Cetraro 2025. Dalla larga intesa alla grande ammucchiata

Cetraro. Dalla larga intesa alla grande ammucchiata

Cetraro continua ad avere un primato in Calabria: il camaleontismo e il trasformismo sono le etichette più appropriate che si possano imprimere sui politicanti cetraresi. Vi abbiamo raccontato di come si è passati dalla larga intesa sull’esempio di Francia, Germania e tutto il cucuzzaro proposta da quel gran furbacchione di Peppino Aieta, alla grande ammucchiata tentata da Don Masino Cesareo ed Ermanno Cennamo con l’ausilio di Carmine Quercia che brama di ritornare su quella poltrona che era stato costretto a lasciare dopo poco tempo dalle elezioni. Tra queste due proposte politiche è stata sempre presente come fuoco che cova sotto la cenere quella di un centrodestra capeggiato da Vincenzo Cesareo. Ed in effetti c’era quasi riuscito l’ex Direttore Sanitario dello Spoke Cetraro-Paola che comunque rimane l’uomo più forte del centrodestra, l’unico a poter mettere in difficoltà Peppino Aieta.

Cesareo (Vincenzo) prima ha fatto scappare quelle forze politiche che avevano aderito alla larga convergenza di fatto facendo abortire l’idea, poi ha fatto saltare la grande ammucchiata addirittura arrivando allo scontro col fratello Tommasino. Adesso che il centrodestra ha scelto come candidato a sindaco Giovanni Deltrono, segretario di Forza Italia, va a trattare col Partito Democratico che rimane il più grande equivoco della politica cetrarese. Perché pur di abbattere Peppino Aieta, gli uomini del Pd, Cennamo, Quercia e Bencivinni sarebbero disposti ad allearsi anche col diavolo.

L’unica ipotesi che poteva creare preoccupazioni alla coalizione di Peppino Aieta era appunto la grande ammucchiata ma Peppino, che fesso non è e che è cresciuto a pane e politica e che si é saputo guardare dal peggio della politica regionale (Adamo Capu i Liuni, Bevacqua Chiù Chiù, Don Magorno etc. etc.) che lo ritenevano un intruso ha preso le sue contromisure cominciando a staccare pezzi della grande ammucchiata.

I bene informati ci dicono che è pronto un accordo con Maurizio Iozzi, già assessore e consigliere provinciale, e con Barbara Falbo già assessore di Angelo Aita e poi di Ermanno Cennamo. Così come ha aderito alla sua lista il Comitato San Filippo, che dopo aver avuto ammiccamenti con la grande ammucchiata di Cesareo/Cennamo/Quercia, una volta liquefatta, ha scelto Aieta e la sua lista con una sorta di primarie farlocche. Ma non è finita qui. Perché nel frattempo ci arrivano notizie di altri contatti che Peppino Aieta starebbe avendo con forze politiche e movimenti civici. Ma Cennamo, Quercia, Cesareo (Don Masino) e Bencivinni non si danno per vinti ed hanno ripreso a dialogare perché sanno che l’unica possibilità che hanno di dare fastidio ad Aieta è quella di mettersi tutti insieme strafottendosene del giudizio del popolo. Mancano pochi giorni alla presentazione delle liste e Cetraro potrebbe riservare molte sorprese, non solo politiche.