Cetraro 2025. Tra veti, odio e trasversalismi salta l’accordo tra Cesareo e il Pd

Cetraro. Tra veti, odio e trasversalismi salta l’accordo tra Cesareo e il Pd

Volevano fare la grande ammucchiata con gli ingredienti dell’odio e e del rancore e si sono ritrovati vittime dei loro stessi veti.

È successo a Cetraro dove il tentativo di trovare un accordo spudorato tra Cennamo e i fratelli Cesareo è naufragato per veti contrapposti. Ha iniziato Cennamo, con delega piena affidatagli dal Pd, manifestando la sua disponibilità a fare l’accordo con Forza Italia, Fratelli d’Italia e Democrazia Cristiana a patto che in lista non ci fossero Tommaso Cesareo e Lorena Matta. Ma era una finta perché Cennamo non aveva dimenticato che nel 2020 l’uomo che gli aveva consentito di battere Angelo Aita era stato proprio Tommaso Cesareo che a Cetraro può contare su un cospicuo pacchetto di voti. Lorena Matta, invece, fa parte della Democrazia Cristiana di cui segretario è un altro Cesareo, Vincenzo, altro portatore di voti che Cennamo non voleva perdere.

Ragion per cui, fatti quattro conti, Cennamo avrebbe riunito di nuovo tutti per giocarsela con la lista di Aieta. Ma né Cennamo, né Cesareo avevano fatto i conti con chi di dimenticare i disastri di questi anni con un dissesto pesante non ne volevano sapere. Ed ecco servito il piatto freddo di Fratelli d’Italia che si è detto disponibile a firmare un accordo a patto che cadessero le pregiudiziali su Tommaso Cesareo e Lorena Matta, che il candidato sindaco fosse espressione del centrodestra e che della lista potessero far parte solo Carmine Quercia (senza le insegne del Pd) e Barbara Falbo ma senza gli altri ex amministratori.

Forza Italia e Tommaso Cesareo hanno lavorato fino alla fine per trovare l’intesa con Cennamo, Quercia e Falbo e alla fine avrebbero anche ceduto il candidato sindaco all’area Cennamo e accettato gli ex amministratori che avevano fatto cadere pur di fare l’alleanza. Ma il veto posto da Fratelli d’Italia è stato insuperabile.

In questo scenario gode Vincenzo Cesareo che da più tempo lavora a costruire un centrodestra capeggiato da se medesimo. E questa volta pare ci sia riuscito. Dopo aver picconato la larga intesa facendo scappare riunione dopo riunione oltre Italia Viva, finanche Idm rappresentato dal prof. Pino Losardo, persona stimata e amministratore integerrimo, Vincenzo Cesareo potrebbe essere il leader del centrodestra e sfidare Grosso e Aieta alle elezioni.

Insomma, tra veti e rancori implode l’ennesima alleanza politica. Per cui si profilano tre liste: il centrodestra capeggiato da Vincenzo Cesareo, la sinistra capeggiata da Concetta Grosso di Svolta Progressista con il Pd, e l’area riformista di Psi, Azione, Italia Viva, Cetraro Attiva, Idm e Progetto Sviluppo a sostegno di Aieta. Ma il messaggio peggiore che viene dalla vicenda politica di Cetraro riguarda il Pd, che pur di rimanere incollato al potere rinnegherebbe se stesso. Ma su questo aspetto ci ritorneremo perché arrivano dettagli della vicenda cetrarese di cui nessuno parla. Come da scontato copione di regime.