Quasi mezzo milione di euro suddivisi in vari bonifici con un’unica causale: regalo di mamma. Anche così gli indagati dell’inchiesta per i testamenti falsi a Catanzaro provavano a giustificare quel fiume di denaro che improvvisamente ha iniziato a transitare sui loro conti. Gli inquirenti sono riusciti a ricostruire i traffici economici del gruppo a partire dal 2018 e sono giunti alla conclusione che non vi sia dubbio “che gli indagati si siano appropriati con l’inganno di 1 milione 405 mila 148 euro e abbiano successivamente proceduto a “ripulire” il denaro di provenienza illecita mediante i diversi trasferimenti con causali fittizie, gli investimenti e i prelevamenti di ingenti quantità di denaro destinato certamente a confluire in conti correnti all’estero o a essere prelevato in contanti. Il tutto in modo concretamente idoneo a impedire l’identificazione della provenienza illecita”.
In pratica, una volta ottenuti i soldi dell’eredità c’era un vorticoso giro di bonifici dai conti degli indagati a quelli di società per operazioni risultate inesistenti. Operazioni circolari di conto in conto che terminavano con il prelevamento di denaro contante, ormai ripulito. Quando non veniva prelevato in Italia, il denaro viaggiava verso società tedesche o slovene, operazioni che per gli inquirenti sono “sintomo della volontà di impedire la tracciabilità delle operazioni. I trasferimenti all’estero sono sia in entrata che in uscita, proprio a riprova della volontà di eliminare le tracce del denaro”.
C’è un altro dato che il gip evidenzia nella sua ordinanza. “Né può tacersi come indice sintomatico di detta volontà sia stata la circostanza che pressoché tutti i conti oggetto di analisi sono stati aperti e una volta svuotati chiusi dopo due anni”.
Gli inquirenti però sono certi di avere individuato l’utilizzo finale di almeno una parte di quel denaro. Nel settembre 2018 è stata accreditata sul conto personale di Giuseppe Aiello con la causale “regalo padre” la cifra di 250mila euro. Lo stesso giorno l’indagato avrebbe trasferito parte del denaro ricevuto (100mila euro) su un altro conto corrente, sempre a lui intestato, con la causale “giroconto per acquisto farmacia”. Secondo il gip “non è revocabile in dubbio come il denaro versato in favore di Aiello rappresenti il compenso di quest’ultimo per l’attività da lui svolta. L’intero profitto è stato trasferito per l’acquisto di una farmacia nella periferia sud di Catanzaro”.