Chi vuole la Reggina? Il tempo passa e le speranze diminuiscono

Che la Reggina sia sull’orlo del baratro lo sa tutto il calcio italiano e lo sa così bene che i playout per non retrocedere sono diventati una mezza barzelletta. Cosenza e Vicenza infatti sanno benissimo che, anche perdendo gli spareggi, resterebbero comunque in Serie B. Sono mesi ormai che tutta la Serie B è a conoscenza del mantra: basta arrivare quartultimi per salvare la categoria. D’altra parte, il regolamento è chiaro. L’articolo 49 comma 5 delle Noif dice espressamente che se salta la Reggina, sarebbe riammessa la squadra di serie B meglio posizionata in classifica, in questo caso la perdente del playout tra Vicenza e Cosenza. E – sempre da regolamento – non c’è limite alla riammissione di una squadra meglio classificata, può avvenire anche 100 volte di fila… E pazienza se poi magari qualcuno dirà che il Vicenza è stato già “riammesso” due volte e il Cosenza altrettante: vorrà dire che o il Vicenza o il Cosenza sarà la nuova squadra “regina” in ripescaggi o riammissioni. In tempi moderni non si scandalizza più nessuno.

Ma vediamo cosa succede in riva allo Stretto, dove stanno perdendo giorni preziosi senza fare nulla e mentre il tempo scorre inesorabilmente e presto porterà all’impossibilità materiale di mettere a punto un qualsiasi tentativo di “salvataggio”.

Ma c’è davvero qualcuno che vuole la Reggina? O meglio, c’è qualcuno che vuole la Reggina e che sia anche nelle condizioni di soddisfare il Tribunale di Roma dopo l’arresto del patron Luca Gallo? Il magistrato che dovrà decidere il da farsi per tramite dell’avvocato Perna, ovviamente, non pretende di incassare cifre per la cessione della proprietà del club ma ha necessità assoluta di garanzie sull’entità finanziaria della nuova eventuale proprietà, affinché vengano onorati gli impegni fiscali e garantita la continuità occupazionale.

Da un lato è una situazione certamente molto impegnativa per qualsiasi possibile investitore; dall’altro si tratta pur sempre di un’ottima occasione per chi volesse investire nel calcio perché in alcun modo potrebbe mai ottenere la proprietà di una squadra con il blasone della Reggina in una categoria come la serie B investendo meno denaro di quanto dovrebbe impegnare adesso.

E qui torniamo al punto iniziale: su questa partita non si gioca solo la serie B, ma il futuro del calcio a Reggio Calabria. Se infatti l’avvocato Perna non riceverà offerte valide, significa che inevitabilmente la squadra non potrà iscriversi in serie B. E se nessuno avrà sfruttato la ghiotta occasione di avere un club in B a queste condizioni, è molto improbabile che ci sia qualche altro disposto ad investire cifre certamente assai più modeste per avere però nelle mani un’azienda con un valore enormemente ridotto, quale sarebbe una nuova Reggina che dovrebbe ripartire dalla serie D con un altro nome e con una squadra e una società da rifare da zero.

Se quindi c’è davvero qualcuno che vuole salvare la Reggina non è più tempo di giocare d’attesa, è giunto il momento di venire fuori. Adesso o mai più. Ma all’oggi, tutto tace. 

Intanto, il primo cittadino facente funzioni Brunetti ha parlato della situazione ai microfoni di Radio Gamma No Stop, spiegando che “il sindaco f.f. della città metropolitana Carmelo Versace ha avuto già un’interlocuzione con l’amministratore giudiziario, la dottoressa Perna, che ci ha assicurato che in settimana scenderà in città e ci ha garantito che avremo un incontro per chiarire la posizione. La Reggina è un patrimonio di città e Provincia che va tutelato. Siamo già passati da queste cose, non molto tempo fa, e siamo rimasti bruciati. Bisogna evitare il peggio per la società. Ricordate quando c’era la Reggina in Serie A? Eravamo tutti i giorni sui canali nazionali perché veniva proiettata di continua anche l’immagine della città. C’era un giro e una movimentazione economica intorno alla Serie A che faceva impressione, in positivo”.

Per questo Brunetti si sente di ribadire con forza che riuscire a mantenere la Serie B lo ritengo quasi un obbligo. Le istituzioni devono creare le condizioni interlocutorie tra la dottoressa Perna e investitori che intendono acquisire il club. Questo è il compito dell’Amministrazione Comunale oggi, spero non ne subentrino altri come quello di Falcomatà 5 o 6 anni fa”. Il sindaco poi tiene a precisare che “con la dottoressa bisognerà velocizzare, dare delle priorità. Ci sono delle scadenze perentorie, che non possiamo bucare. Ci sono pendenze economiche da rispettare che la società deve capire se può affrontare o meno e poi quella di giugno per l’iscrizione al nuovo campionato”. Ma il tempo scorre e soluzioni ancora non se ne vedono.