Catanzaro. Pd, Cristallo contro Alecci: “Celia ha fallito: non può guidare il partito al congresso”

“Le dichiarazioni inattese e sorprendenti del consigliere regionale Ernesto Alecci invece di contribuire a disegnare una traiettoria di ricostruzione, perché di questo si tratta, del PD nella Città di Catanzaro introducono elementi gravi di distorsione della realtà e servono soltanto a difendere perimetri correntizi e di filiera che hanno prodotto danni incalcolabili e minato la credibilità del PD nel Capoluogo di Regione. Non è senza significato che la difesa di Celia arrivi da un livello istituzionale che vuole “condizionare” il livello politico: la ragione è puramente elettoralistica ma essa contraddice tutti, dico tutti, gli argomenti utilizzati dallo stesso Alecci”. Lo scrive in una nota  Jasmine Cristallo, della direzione nazionale del Pd. 

“Non può esistere, Statuto alla mano – continua Cristallo -, che Celia guidi il Partito al Congresso. Nel suo ruolo di Segretario cittadino, Fabio Celia ha condannato il partito all’immobilismo più totale e dunque i presunti meriti della sua gestione semplicemente non esistono, come dimostrato e messo in chiaro dai numerosissimi interventi delle iscritte e degli iscritti durante l’assemblea dello scorso 3 luglio. La sua mala gestione è proseguita durante tutta la fase del negativo rimpasto nel quale si sono consumati disegni predatori, alcuni dei quali falliti clamorosamente.

Sappiamo bene come e per chi fu costruita la lista “debole” alle ultime Amministrative, sappiamo benissimo perché furono sciolti i Circoli ed adottato un regolamento congressuale, manifestamente strumentale, per “favorire” il candidato. Abbiamo ascoltato tutti ciò che Celia ha confessato in assemblea il 3 luglio scorso rispetto ad inammissibili accordi preelettorali.

Spiace constatare che per il Consigliere regionale Ernesto Alecci il Congresso nazionale non si sia ancora chiuso perché le sue dichiarazioni non sono soltanto la inutile ed “obbligata” difesa della filiera correntizia ma ledono gravemente immagine e credibilità del Partito tutto. Offuscano, indebolendole, le concilianti dichiarazioni del Segretario provinciale che miravano ad una più che auspicabile ripartenza del partito cittadino e ad costruzione unitaria che riconsegnasse dignità al secondo Partito in Italia, unico erede dei partiti di massa”.