Il sindaco di Catanzaro Nicola Fiorita, da grande equilibrista qual è, cerca di barcamenarsi alla meno peggio tra la “fuffa” dei grandi eventi e l’amara realtà della perdita di centralità della Città capoluogo di regione. Per fortuna, tuttavia, riesce ancora a capire lo stato dell’arte e, a parte la becera propaganda simil occhiutiana, manda anche qualche messaggio apprezzabile ai suoi cittadini.
dalla pagina FB di Nicola Fiorita, sindaco di Catanzaro
Potremmo agevolmente derubricare in polemiche da bar tutto il dibattito sul capodanno, sui “partiti” del centro e di lido, sulle rivendicazioni di questo o di quel quartiere che accompagnano ogni notizia. Ma in realtà, dietro al furore da social c’è una questione che non dobbiamo sottovalutare, e che rimanda alla nostra capacità di pensarci ancora come una città unita – avente il medesimo destino – e proiettata nel futuro. E’ evidente che Catanzaro vive una stagione difficile, che va avanti da troppi anni, in cui la perdita di centralità, di abitanti, di giovani, di occasioni apre una crisi di identità e di prospettive da cui, come in ogni crisi, si può uscire nuovi e più forti o, al contrario, definitivamente schiacciati e protesi verso una salvezza individuale e non collettiva. I tre poli su cui oramai si articola la nostra città possono rinchiudersi nel particolare – con il rischio che il centro muoia lentamente, che Lido si sviluppi in maniera disordinata e incontrollata, che Germaneto resti un pezzo a sé, funzionale più agli altri che a noi – oppure possono ricucirsi nell’universale, nel disegno cioè di una città solida che difende ciò che ha e cammina unita verso ciò che vuole.
Gli accadimenti più recenti – la guida dell’Atem, la presidenza di Arrical, i grandi eventi di cui parliamo oggi, l’avvio di Agenda urbana – possono restituire fiducia, e magari anche un pizzico di orgoglio, nella nostra capacità di essere capoluogo, di guidare processi, di rappresentare la Regione, ma non sono certo sufficienti se non veicoleranno una visione unitaria della città e non aiuteranno a ricostruire una strategia forte e condivisa nelle sfide che ci aspettano. A partire dalla sanità.









