Cetraro, Ginecologia ospedale Iannelli. Area Democratica strapazza Cennamo: “Smontate tutte le sue tesi”

“Siamo costretti a ribadire, purtroppo, e sempre con più forza e convinzione, confortati da un’evidenza quasi scientifica di fatti incontestabili e azioni ininfluenti, il nostro ormai leggendario giudizio sulla inadeguatezza e insipienza dell’attuale amministrazione comunale che sta battendo, man mano, tutti i record precedenti in materia di risultati fallimentari raggiunti riguardo le problematiche più complesse e spinose su cui mette le mani. E il senno, naturalmente”. È quanto afferma in una dura nota stampa il movimento politico di Area Democratica di Cetraro. 

“Dell’ultima prodigiosa conquista non perde tempo a parlarne il sindaco. E lo fa, qualche giorno addietro, un attimo dopo aver letto la disposizione di servizio con cui il Commissario Straordinario dell’ASP di Cosenza allerta il Direttore dell’UOC Ginecologia dell’Ospedale “G. Iannelli” di Cetraro nel preparare tutto ciò che serve perché possano iniziare le attività chirurgiche in regime “di elezione e surgery day”. Un avvenimento indimenticabile, ovviamente, da cogliere al volo per imbastirvi una narrativa celebrativa di indubbia rilevanza. Ed ecco che lo stesso sindaco non si lascia scappare l’occasione ed accredita il lieto evento alle sue autorevoli potenzialità, riferendolo propagandisticamente alla potenza di fuoco delle sue armi istituzionali e alle migliori strategie messe in campo da oltre un anno di consiliatura. Finalmente, gli è possibile informare i suoi concittadini che sono stati appagati tutti i suoi intensi e defatiganti lavori quotidiani per il conseguimento di un simile fine. Svolti, ancorpiù, con le più abili “relazioni istituzionali”, attraverso impegni profusi nel “silenzio” più assoluto e “senza mai puntare il dito”. “Senza pennacchi” sulla testa e “senza primogeniture”. Eccola la storica vittoria”.

“Il Sindaco di Cetraro ha portato a casa un qualcosa che era quasi arduo sperare. Nel reparto di Ginecologia dell’Ospedale Spoke “G. Iannelli”, da oggi in poi, si potrà praticare qualsiasi intervento chirurgico in <day surgery>. Termini anglofoni per indicare < la chirurgia di un giorno >. In modo più esplicito, è da intendersi la possibilità clinica, organizzativa e amministrativa di effettuare interventi chirurgici in regime di ricovero limitato alle sole ore del giorno o, al limite, con un solo pernottamento. Complimenti, un bel colpo, che ripaga la città e l’intero territorio costiero del Tirreno cosentino di tre anni e più di privazioni sanitarie e sacrifici immani per le utenze, costrette ad andare a zonzo per l’intera Provincia, e anche fuori, per ottenere cura e assistenza. C’è veramente da gioire!”,

“Una specie di ambulatorio ginecologico di qualità, che si aggiunge a tutti gli altri servizi esistenti, che sopravvivono in costante emergenza a causa della carenza  di operatori sanitari a qualsiasi livello, di strutture e mezzi tecnici indispensabili e che sono resi possibili solo grazie all’altissimo senso del dovere e al rispetto pedissequo dei principi deontologici di professionisti di assoluto valore ed eccellenza medica. Ma il sindaco assicura che un giorno, forse presto, arriveranno anche le attrezzatture mediche e le risorse umane necessarie per poter ottenere anche la successiva autorizzazione, relativa ad interventi chirurgici ginecologici più impegnativi, forse detti in weeck ( settimana ) surgery  o in month ( mese ) surgery. “Primo passo, — continua –, per ripristinare il Punto Nascita e consentire, dopo tre anni, la nascita di bambini anche sul Tirreno cosentino”. Tutto fa brodo!

Ma non era meglio accogliere in silenzio questo topolino, partorito da una montagna che solo il primo cittadino di Cetraro ha creduto di avere scalato grazie al suo “garbo istituzionale”? Anche una materia così seria e delicata come la Sanità, che ci interessa appena mettiamo il naso fuori l’uscio delle nostre case, la si deve trattare come il portafoglio turistico della presenza delle sirene nelle nostre grotte, o come le acque taumaturgiche delle nostre sorgenti, o le riconosciute proprietà lassative delle prugne locali?

Ma quando si riuscirà a capire che l’UOC di Chirurgia ha sede in Paola, con tutte le sue multiformi declinazioni, e che la sua inesistenza nella Struttura ospedaliera di Cetraro non potrà mai consentire alcun intervento di urgenza o, in emergenza, di natura ginecologica? Figurarsi, poi, di quelli eminentemente di natura ostetrica, praticati in un Punto Nascita? Fin quando non si deciderà dove allocare, nei due Ospedali Spoke del Tirreno cosentino, il blocco chirurgico e quello medico, — con annessi e connessi –, mettendo fine ai sotterranei, e ormai trasparenti intrighi di ordine masso-politico, si continuerà sempre a brigare ai danni di una popolazione di oltre 200 mila cittadini, delle mamme e dei bambini di questo derelitto lembo della penisola italiana. Salvo consentire ai soliti noti stornellatori mediali, di strombazzare occasionali soluzioni risolutive, secondo l’immodificabile “ statu quo ante et nunc “ . Il  dramma vero è che il Sindaco della nostra città, così come si evince in tutte la sua narrativa comunicativa, non arretra di un solo millimetro nel concepire il ripristino di un servizio sanitario, nel nostro Ospedale cittadino, come una gentile e signorile concessione di un burocrate e non come il più sacro e inviolabile diritto di una persona umana. Guardate un po’! Proprio come recita l’art. 32 della nostra suprema Carta costituzionale”.