Cetraro. Siamo alla farsa: il sindaco vuole votare da remoto per eseguire gli ordini del Gallo

Se non gli consentirà di partecipare al consiglio comunale del prossimo mercoledì 11 dicembre da remoto il sindaco di Cetraro Ermanno Cennamo denuncerà all’autorità giudiziaria il presidente del Consiglio Angelo Aita. A Cetraro ormai si è passati alla carta bollata pur di rimanere attaccati alla poltrona.

Sì, perché noi che conosciamo i nostri polli sappiamo che questa richiesta è determinata dal fatto che essendoci importanti variazioni di bilancio da approvare, altrimenti si bloccherebbe il Comune, serve il voto del sindaco altrimenti non c’è la maggioranza nonostante il probabile sostegno di Forza Italia.

Ma Angelo Aita che è presidente del Consiglio, e che fesso non è, non ne ha sbagliata una tant’è che ha convocato già nei giorni scorsi la conferenza dei capigruppo che è deputata alla modifica del regolamento comunale per inserire, o comunque discutere, l’ipotesi di consentire la modalità online ai consiglieri comunali in generale e non solo al sindaco.

Al di là di questi aspetti formali, la cosa grave è che a Cetraro nessuno vuole prendere atto, a cominciare dalle opposizioni omertose – tranne che della Democrazia Cristiana che ha proposto ricorso al Tar – della situazione di oltraggio della città che addirittura attraverso il suo primo cittadino minaccia il presidente del Consiglio eletto all’unanimità di denuncia all’autorità giudiziaria se non si fa quel che dice lui. Oltre alla fogna politica, sociale ed economica si aggiunge anche l’arroganza di un potere che a Cetraro è minoritario se è vero-ma noi ci crediamo poco conoscendo i soggetti -che Forza Italia è pronta così come aveva annunciato nello scorso consiglio comunale a decretare la fine della consiliatura. Questa “piazzata” di Cennamo, che com’è noto è “teleguidato” dal solito Gallo cedrone indica invece l’esatto contrario.

Addirittura il sindaco vorrebbe collegarsi da remoto attraverso il telefonino del segretario comunale come se in consiglio comunale ci fossero due fidanzatini che amoreggiano. Cose da pazzi. La sfacciataggine con cui si continua a offendere un paese che non li vuole più é arrivata al punto di minacciare il ricorso alla Procura della Repubblica.

Tutto questo avviene mentre una parte importante del gioiello turistico di Cetraro, rappresentato dal porto, viene posto sotto sequestro e l’amministrazione comunale non dice una parola, non spiega di che si tratta, non informa i cittadini. Anzi, è impegnata con stratosferica strafottenza a dilapidare proprio quei fondi provenienti dalle entrate del porto turistico, un vero e proprio patrimonio finanziario, organizzando un misero e ridicolo cartellone natalizio che costerà ai cittadini di Cetraro circa 20.000 €. Per non parlare degli incarichi legali di cui vi diremo alla prossima puntata. E ci sarà da ridere! Insomma, Cetraro é in mano a quattro insignificanti amministratori ridotti a fare “mmasciate” tutto il giorno e con sfacciata arroganza citano anche il ricorso all’autorità giudiziaria. Cose che capitano solo a Cetraro ormai in totale liquefazione col silenzio omertoso di chi politicamente dovrebbe controllare e fa finta di non vedere. Miracoli del 27, giorno di “San Paganino”…