La notizia è esplosa in tutta la sua gravità la mattina di Ferragosto: a Cetraro sono stati costretti a chiudere il reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale per le urgenze per una motivazione che ha dell’incredibile: 7 medici sui 9 complessivi in organico hanno mandato il fatidico annuncio di “malattia” proprio tra il 14 e il 15 agosto: una “combinazione” a dir poco sospetta. Il caso è esploso su tutti i media di una certa importanza che hanno rilanciato la nostra notizia e l’hanno fatta diventare anche un caso politico.
Sul banco degli imputati il direttore generale dell’ASP di Cosenza, Raffaele Mauro, alias Faccia di Plastica, che invece di lavorare pensa solo ai suoi sporchi affari e a quelli della sua padrona, Madame Fifì. Oggi Mauro vorrebbe farci credere di non essere stato informato di un fatto così grave ma la verità ovviamente è un’altra.
Il direttore sanitario dell’ospedale di Cetraro Vincenzo Cesareo era in ferie ma chi lo sostituiva appena ha capito il casino che si stava creando ha cercato di contattare la direzione generale e quella sanitaria aziendale (parliamo ovviamente dell’ASP di Cosenza) ma non ha risposto nessuno.
Allora il dr. Giuseppe Raimondi ha dovuto adottare i giusti provvedimenti di chiusura perché non c’era nient’altro da fare. Il vero responsabile di tutto naturalmente è proprio Faccia di Plastica, che a tre mesi di distanza dall’espletamento del concorso di primario ginecologo (quello per il quale sono in lizza i clienti di don Peppino Aieta e della magara cosentina) ancora non lo ha nominato e ha tenuto il dr. Introini quale responsabile contra legem perché ben oltre 5 mesi i 12 mesi previsti dal contratto.
Semmai il dr. Introini, da responsabile in ferie si è reso irreperibile così come il dr. Notaro e tutti e due dovevano essere richiamati dalle ferie. Il responsabile, poi, deve essere sempre reperibile e invece non lo era. Ma è chiaro che chi doveva richiamare questi signori dalle ferie era solo e soltanto il direttore generale dell’ASP di Cosenza. Che è dunque l’unico vero colpevole di questa squallida vicenda.