Catanzaro. Scandalo a Oculistica, indagati due medici del “cerchio magico” di Occhiuto. Bruni e Garofalo sono soci di un Centro diagnostico

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La notizia ha iniziato a girare vorticosamente già dalla prima mattinata, qualche ora dopo che la procura di Catanzaro ufficializza il clamoroso arresto del primario di Oculistica della “Dulbecco” Vincenzo Scorcia, accusato di aver “privatizzato” il reparto con interventi chirurgici eseguiti in ospedale su pazienti precedentemente visitati, a pagamento, in attività privata, scavalcando le normali procedure e alimentando un sistema privato di prenotazioni per prestazioni erogate gratuitamente dall’ospedale. 

La prima sensazione che hanno avuto in molti riguardava il possibile coinvolgimento di due importanti pezzi del “cerchio magico” del ramo sanità del presidente della Regione Roberto Occhiuto. E quando finalmente è uscito fuori l’elenco degli altri indagati a piede libero è arrivata la conferma. Si tratta di Andrea Bruni, ricercatore e professore ordinario alla “Dulbecco” ed Eugenio Garofalo, ricercatore e anche lui professore ordinario. Sono accusati di non aver dichiarato lo svolgimento di attività incompatibili con il pubblico impiego. Insomma, hanno le mani in pasta anche nella sanità privata, eccome se le hanno. 

Andrea Bruni ed Eugenio Garofalo sono molto vicini a Occhiuto. Bruni e Garofalo, tanto per farvi capire di che parliamo, sono medici anestesisti e sono stati proprio loro, il 4 dicembre 2024, a praticare l’anestesia al presidente in occasione dell’intervento al cuore al Policlinico di Germaneto. Bruni è molto giovane, ha 38 anni, ma la sua ascesa è stata rapidissima: in particolare, è il “ragazzo” che Robertino all’epoca dell’intervento aveva lodato pubblicamente dicendo che gli ha salvato la vita nel momento più critico del decorso post operatorio, somministrandogli in maniera tempestiva gli antibiotici che poi hanno regolarizzato la sua situazione clinica. A 38 anni, Bruni non è solo professore ordinario ma è stato anche nominato primario di Anestesia all’ospedale dell’Annunziata di Cosenza e, quasi come per un beffardo scherzo del destino (o magari no…) avrebbe dovuto prendere servizio proprio oggi dopo la nomina, peraltro chiacchieratissima, per la presunta mancanza dei titoli necessari. 

Ma veniamo al dettaglio dell’inchiesta. Bruni e Garofalo condividono un Centro diagnostico di nome “Unilab” a Santo Stefano di Rogliano nel quale a tutt’oggi risultano soci e in possesso di regolari quote. L’amministratore unico è il fratello di Bruni, Saverio, ma fino a poco tempo fa il rappresentante legale risultava essere proprio Andrea e qualcuno deve avergli consigliato quantomeno di levarsi da quella scomoda posizione.

E’ del tutto evidente che il coinvolgimento dei due professori ordinari nell’inchiesta ruota attorno all’attività che svolgono nel Centro diagnostico Unilab. Quasi sicuramente il primario di Oculistica Scorcia faceva visite nella loro struttura, nella quale si eseguono interventi di cataratta ed è facile pensare che il materiale occorrente provenisse direttamente dalla “Dulbecco”, in particolare le lenti per le cataratte, che costano un bel po’ di soldi. Per una migliore comprensione dei fatti: a loro gli interventi non costavano nulla grazie al materiale della “Dulbecco” ma i pazienti pagavano eccome se pagavano e loro intascavano indebitamente, essendo medici che lavorano per la sanità pubblica.

Eugenio Garofalo è una sorta di “gemello” di Andrea Bruni, viaggiano da sempre in tandem. Sono diventati entrambi professori associati – nello stesso giorno – a Catanzaro oltre a “lavorare” insieme anche nel privato e l’unica differenza è arrivata adesso con la nomina a primario di Anestesia a Cosenza per Bruni, il quale era stato già in precedenza nominato da Occhiuto coordinatore del gruppo tecnico regionale per il Covid e in seguito nuovo consulente – e pure riconfermato con grande enfasi – nell’azione di raccordo politico istituzionale con il sistema delle Conferenze Stato-Regioni, con particolare riferimento all’ambito socio assistenziale sanitario. Insomma, stiamo parlando di un vero e proprio “fedelissimo” del presidente. Stiamo attivamente lavorando per cercare gli episodi che vengono citati nell’ordinanza come ipotesi di reato e ulteriori elementi che dimostrano in maniera inequivocabile la vicinanza dei due medici e professori ordinari con Occhiuto.