Cetraro. La giostra continua. E perché Peppino Aieta non risponde alle nostre domande?

Cetraro. La giostra continua. E Peppino Aieta non risponde

È da tempo ormai che scriviamo delle comiche di Cetraro alimentate dalla girandola di quaquaraquà che pur di occupare posti di potere continuano senza vergogna a proporsi tentando di mettere su cartelli elettorali che farebbero arrossire chiunque avesse un minimo di dignità. Stiamo parlando del personale politico che non riesce a parlare dei problemi di Cetraro ma solo di alleanze e di patti scellerati.

Da una parte c’è il campo nel quale si vorrebbe fare una grande coalizione sulla scia di quella francese, tedesca e di tutto il cucuzzaro che è già abortita prima ancora di emettere il primo vagito. Di questo aggregato multiforme si sono già sfilate forze politiche fondatrici quali Italia Viva e Idm rappresentata dal prof. Pino Losardo, che proprio nell’ultima riunione ha abbandonato dopo una lite furibonda con Vincenzo Cesareo che lo ha apostrofato con parole offensive.

Dall’altra parte del campo ci sono i reduci della fallimentare stagione amministrativa che vorrebbero mettere in campo una lista coordinata da Cennamo che non si candiderebbe a sindaco per lasciare spazio a Carmine Quercia o a Barbara Falbo. Quest’ultima gioca con più mazzi di carte e sta aspettando di vedere profilarsi le coalizioni per poi buttarsi in quella vincente. Lo scenario è confuso e nessuno riesce a mettere ordine.

La grande coalizione non tira proprio perché al proprio interno dovrebbero candidarsi espressioni della vecchia amministrazione come Tommaso Cesareo. E se Italia Viva, per quel che può contare, si è espressa con chiarezza rispetto a questo criterio di non inserire in lista elementi della vecchia amministrazione, tutti gli altri lo pensano, ma non lo dicono. Ed è per questo che Idm ha chiesto di vedere prima la lista per poi scegliere se partecipare o no.

Intanto, Peppino Aieta si ritrova a gestire una bolgia senza dire una parola e senza rispondere alle nostre domande. Ci sono due indizi che fanno una prova del suo atteggiamento: come fa uno come lui a non dichiarare irrealizzabile la grande coalizione? Perché la tira per le lunghe se non per le ragioni che noi abbiamo avanzato con le nostre domande? Deve dire Peppino Aieta se la ricerca spasmodica di un’alleanza con le forze di centrodestra dipenda dal fatto che le prossime elezioni regionali lo vedranno candidato in accordo con il suo amico Fausto Orsomarso.

Sono semplici domande alle quali bastano semplici risposte. Non si capirebbe altrimenti questa agonia che si porta dietro con un’alleanza che rischia di danneggiarlo fortemente. Siccome lo consideriamo un furbacchione, sa perfettamente qual è la situazione reale di Cetraro e come l’idea di avere in lista chi ha già governato con Cennamo sia dannosa oltre ogni ragionevole misura. E se ha capito tutto questo perché insiste? La nostra è una domanda retorica che presuppone una risposta facile: il suo amico di vacanze lo ha allettato con la proposta di ritornare in consiglio regionale. Se non è così è Peppino Aieta che lo deve dire e noi fino a quando non risponderà gli rivolgeremo sempre la stessa domanda.

Sull’altro fronte ci sono i fratelli Cesareo che secondo i bene informati vorrebbero fare un centrodestra con la Luciani, Falbo e compagnia certi che se Aieta rimane solo con un’aggregazione Azione/Psi e il Pd con un’altra aggregazione, il centrodestra rischia di vincere le elezioni. Sarebbe questa la ragione per cui Cesareo Vincenzo sta facendo scappare tutti dalla larga intesa: prima Italia Viva e poi Idm. Peppino Aieta, che era il grande favorito a diventare sindaco sta logorando la sua posizione perché il tempo non gioca a suo favore. E ammesso che riuscisse con la grande coalizione a vincere le elezioni nessuno potrebbe garantirgli la governabilità visto che i partiti di cdx avrebbero il coltello dalla parte del manico. Tranne che lui non voglia questo per le ragioni insite nelle domande a cui non risponde.