C’era una volta la “Sinistra Italiana” (e calabrese): da tempo non c’è più. Ora un posto a me e uno a te…

STORIA (recente) DELLA SINISTRA ITALIANA E CALABRESE

ANALISI DI PINO TASSI GIA’  SEGRETARIO SEL  PROVINCIA VIBO VALENTIA DAL 2008 AL 2012.

C’era una volta la sinistra italiana, da tempo non c’è più. La sinistra italiana è quella cosa che se fosse in Francia appoggerebbe certamente Macron e non Melanchon.

2008, NASCITA DEL PD, IL PARTITO DEI CACICCHI

Sinistra Italiana è la figlia indegna di Sinistra Democratica di Fabio Mussi che ebbe il coraggio, insieme a tanti compagni, di rompere con Fassino e Veltroni e non entrare nel nuovo Partito Democratico che era già tarato fin dalla sua nascita. Se ognuno avesse ragionato con la logica della cadrega molti sarebbero entrati del Pd di Veltroni.

Da lì nasce l’ultimo serio tentativo di fare una sinistra nuova, quella della Sinistra Arcobaleno con Rifondazione Comunista e i Verdi che purtroppo la batosta elettorale del 2008 portò rapidamente all’archiviazione. Già allora nei Verdi c’era, dietro Pecoraro Scanio, questo triste figuro di Angelo Bonelli che da allora rappresenta il tappo che fa rimanere in Italia i Verdi a cifre intorno all’1%.

Da quel 2008 per la sinistra italiana non c’è più pace. E’ oppressa da una sindrome arcobaleno che fa guardare sempre al posticino da occupare senza mai volare alto.

NIKI VENDOLA E LE ELEZIONI REGIONALI CALABRIA 2010

Anche la stella nasce e travolgente di Niki Vendola, eletto presidente della Puglia nel 2005, travolgendo il candidato del Pd quel Francesco Boccia che ancora oggi ne combina una in più di Bertoldo, piano piano rientra nel sistema, si adegua nel palazzo, si uniforma alla politica politicante.

Emblematico fu il suo ruolo nelle elezioni regionali del 2010 in Calabria. Avendo la quasi totalità di Sel contraria all’appoggio ad Agazio Loiero, Vendola concesse il suo nome a Evelina Catizone, per fare la lista Sinistra con Vendola insieme al PSI di Luigi Incarnato (sic !!!).

Era il periodo dell’innamoramento di Niki Vendola, dato come nuovo astro nascente della sinistra italiana. E la Catizone ebbe il suo periodo vendoliano, come Picasso e me ne scuso, che legò in un triangolo politico azzardato, Vendola come grande ispiratore politico, Agazio Loiero come faro regionale. Punto di riferimento di Vendola in Calabria e nello stesso tempo nel partito meridionalista di Loiero. Chiù pilù pe tutti. Ma non fu la sola, tanti sposarono la difesa a spada tratta della candidatura di Agazio Loiero.

Fernando Pignataro

Ferdinando Pignataro, buon segretario della Cgil, fu tra i più accaniti sostenitori che Sel dovesse schierarsi al fianco di Loiero, di cui era consulente alla presidenza, sfiorando anche lo scontro fisico con il sottoscritto in una turbolenta riunione regionale a Lamezia con l’emissario di Vendola, che dovette prendere atto a malincuore che Sel in Calabria non voleva allearsi con Loiero. Da qui l’invenzione della lista la Sinistra per Vendola che prese il 3% di cui i due terzi portati dal PSI di Incarnato (arisic!!!).. E’ una batosta stratosferica sia per Agazio Loiero sia per la lista di Evelina Catizone nonostante il nome di Niki Vendola nel simbolo.

ELEZIONI POLITICHE 2013: L’APPARATO TRIONFA!

