C’è qualcuno che deve avere una grande coda di paglia per il gran pasticcio del riconteggio dei voti a Cosenza. La nostra città, unica in Italia tra quelle nelle quali si è votato il 5 giugno scorso, non ha ancora proceduto alla proclamazione degli eletti e all’insediamento del consiglio comunale.
E’ accaduto qualcosa di molto strano: a poche ore dal voto, un nutrito gruppo di presidenti di seggio ha comunicato la sua indisponibilità e così chi dirigeva la macchina organizzativa si è trovato a doverne sostituire addirittura una ventina, forse anche trenta, alla meno peggio.
Questi presidenti di seggio nominati, come non era certo difficile prevedere, hanno combinato un disastro e adesso sia la Commissione elettorale circondariale che quella centrale sono stati costretti a rifare tutto e non finiranno, secondo quanto si è appreso, prima del 15 luglio.
Nei giorni scorsi abbiamo cercato di fare luce su questo gran casino e abbiamo attribuito colpe specifiche alla gestione commissariale del Comune, affidata al prefetto Angelo Carbone ma soprattutto alla dottoressa Emanuela Greco, che stava tutti i giorni a Palazzo dei Bruzi. E non a caso è stata proprio lei a cercare di metterci una pezza avviando una comunicazione con la redazione.

Ecco il primo messaggio che ci ha mandato.
“La scrivente non ha MAI presieduto la Commissione elettorale comunale di Cosenza e conseguentemente non si è in alcun modo occupata della sostituzione dei presidenti di seggio. La scrivente non ha neppure, per ragioni di opportunità, essendo all’epoca sub commissario del comune di Cosenza, presieduto la Commissione Elettorale Circondariale allorchè le operazioni riguardavano detto comune”.
Questo messaggio ci ha particolarmente incuriosito. La legge infatti non prevede in nessun modo che sia la Commissione ad effettuare le sostituzioni dei presidenti di seggio e lo abbiamo fatto immediatamente presente alla dottoressa.
“… Se un presidente di seggio non si presenta al momento dell’insediamento o fa sapere qualche giorno prima di non poter esercitare tale compito il sindaco nomina un nuovo presidente. Questo viene scelto tra tutti gli iscritti nell’albo o tra coloro inclusi nell’elenco predisposto dall’ufficio di persone in grado di sostituire i presidenti di seggio…”.
Non essendoci il sindaco, insomma, è chiaro che le sostituzioni le fa chi svolge le sue funzioni, e quindi il commissario.
“… Il Presidente di seggio è nominato dalla Corta d’Appello che provvede, anche in casi di impedimento, a nominare i sostituti… almeno fino a quando tale operazione è tecnicamente possibile.
In caso di improvviso impedimento (ed è questo il nostro caso, ndr) del presidente che non consenta la sua normale sostituzione da parte del Presidente della Corte d’Appello, assume la presidenza dell’Ufficio il sindaco o un suo delegato (art. 20, ultimo comma del TU 570/1960)

Il problema è che molti delegati dei sindaci o in questo caso dei commissari, anziché utilizzare la lista delle persone che hanno sottoscritto una richiesta di partecipazione come “sostituti presidenti di seggio” consegnate ai sindaci stessi (o ai commissari), chiamano alla funzione di presidente (ed anche segretari) personaggi di loro indiscutibile “fiducia”, che poi combinano i disastri di cui stiamo parlando.
Ma torniamo allo scambio di messaggi con la dottoressa Greco. Ricevuto il primo, facciamo presente che la legge dice cose diverse dalle sue.
La Greco risponde così: “Non so esattamente chi abbia presieduto quelle commissioni , di regola la Commissione Elettorale comunale (che è cosa diversa dalla Commissione Centrale presieduta dal magistrato) alla quale io mi riferivo, è stata presieduta o dal Commissario Prefetto Carbone o dal Dr. Vito Turco. Non sono stata io, sinceramente non so chi ha presieduto quella commissione”.
Insomma, la dottoressa è in difficoltà e sta sulla difensiva.
A questo punto, insisto.
“Bene, vedo che è molto esaustiva (si fa per dire) ma continua a non capire o a fare finta di non capire. La legge dice che i presidenti di seggio li sostituisce il sindaco o chi per lui non il presidente della commissione.
“Mi scusi se insisto, i presidenti di seggio non vengono sostituiti dalla commissione ma dal sindaco o da un suo delegato. Se voi sostituite il sindaco, è evidente che non tocca alla commissione ma al commissario a meno che Carbone non abbia delegato la commissione.
Ma torno a ripeterle che Carbone al Comune non ci veniva mai e che, quindi, c’era solo lei.
La presidente della commissione è la dottoressa Tarsia Eufemia, lo sanno tutti non è un mistero, ma la legge dice che tocca al commissario fare le sostituzioni dei presidenti di seggio, per cui o mi dà un riferimento certo che toccava alla dottoressa oppure dobbiamo accusare il commissario.
Che facciamo?”.