A Cetraro é un vortice di indignazione ormai pubblicamente manifestata da cittadini, forze politiche e persino intellettuali. Un grido che si alza forte in una città mortificata e disonorata dalla politica. Un manipolo di consiglieri che, pur di rimanere attaccati alle briciole resistono contro una città intera che vuole cambiare pagina e che vuole un quadro politico e istituzionale serio che garantisca serenità e benessere. E invece niente.
Abbarbicati alle poltrone non riescono a schiodarsi nonostante a dare loro il sostegno sia un partito come Forza Italia il cui leader è Tommaso Cesareo che non fa altro che definire incapaci e attaccato al 27 del mese, sindaco e assessori. Ma anche in quei pochi consiglieri che sostengono la maggioranza comincia a serpeggiare il malumore. Consiglieri che dovranno solo alzare la mano devono essere confusi con quei pochi che continueranno a percepire lo stipendio, tra l’altro sostenuti da chi fino a pochi giorni fa, in un video davvero eloquente, li aveva definiti incapaci e soprattutto incoerenti con chiaro riferimento a Barbara Falbo, vicesindaco, ex delfina di Giulio Serra, Orlandino Greco, Tommaso Cesareo e adesso del Gallo cedrone, che aveva promesso che si sarebbe dimessa per poi rimangiarsi tutto. Un bel curriculum, insomma.
Tra le fila della maggioranza che é rimasta si comincia a borbottare sul perché quelli che rimangono fuori devono prendersi gli improperi dei cittadini per mantenere una situazione così devastante.
Intanto fioccano i documenti di partiti e movimenti di destra, centro e sinistra mentre il Pd resta muto come un pesce di fronte al disastro e al degrado in cui è stata trascinata la città di Giannino Losardo. Troppo comodo rinchiudersi nel silenzio omissivo, troppo disonorevole per un partito che a Cetraro ha una storia anche drammatica. É troppo restare indifferenti di fronte a chi ritiene incapaci tutti ed offre un sostegno caritatevole solo a scadenza già fissata. Ma come fa un partito a stare zitto e fermo di fronte ad una così volgare mancanza di rispetto? Misteri di Cetraro stretta in una tagliola tra omissioni e paura. E intanto si avvicina il consiglio comunale nel quale il punto all’ordine del giorno più importante non è il bilancio ma il dibattito voluto caparbiamente dal presidente del consiglio, sulla vicenda familiare che ha colpito Maurizio Iozzi a cui è stata profanata la tomba di famiglia. Una brutta storia subìta da chi nel pieno della sua carica di assessore é stato costretto a dimettersi per difendere la propria dignità rispetto a silenzi e omissioni. I nostri lettori ci dicono che Iozzi è uno tosto, con una esperienza politica alle spalle. Per cui la sua vicenda, se dovesse davvero venire alla luce, potrebbe trasformarsi in una tempesta per i seguaci del Gallo…