Catanzaro. Lo spaccio nel “fortino” dei rom: ora si teme una guerra tra bande

I poliziotti con giubbotto anti-proiettile assediano il quartiere rom di viale Isonzo, nella zona sud di Catanzaro. Controlli e perquisizioni anche nella giornata di ieri. Si teme che la sparatoria di sabato pomeriggio possa innescare una escalation criminale pericolosa. In “palio” ci sono il traffico di droga e le piazze dello spaccio, quelle che fino ad oggi sono state sotto il dominio di bande di zingari. Zone pressoché inaccessibili dove la criminalità organizzata ha sempre trovato dei validi interlocutori. Ma le scene da Far West, messe in atto proprio a poche centinai di metri dove la comunità si stringeva attorno alla famiglia Corasoniti, per la tragica morte di tre fratelli di 22, 16 e 12 anni, divorati dal fuoco nel cuore della notte, saranno poste al vaglio dal Comitato per l’Ordine e la sicurezza che il prefetto di Catanzaro Cucinotta che ha convocato per oggi pomeriggio alla presenza del questore Maurizio Agricola e dai vertici delle Forze dell’ordine. Un incontro destinato a porre in primo piano la gravissima situazione riesplosa con una recrudescenza inaudita nella zona di viale Isonzo dove a dettare le regole, purtroppo, non è lo Stato ma le organizzazioni che gestiscono il narcotraffico e le attività di riciclaggio.

Un mondo criminale che vive con le sue regole e dentro il quale lo Stato fino oggi sembra essere rimasto “davanti alla porta d’ingresso”. E sarà proprio questo il tema centrale che il prefetto intenderà affrontare con i vertici delle forze dell’ordine; alla riunione dovrebbe partecipare anche il sindaco Nicola Fiorita, particolarmente turbato su quanto avvenuto sabato pomeriggio. Ed è proprio per questo motivo che Fiorita è a stretto contatto con il Prefetto. La sparatoria, anche se apparentemente sembra essere maturata tutta all’interno della criminalità rom, preoccupa e non poco perché essa potrebbe avere dei risvolti anche pericolosi, perché in certi ambienti i torti si possono cancellare solamente con il piombo. Sul piano strettamente investigativo la Squadra Mobile di Catanzaro è al lavoro per cercare di fare piena luce sull’accaduto anche se da quanto comincia a trapelare è la sparatoria sarebbe stata originata da un agguato teso ad un esponente della criminalità rom. Tutte ipotesi che necessitano di ulteriori riscontri che potrebbero arrivare anche dal sistema di videosorveglianza della zona. Mentre poco o nulla potrà avvenire dalle testimonianze di quanti hanno assistito allo scontro a colpi di pistola… Fonte: Gazzetta del Sud