Cetraro. Le comiche e i buffoni della politica: siamo al tutti contro tutti

Cetraro. Le comiche e i buffoni della politica

Chi segue le vicende politiche di Cetraro si starà divertendo come quando una volta si guardavano le comiche. L’ultima in termini di pagliacciata ce l’ha offerta un gruppo che si era denominato “Uniti per Cetraro” che ha raggiunto un primato storico, cioè quello di essere stato il gruppo politico più breve della storia mondiale. Vi ricordate i cinque assessori comunali che grazie al Gallo cedrone e a Bevacqua Chiù Chiù avevano governato per molti mesi Cetraro e che non avevano la maggioranza? Sono loro: Barbara Falbo, Franco Lanza, Carmen Spaccarotella, Cristina Forestiero, Carmen Martilotti.

Avevano annunciato in pompa magna la nascita del gruppo ed avevano ricevuto subito l’invito del Partito Democratico per un incontro, proprio quel partito ultimo superstite di una disfatta epocale. Proprio quel partito che oggi si riempie la bocca di centralità dei partiti e della politica. Proprio quel partito che ha mantenuto per mesi e mesi quattro qualunquisti al governo di Cetraro. Non è passata neanche la nottata che il gruppo si è evaporato e che ancora una volta il Pd è rimasto con un pugno di mosche in mano. Non gliene va una buona. Il giorno dopo l’annuncio della costituzione del gruppo tutti a smentire. E allora si fanno le prime ipotesi.

Perché neanche in 24 ore nasce e muore un gruppo politico? Le fonti più accreditate ci sussurrano che sia stata proprio la Falbo, suggerita dal Gallo cedrone, a far saltare tutto. E se anche aveva dato la propria disponibilità, l’ha subito ritirata. Il proponente pare sia stato Franco Lanza ispirato dal Pd, abbandonato dal suo gruppo di Unità e Rinascita, oggi fedelissimo di Cennamo. Non gliene va una buona al Pd.

Ma le comiche proseguono. La Democrazia Cristiana, partito che solo a Cetraro poteva nascere, é implosa. Il segretario, Pino Losardo, ha deciso di abbandonare il gruppo perché non gradisce la eccessiva ingerenza di Vincenzo Cesareo che diventa segretario della Dc con Pino Losardo che vola alla corte di Orlandino Greco e del suo partito Italia del Meridione.

Poi c’è Forza Italia, al cui interno vivono anime che si ammazzerebbero tra loro ma che stanno insieme perché dividendosi non avrebbero lo stesso peso contrattuale. Qui la cosa si complica perché gli organi provinciali e regionali vogliono Barbara Falbo a pieno titolo in Forza Italia e nella lista. Poi c’è un gruppo senior formato da pensionati che hanno eletto una giovane professionista a coordinatrice, Concetta Grosso, che è un po’ come la foglia di fico che nasconde la ex Unità e Rinascita formata da Leopoldo Piccolillo e Benedetto Guaglianone con l’aggiunta di Ferrazzo, che sono stati i primi sostenitori di Cennamo e dell’accordo con Don Masino Cesareo.

Fratelli d’Italia, partito della premier e di Fausto Orsomarso che a Cetraro trascorre le ferie, non è pervenuto. Poi c’è il Psi, che esiste solo a Cetraro come la Dc, spaccato tra chi vuole andare con Caldiero, Quercia, Bencivinni e chi con la larga convergenza. E poi c’è l’extraterrestre ritornato da Marte che presenta libri e di tanto in tanto rilascia interviste. Stiamo parlando di quel furbacchione di Peppino Aieta che è riapparso proprio nel momento di maggiore confusione e che ha di fatto anticipato la sua discesa in campo. Perché questa è, al di là di tutte quelle pippe su Draghi, Macron e Merz in Germania.

Peppino, però, che non è fesso, sa che dovrà guardarsi da chi lo vuole impallinare. A cominciare dall’asse Caldiero-Quercia-Cennamo che è in picchiata libera ma che potrebbe riprendere fiato grazie alla spaccatura prodotta da Italia Viva che non vuole sentir parlare di candidati che facevano parte della lista di Cennamo e che hanno distrutto Cetraro. E qui entra in gioco Don Masino Cesareo, il quale sa che Peppino Aieta è il più accreditato e spera che chi mette pregiudiziali a Forza Italia abbandoni le trattative per monopolizzare l’alleanza o se l’alleanza va in frantumi è pronto a ricostruire una lista degli ex.

Peppino Aieta dal suo canto sa che se lascia andare Don Masino può accadere che si rimettano insieme tutti gli ex (Cesareo, Luciani, Falbo, Quercia, Forestiero, Martilotti, etc eccetera) che individuando un candidato nuovo possano creare seri problemi nelle urne.

Infine, per chiudere il quadro c’è Cetraro Attiva. Qui esistono dirigenti che continuano a farsi selfie con il Gallo cedrone e però partecipano alle riunioni di socialisti, Azione e tutto il cucuzzaro. Ma partecipano pure alle riunioni del centrodestra convocato da Vincenzo Cesareo, diventato segretario della Dc, che non ha mai smesso di credere che potrà fare il sindaco e a maggior ragione adesso che la matassa si è ulteriormente ingarbugliata. Ma questi di Cetraro Attiva giocano con 4 mazzi di carte e non dimentichiamo che sono stati i primi alleati di Cennamo e Cesareo nel 2020 poi presi a calci nel sedere dal Pd e dallo stesso ex sindaco quando hanno estromesso Giovanni Rossi dal Flag per fare posto alla signora Luciani. E proprio Giovanni Rossi, professionista stimato, rischia di essere sacrificato a vantaggio di Mariella Bernardo, visto che Rossi non è tipo da farsi gestire e telecomandare.

Nel frattempo, l’ultima gag delle comiche cetraresi l’ha rappresentata Barbara Falbo, ex Giulio Serra, ex Don Masino Cesareo, ex Orlandino Greco, ex vicesindaco. Non solo ha fatto saltare il movimento Uniti per Cetraro di cui sopra, ma ha formato un movimento chiamato Amiamo Cetraro di fatto riposizionandosi sullo scacchiere cetrarese ispirata dal Gallo cedrone. A Cetraro, dunque, è un tutti contro tutti e solo un bravo psichiatra ne verrebbe a capo oppure un fumettista perché come recita la canzone “semo ragazzi fatti cor pennello”…