Catanzaro. Performance e installazioni, studenti Aba “invadono” la città

Una “invasione” con performance e installazioni in varie parti della città per raccontare e denunciare le situazioni critiche ma anche per proporre soluzioni, idee, progetti. E’ quella messa in atto dagli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro.
“La manifestazione che abbiamo iniziato in questa settimana – ha spiegato Virgilio Piccari, direttore dell’Accademia commentando le iniziative messe in campo per la ‘settimana situazionista’ che è in corso di svolgimento – ha un senso di provocazione ed è un progetto che portiamo avanti da qualche anno.

L’obiettivo è quello di contaminare il territorio affinché possa trionfare il valore della bellezza attraverso una nuova lettura del grande valore dell’arte”.
Quella dell’Accademia, come detto dallo stesso Piccari, è “una istituzione aperta, che dialoga con l’Amministrazione comunale e con tutte le amministrazioni e l’intenzione è quella di provare a rianimare tutti quegli abbandoni che si sono verificati per lassismo e senso di accettazione e rassegnazione”.
“Noi – ha detto al riguardo la professoressa Simona Caramia, coordinatrice del progetto – viviamo la città tutti i giorni e spesso ci dobbiamo rendere conto che le città non sono come vorremmo, non hanno tutti i servizi che vogliamo. Eppure, questi servizi che mancano molto spesso dipendono dalle nostre disponibilità, da ciò che vogliamo fare”. È stato proprio partendo da questo che il dipartimento di arti visive dell’Aba “ha voluto centrarsi in città per far riflettere sull’abbandono, su quello che manca, non solo a Catanzaro, ma in tutte le realtà provinciali e non. I nostri territori – ha aggiunto Caramia – sono pieni di ferite, sono pieni di luoghi che vogliono essere riscattati, che vogliono un senso. E chi lo può fare se non i ragazzi che sono il nostro futuro? È bellissimo vedere che siano loro a risvegliare le coscienze degli adulti a conferma del fatto che i giovani non sono apatici e lontani dalla realtà”.
Tra le tante idee e progetti messi in campo, quella relativa al “Parco Romani” su cui, insieme al loro professore Gianluca Donati, hanno lavorato Antonio Vono, Corrado Pietro Grandinetti, Francesco Silipo, Sara Valentino, Rebecca Paonessa, Mattia Battaglia, Giovanni Arnone, Claudia Olivadoti, Vincenzo Lazzaro, studenti del corso di Regia che hanno proposto una installazione in galleria Mancuso, nel centro della città, dove su alcuni schermi a tubo catodico scorrono le immagini di quello che doveva diventare un grande centro commerciale ed ora è abbandonato. “Abbiamo lavorato sul concetto di riportare in vita quel poco che è rimasto – ha dichiarato al riguardo Donati – .
Il lavoro che hanno fatto i ragazzi è stato quello di andare a trovare quello che è lo stato in cui si trova il Parco Romani che è uno stato di abbandono, di distruzione: è una ferita nel territorio di Catanzaro che, chiaramente, ha a che fare tantissimo con il tessuto sociale di questa città”.