Cetraro. Il fuggi fuggi generale da Cennamo e le spine di Aieta
A Cetraro la vecchia maggioranza che aveva vinto le elezioni con Cennamo sindaco si è liquefatta come neve al sole. Non solo per le dimissioni che insieme alle minoranze hanno presentato Lorena Matta, Giovanni Rossi, Laura Losardo, Maurizio Iozzi, Tommaso Cesareo, decretando la fine della consiliatura, ma anche per quel che sta accadendo da tempo. Perché di fronte a una richiesta di ricandidatura dell’ex sindaco Cennamo, ormai in piena guarigione e tornato definitivamente a Cetraro, vi è stata la freddezza di buona parte del Partito Democratico che, pur restando in silenzio ha fatto sapere di voler pensionare l’ex sindaco.
Non si capirebbero altrimenti le dichiarazioni congiunte degli ex assessori Franco Lanza e Carmen Spaccarotella che hanno parlato chiaramente di una nuova stagione politica. Ma ancor più chiara è stata la presa di distanza da una probabile ricandidatura di Cennamo da parte dell’ex vicesindaco Barbara Falbo che senza giri di parole ha parlato di nuovo progetto politico riconoscendo il fallimento proprio di quello guidato da Cennamo. Ed ha aggiunto che farà un passo indietro. E qui commette un errore, perché il passo indietro già lo ha fatto perché glielo hanno fatto fare i suoi ex compagni di cordata mandandola a casa insieme agli altri che erano rimasti a riscuotere il 27. Un disastro che era facile immaginare conoscendo i soggetti. Ora resta da capire che fine faranno tutte queste schegge impazzite mentre Cennamo, a cui è rimasto qualche amico e neanche tutto il partito, é costretto alla ritirata.
Da Forza Italia e dal centrodestra il silenzio: Don Masino Cesareo recita poesie tra un maiale e l’altro con tanto di foto, la signora del Flag, Gabriella Luciani, è stata disarcionata dallo stesso Gallo Cedrone e si è rintanata, la Democrazia Cristiana di Cesareo (Vincenzo) tenta di ricomporre il centrodestra mentre Fratelli d’Italia di Orsomarso non è pervenuto.
Ma quando si parla della politica a Cetraro si parla di Peppino Aieta che ancora una volta si è inabissato e si materializza solo per presentare qualche libro. Lui è così, appare e scompare. Dopo la sua prova di forza presso la Colonia San Benedetto é nuovamente sparito. Questa volta però dovrà faticare perché su di lui si sono abbattuti i veti del Pd e soprattutto dell’asse Caldiero-Quercia-Bencivinni che rinuncerebbero alla guida di Cennamo pur di sbarrargli la strada togliendogli un alleato storico come il Psi di cui una parte fa da sponda al Pd per indebolire Aieta. Questo “tutti contro tutti” potrebbe far decidere la discesa in campo di qualche professionista importante per sbarrare la strada proprio al nuovo clan politico che si vorrebbe creare a Cetraro e che passa attraverso equivoci ed ambigui studi commerciali a cui si contrapporrebbero professionisti trasparenti e stimati. Staremo a vedere, e seguiremo passo passo l’evoluzione politica.