di Danilo Colacino
Fonte: Blog L’Irriverente
Non possiamo come ovvio sapere quale esito avrà il progetto della “Grande Catanzaro” varato in pompa magna dal sindaco Nicola Fiorita. Che magari sarà un successone, per carità. Ma sappiamo, con certezza, che la “Grande Maggioranza”, lanciata nel consiglio comunale di circa 48 ore fa con tanto di… grancassa ad esempio da parte di Vincenzo Capellupo & company, è durata appena 12 ore. Eppure, era quasi sembrato che frotte di irriducibili antifioritiani durante la campagna elettorale del 2022, improvvisamente folgorati lungo la via di Damasco come tanti novelli San Paolo della politica locale, si fossero negli ultimi tempi recati in processione dal primo cittadino con il capo scomparso di cenere. Quasi dicendogli, insomma: “Veniamo da te, perché sei l’unico che può salvare la città!”. Peccato, però, che tale ‘granitico gruppo’ sia stato compatto, in termini temporali, per la metà dell’esistenza di un’Ephémera (o effimera, dalla Treccani). Uno sfortunato insetto che esaurisce il suo ciclo vitale in appena un giorno. Che tuttavia è sempre il doppio della vita della “Grande Maggioranza”. E lo affermiamo dati alla mano, forniti dal voto di ieri sulla pratica relativa alla “destinazione d’uso dell’area standard Zto del Prg – F2 in località Giovino”. Rimasta in sospeso, per così dire, nel civico consesso di martedì sera, interrotto poco dopo le 20 per la sopravvenuta mancanza del numero legale.
Una pratica… speciale
Ma cos’aveva di così ‘speciale’ questa delibera, tanto da far alzare l’ennesimo polverone del primo, tribolatissimo, anno dell’Amministrazione Fiorita? Semplice. Era parso, il condizionale è d’obbligo, che fosse stata caldeggiata nella Commissione preposta da qualche membro del centrosinistra, malgrado un bel po’ di perplessità diffuse. Eppure, alla fine, era approdata in Giunta – seppur, presuntivamente, a fatica – venendo quindi affidata all’assessore al ramo. Che nel caso di specie è anche la vicesindaco e presidente dell’assemblea regionale del Partito Democratico, Giusy Iemma. Attenzione. Non un ‘tecnico’ dell’Esecutivo, dunque. Ma una figura politica di primo piano, fra i consiglieri più votati in cima ai Tre Colli (non più tale, solo perché successivamente nominata ‘numero due’ dell’Amministrazione in carica). Una donna stimata da tutti, che in questo momento è peraltro alle prese con un grave problema familiare. Le precarie condizioni di salute della madre, a cui facciamo cenno solo in virtù del messaggio inviato da Iemma e letto pubblicamente in Aula per motivare la sua assenza al Consiglio di due giorni orsono. Malgrado ciò, ieri, la diretta interessata era regolarmente al suo posto per portare all’attenzione della civica assise la citata pratica della… discordia. (Ri)proposta quattro, cinque, sei, volte (alzi la mano chi lo sa con certezza!) prima di finire mestamente bocciata. Da chi? Dal centrosinistra. Un colpo di scena tale da rendere il “maestro del brivido” Alfred Hitchcock, un dilettante. Che avrebbe però potuto “scialarsi” a Palazzo De Nobili al pari di… Beckett e Ionesco.
L’inattesa e inopinata morte in culla della “Grande Maggioranza”
Ma cosa c’entra quanto fin qui raccontato con la prematura scomparsa della “Grande Maggioranza”? Lo spiega, con un’evidenza palmare, l’esito della votazione sulla ‘vexata’ delibera. Respinta con 8 voti favorevoli, 9 contrari e 4 astenuti, fra cui il prof Valerio Donato e i suoi che avrebbero quindi potuto clamorosamente mandare a gambe all’aria i rivali. Compresi i neocomponenti di quella… supermaggioranza, spentasi ai primi vagiti. Clamoroso al Cibali! E clamorosa soprattutto la figuraccia politica a cui è stata suo malgrado esposta la vicesindaco Iemma!
Mai dire mai. Ma se ci dovesse servire l’aiuto del sindaco, forse noi diremmo: “No, grazie!”
Quando ha preso la parola Nicola Fiorita, sempre nell’ultimo Consiglio di cui sopra of course, ci saremmo aspettati che la pratica fosse blindata. Perché a ogni spunto su Iemma si sentivano i violini. La riprova in queste frasi: “Capisco che fa comodo parlare di contrasti tra me e lei. Ma io apprezzo moltissimo il suo lavoro. Anzi, il nostro rapporto di collaborazione diventa ogni giorno più saldo e proficuo”. Sindaco, allora, come vota? “No”. Una risposta spiazzante, a dir poco. Che ci ha subito fatto venire in mente la rassegna cinematografica notturna di Rai3 proposta da quel geniaccio di Enrico Ghezzi e introdotta dal celebre singolo di Patti Smith “Because the Night” dal divertente titolo: “Fuori orario. Cose (mai) viste!”.
Motivo del risicatissimo dissenso alla delibera
Chiudiamo, infine, con quello che sembra quasi un racconto di fantasia, essendo invece… realissimo, con l’idea del centrosinistra. Questa sì, comunque la si pensi, legittima e inattaccabile (seppur insolitamente tardiva), addotta a suffragio della bocciatura della pratica. “L’area di Giovino in questione ha una vocazione precipuamente sportiva. Tant’è vero che, fra le altre cose, vi insiste anche il campo d’allenamento delle Aquile, per giunta messo in vendita dall’ente proprietario (la Provincia) e forse in via di acquisizione proprio da parte dell’Us ’29. Ragion per cui permettere la realizzazione di strutture ricettive et similia la snaturerebbe”. Nulla quaestio, dunque, sulla posizione specifica. Ma si potrebbe altrettanto sensatamente obiettare che, con tale criterio richiamato anche per via della specifica questione del Catanzaro Calcio, Millanello, Appiano Gentile, la Continassa, Formello, Trigoria, Castel Volturno e così via, con i loro alberghi, ristoranti o semplici foresterie, non sarebbero sorti. Questa, però, è davvero un’altra storia. Che potrebbe persino risultare fuorviante, anche perché di materiale di discussione – politica e non – ce n’è già fin troppo.