Catturato il boss Antonio Pelle: era evaso dall’ospedale di Locri nel 2011

È finita la latitanza di Antonio Pelle, detto “La Mamma”, ritenuto il capo indiscusso della cosca Pelle-Vancheddu di San Luca, nel reggino.

54 anni, Pelle era ricercato dal 2011 ed era inserito nell’elenco, stilato dal Ministero dell’Interno, dei 100 latitanti più pericolosi. 

Nel 2011 era riuscito a farsi ricoverare d’urgenza all’ospedale di Locri, dopo aver perso molti chili in carcere e a seguito di un malore in regime di arresti domiciliari. Ma l’anoressia, secondo quanto accertarono gli inquirenti, sarebbe stata indotta da pillole dimagranti assunte di proposito.

Pelle deve scontare una pena detentiva di 20 anni e un mese di carcere per associazione mafiosa, coltivazione illecita di sostanze stupefacenti, ricettazioneevasione e detenzione abusiva di armi e munizioni.

L’arresto è stato eseguito dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria e dallo Sco, il Servizio Centrale Operativo della Polizia.

E’ stato trovato in un bunker sotterraneo a Bovalino dal quale si accedeva da una intercapedine tra le stanze di casa sua. L’intercapedine era realizzata tra la stanza da letto ed il bagno. Un nascondiglio realizzato con estrema cura, tanto che gli agenti della squadra mobile reggina hanno impiegato diverse ore per individuarlo.

Il super-latitante Antonio Pelle è il capo dello schieramento criminale ritenuto responsabile della c.d. Strage di Natale, avvenuto nel 2006, dove trovò la morte anche Maria Strangio. Detta strage si inquadra nel più ampio contesto della faida che, ormai dal 1991, insanguina San Luca e che ha visto contrapporsi le cosche Vottari “Frunzu”, Pelle “Vancheddu”, Romeo “Stacchi” da un lato, e Strangio “Janchi” e Nirta “Versu”, dall’altro.

Lo scontro è culminato poi nella strage di Duisburg, in Germania, il giorno di ferragosto del 2007 in cui furono uccisi sei presunti affiliati della cosca Pelle-Vottari.