipo il Trio Medusa, proprio evocato da Talerico, o il Dagospia, citato dal sindaco. Che noi non sappiamo letti dove. Mah…