Dopo la disfatta delle elezioni politiche Roma decide bene di commissariare il partito calabrese e manda tale Andrea Di Martino da Napoli, uomo di Gennarino Migliore, a dirigerlo. A pochi mesi dalle elezioni il successo del duo Bersani-Vendola è cosa scontata, già si parla di suddivisione dei ministeri. In Calabria si decide di monopolizzare i posti utili e si candida Ferdinando Aiello, da poco arrivato da Rifondazione Comunista, a capolista e Di Martino numero due in lista.

Ferdinando Aiello

In culo alla base del partito che chiedeva a gran voce la candidatura di GIANNETTO SPERANZA sindaco di Lamezia Terme da ben otto anni, rieletto a furor di popolo, protagonista di battaglie contro la mafia che ebbero eco a livello nazionale e non solo. La proposta non viene nemmeno presa in considerazione. Si vede che l’occupazione dei posti avrà avuto una tale diffusione in tutta Italia che la vittoria sicura in Italia svanisce e in Calabria si elegge solo Ferdinando Aiello. Ne fa le spese anche l’ottima candidatura di Ida Dominjanni capolista al Senato a cui affiancano però al secondo posto la palla al piede della sempre presente Eva Catizone. Morale della favola, dopo pochi mesi Gennarino Migliore va con Renzi, e si porta dietro tutta la squadra, Di Martino e lo segue anche Ferdinando Aiello. Tutti felici nel Pd di Matteo Renzi. E poi alcuni in Italia Viva.

ELEZIONI POLITICHE 2018: OCCUPAZIONE MILITARE DEI POSTI

La lezione sarà servita? Già, non c’è mai fine al peggio. Si arriva così alle elezioni politiche del 2018 dove nasce la lista di Leu con Art1 e Sel insieme. Nico Stumpo, braccio destro di Bersani, per non sbagliare colpo decide bene di occupare i due posti di capolista nei due collegi della Calabria non sapendo bene a quale dei due collegi sarebbe scattato l’unico seggio preventivato per Leu. Mossa azzeccata e infatti viene eletto nel collegio nord della Calabria. E anche questa volta la lista della sinistra raggiunge appena il 5%.

ELEZIONI POLITICHE 2022: UN POSTO A ME E UNO A TE. IN CULO ALLA SINISTRA

  1. A) ARTICOLO 1

Si arriva ad oggi. Scesi dal treno di Leu e riguadagnati ognuno la propria autonomia, Sel e Articolo 1 decidono bene di intavolare trattative super segrete con Enrico Letta per un pugno di posti in più. Naturalmente è sempre Nico Stumpo protagonista, insieme a Roberto Speranza, dell’accordone con il Pd di Enrico Letta. Articolo 1 farà la lista insieme al Pd in cambio di quattro, cinque posti sicuri. E si accettano scommesse che ci ritroveremo Nico Stumpo a capeggiare la lista Democratici e Progressisti in Calabria o in altro collegio sicuro.

  1. B) SINISTRA ITALIANA. CIAO DE MAGISTRIS CIAO

Poi arriva il via libera di Nicola Fratoianni dopo una sceneggiata penosa. Non ci dimentichiamo che questo è lo stesso Nicola Fratoianni, e questa è la stessa Sinistra Italiana che l’anno scorso appoggiarono Luigi De Magistris a presidente della Regione Calabria, con propri candidati, affermando che il Pd era un partito di potere e irrecuperabile. Oggi a Nicola Fratoianni sta bene Enrico Letta e non più De Magistris, e si vocifera che Letta anche a lui abbia garantito l’ elezione di due candidati di Si nei collegi uninominali. Però questa volta sara’ dura che ci sia un calabrese.

CONCLUSIONI: ‘NTO CULO ALLA SINISTRA

Questa è in sintesi la storia di quella che fu la sinistra italiana e calabrese. C’ERA UNA VOLTA, LA SINISTRA ITALIANA E CALABRESE, ORA CI SI BATTAGLIA PER UN POSTO AL SOLE!!!

PINO TASSI

GIA’ SEGRETARIO PROVINCIALE SEL VIBO VALENTIA