Che sta succedendo a Cetraro? La Dda di Catanzaro al lavoro sul “caso Quercia”

Che sta succedendo a Cetraro? Nulla di nuovo purtroppo. La cittadina tirrenica per anni – e ancora oggi – è stata ed è il simbolo dell’egemonia ‘ndranghetista della costa (del clan Muto in particolare), legata a storie di istituzioni opache – leggi stato deviato – e omicidi di stato irrisolti. E proprio da questa città che avrebbe bisogno di nuovi fermenti e aria fresca, arrivano invece storie vecchie e meccanismi rodati. Il caso in questione riguarda l’ex assessore Carmine Quercia e un bando del Comune, che a quanto pare finalmente hanno attirato l’attenzione di Gratteri e della Dda.

L’assessore Quercia era già balzato agli onori della cronaca un anno e mezzo fa quando erano stati affidati incarichi legali ad Erica Quercia e Berenice Caldiero, che hanno uno stretto rapporto di parentela con il signor Carmine Quercia, all’epoca assessore con delega al bilancio. Il signor Quercia è in stretti rapporti di parentela quindi con i Caldiero, cognomi forti sulla costa tirrenica legati a diverse famose vicende, una su tutte la clinica Tricarico. Forse perché si sente all’ombra di parenti prestigiosi, forse per disattenzione o forse per queste dannate abitudini dure a morire dalle nostre parti che ci si piglia gusto a giocare con leggi e burocrazia, ma tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino.

E cosa è successo questa volta? Si diceva del bando delle politiche giovanili; bene. questo bando scadeva il 25 ottobre 2021, ma dal Comune arriva la richiesta di partecipazione alla Regione il 29. Quindi volevano partecipare dopo la scadenza. È fatta talmente male che la Regione stessa chiede lumi. La Regione e non solo: pare che di questa anomalia siano stati informati anche sindaco e segretario. Una solerte dirigente ha infatti fatto presente dell’anomalia. Dunque perché è partita questa richiesta se la scadenza era chiara a tutti? Chiedendo e approfondendo salta il nome di Carmine Quercia. Si sarebbe infatti prodigato per far inoltrare comunque la richiesta. Perché? A questa domanda non può che rispondere il signor Quercia. Tocca a lui chiarire la sua posizione e far sapere circa queste circostanze che vengono riferite e se quindi la richiesta è frutto di pressioni o si tratta di altro.

E veniamo alle notizie “fresche”. Carmine Quercia, grazie ai buoni uffici della famiglia Caldiero (ma si potrebbe tranquillamente definire “clan”), viene difeso nientepopodimenoche dallo studio Carratelli Mazzantiviendalmare, ma non ha potuto evitare di finire indagato insieme al sindaco Ermanno Cennamo e al prete della marina Loris Sbarra, che è coinvolto in quanto beneficiario del bando “truccato”. Secondo quanto si spiffera ormai da giorni a Cetraro, la Dda di Catanzaro sarebbe sul punto di comunicare a questi soggetti l’avviso di chiusura indagini. Forse già entro la fine di febbraio o al massimo agli inizi di marzo.

Si tratta in particolare della falsificazione di un numero di protocollo per il bando di gara che riguardava il sacerdote e per il quale Quercia fu costretto a dimettersi per non essere arrestato, sempre su consiglio del clan Caldiero, che di queste cose ne capisce assai…

Tocca a lui ma non solo: se il sindaco era stato informato, che posizione ha nei confronti della vicenda? Certo, il fatto che Quercia sia stato “dimissionato” aiuta e non poco ma il fatto che il clan abbia chiamato lo studio Carratelli induce a pensare che ci siano grandi manovre in corso. Vi terremo aggiornati. Come sempre.