A Catanzaro il caso Procopi tiene banco almeno quanto il caso Celia e quello degli altri consiglieri indebitati col Comune. Emerge una “città sommersa” della quale tutti conoscono l’esistenza ma che fatica maledettamente ad uscire fuori tra ammiccamenti, omertà e “salviamo il salvabile”. E la funzione degli organi di informazione, che dovrebbe essere quella di aiutare la gente a fare luce, ne esce mortificata perché tutti hanno paura e nessuno fa emergere vicende straconosciute ma che evidentemente non si possono rivelare. Non solo: i figli di Procopi, tra i quali la nota consigliera comunale Giulia che ha una faccia tosta senza confini, pubblicano post di sfida sui social perché sanno bene che i media hanno paura di loro e non pubblicheranno mai né una loro foto né tantomeno si azzarderanno ad andare a fondo nei loro squallidi affari.
Di conseguenza, aderiamo di buon grado alle richieste di molti cittadini di Catanzaro che ci hanno chiesto quantomeno di far luce sulle tante società e sui tanti beni del signor Carlo Procopi, che a questo punto non dovrebbero restare intonse e “intoccabili” come sono state finora. Certo, come spieghiamo più avanti, i Procopi hanno anche molte “talpe” nella Finanza e persino dentro il Tribunale di Catanzaro ma non possono zittire tutti perché non tutti sono in vendita. E allora vediamo insieme di che si tratta e di cosa stiamo parlando.
Le società di Carlo Procopi– P auto sita in via Lucrezia della Valle dove formalmente vende auto ed invece fa usura con la scusa delle cambiali e degli assegni (l’informativa lo dice senza troppe perifrasi)
– Istituto di vigilanza a Bergamo intestato a qualche prestanome
– Amati Beauty Center, centro estetico della fidanzata di Carlo Procopi trasferito da poco nel quartiere marinaro di extra lusso in via Mercato 14
– Bar Area 19 intestato formalmente a una sua fedele prestanome con conti correnti pieni di soldi con più zeri…
– Autolavaggio Borgo in via Lucrezia della Valle a Catanzaro intestato fittiziamente sempre alla stessa prestanome
– Impresa di costruzioni fittiziamente intesta a prestanome, ex marito della fedele prestanome ma consenziente a tutti questi giri… del resto tutti girano con Porsche Macan e Porsche Panamera….
– Hice Club di Catanzaro Lido, locale notturno sito in via Lungomare Stefano Pugliese
Il Comune per questo locale ha fatto una Zona a Traffico Limitato ad hoc, pensare un po’…
– Gioelleria Procopi sita su corso Mazzini di Catanzaro chiusa da circa un anno e mezzo perché il Procopi aveva informatori in Finanza che gli dicevano anche che venivano sentite le sue vittime di usura. La gioielleria era stata sottratta all’ex proprietario in difficoltà economica.
– socio occulto del ristorante Kesas sito in Catanzaro Lido via Lungomare
– costruzione campi padel su terreno intestato a un prestanome di Daniele Masciari perché lui è stato dichiarato fallito dopo aver fatto mille truffe anche a nome suo, e dati in gestione a bravi ragazzi in località Giovino di Catanzaro Lido
– ristorante “Piccolo Mondo” ora chiuso sul porto di Catanzaro Lido
– altre persone usurate: l’ex proprietario della concessionaria Fiat a Lamezia Terme e una famiglia proprietaria di un noto albergo a Catanzaro Lido.
Tutte le proprietà che sono intestate a Masciari Daniele e ai suoi prestanome fanno capo a Carlo Procopi. Masciari vendeva banane per Catanzaro, da quando si sono conosciuti ha cambiato stile di vita: ville macchine moto e lusso. Lo sanno tutti a Catanzaro.
Altra società a lui riconducibile è la X-Fuels, società di carburanti attraverso la quale faceva fatture false e prestava denaro.
Ed eccoci alla cara Giulia Procopi, la figlia dello strozzino che si diletta a fare politica. Non serve essere scienziati a Catanzaro per capire in quale circoscrizione la “rampolla” prende i voti ovvero nella zona dei rom in via Lucrezia della Valle e nel fortino di Pistoia, tutte zone – manco a dirlo – ad alto tasso di criminalità.
Così come a Catanzaro tutti sanno che la villa di Carlo Procopi – che vedete nella foto di copertina – è stata costruita in modo abusivo a nome della sua ex moglie Vanessa Aprile, sorella di Tommaso Aprile… già condannato per usura e associazione mafiosa.
In ogni caso, prima o poi qualcuno dovrà pur fare a Procopi la fatidica misura di prevenzione, visto che non potrà mai e poi mai giustificare tutti i suoi averi.
E nello stesso tempo ci sarà da verificare chi della Finanza lo informava di tutto. I finanzieri non gli hanno sequestrato soldi in contanti perché Procopi sapeva tutto in tempo reale. E non serve un profeta per immaginare che minaccerà tutti i potenziali testimoni non solo con i figli ma anche attraverso il fratello ancora in libertà per non farli andare in udienza e quindi cercherà in tutti i modi di farli ritrattare.
Anche la scelta dell’avvocato non è casuale. L’avvocato Lomonaco recentemente era anche il difensore di Valerio Staffa, che è uno che è stato uno dei testimoni contro Carlo. Per chiudere in bellezza, informiamo i Procopi che siamo a conoscenza anche del fatto che è proprietario di un lido a Simeri mare con denominazione Cocoricó gestito anche dai due figli.
I finanzieri che fanno da “talpe” ai Procopi possono stare tranquilli: anche le loro identità sono note a tutti a Catanzaro. Non viviamo in metropoli, ci conosciamo tutti, purtroppo per voi…