Ciao Franco Rizzo: la promozione in B con il Cosenza nel 1961 e i suoi indimenticabili gol al vecchio “Morrone”

Il cosentino Franco Rizzo, classe 1943, scomparso nella tarda serata di ieri, è stato il primo calciatore calabrese a giocare con la maglia azzurra della Nazionale italiana, anche se ha disputato solo due amichevoli (segnando comunque due reti, entrambe alla Bulgaria) nel 1966 e non è mai stato utilizzato dal ct Fabbri nel disgraziato mondiale inglese finito con la sconfitta con la Corea. Né tantomeno, nonostante figurasse tra i convocati, il ct Valcareggi gli ha concesso di giocare un anno dopo – il 1° novembre 1967 – quando la Nazionale ha fatto tappa per la prima volta in Calabria, al San Vito di Cosenza e quindi a casa sua.

Rizzo, prodotto del vivaio della Morrone, alla quale ha regalato una storica promozione in Serie D appena sedicenne, ha dato un contributo molto importante alla seconda promozione in Serie B del Cosenza quando non aveva ancora compiuto 18 anni ed è salito prepotentemente alla ribalta nella fase finale del torneo. Il 16 aprile 1961 aveva segnato il suo primo gol con la maglia rossoblù nella vittoriosa partita con l’Akragas al “Morrone”.

Il 7 maggio va ancora in gol aprendo le danze contro il non trascendentale Bisceglie e sarà un gol che in molti non hanno dimenticato. “Al 37′ – scrive “Il Mattino” – è successo un fatto che mai si era verificato nel rettangolo di gioco di via Roma e ben poche volte era avvenuto nella storia calcistica di tutti i tempi. Rizzo, il purosangue cosentino, con un meraviglioso tiro, ha sfondato la rete del Bisceglie: non si tratta di un’esagerazione ma è pura e semplice verità”. Segue il racconto diretto del calciatore: “Ho avuto un pallone veramente perfetto da Joan (la mezzapunta giunta in prestito dalla Lazio, che ha giocato un ottimo finale di torneo, ndr) e appena entrato nell’area di rigore ho sferrato un tiro dal basso in alto. Tutt’a un tratto ho visto il pallone uscire dalla porta e ricadere fuori dal campo di gioco. In un primo tempo non mi sono reso conto di quello che era successo, poi avendo visto le maglie della rete del Bisceglie spezzate, ho capito che avevo sfondato la rete”. Anche perché l’arbitro, dopo un rapido sopralluogo, ha convalidato senza indugio la rete.

Il titolo de “Il Mattino” ovvero “Rizzo come Levratto” richiama alla memoria le gesta della mitica ala destra che, tanti anni prima, aveva dato il la alla saga dei calciatori dal tiro esplosivo, sfondando per primo la rete di una porta.La prodezza di Rizzo, accoppiata alle ottime gare giocate appena qualche mese prima con la Nazionale Juniores, aumenta la sua popolarità tra le società di categoria superiore e così il Milan, che aveva già acquistato Gallo, si decide a far concorrenza al Torino, che aveva opzionato il giocatore. Il 12 maggio Gallo e Rizzo provano con la società rossonera e il giorno dopo la Gazzetta dello Sport dà per certo il passaggio al Milan dei due campioncini per 50 milioni. L’annuncio ufficiale avverrà tre giorni dopo. Intanto, a Pescara, il Cosenza ha vinto 2-0 a tavolino dopo che la partita era stata sospesa sull’1-1 per gravi intemperanze del pubblico di casa.Il 21 maggio al “Morrone” i tifosi cosentini decretano il definitivo trionfo di Franco Rizzo, autore del gol vittoria nella delicata partita contro il Barletta. Mancano otto minuti alla fine e il risultato è inchiodato sullo 0-0. “Il Mattino” ricostruisce così il gol-liberazione. “Joan, pur tra calci e spintoni, riesce a tessere il suo capolavoro: taglia il campo dalla sinistra con una linea quasi parallela alla porta, evita con eleganza due difensori e scodella la palla a Rizzo, che accorre dalla destra. Il gioco meritava di riuscire ed è riuscito perché Rizzo, senza pensarci su due volte, colpisce al volo con una splendida mezza rovesciata e infila la rete nell’angolo alto alla sinistra del portiere avversario. Al gol è sembrato che tutta la tribuna si rovesciasse sul campo di gioco. La folla, scattata in piedi con le braccia agitate a mulinello, con la voce spiegata nel grido di giubilo, è sembrata una muraglia compatta di entusiasmo che non poteva essere contenuta nel breve spazio della tribunetta (la Tribuna A del “Morrone”, ndr) qua e là arrangiata su impalcature di tubi. Nessuno è caduto giù, malgrado l’impeto della gioia, ed è stato un vero miracolo“.

Franco Rizzo col mitico custode del “Morrone” mastro Peppe

Un capitolo a parte per l’eroe della giornata. Il racconto di Salvatore Esposito, sempre su “Il Mattino”, sarebbe quasi da incorniciare: “Difficilmente Franco Rizzo riuscirà a dimenticare i minuti trascorsi tra il fischio di chiusura e l’ingresso negli spogliatoi. Il ragazzo, unico cosentino dello squadrone rossoblù, non scorderà l’attimo in cui un gruppo di tifosi lo ha issato sulle spalle portandolo in trionfo. Sono immagini che rimangono scolpite nella mente, sono attimi meravigliosi dove atleti e folla diventano personaggi umani, dove il pianto di un ragazzo esalta il calcio, dove le lacrime di gioia di mille e mille tifosi fanno dimenticare amarezze e sofferenze. Tutti negli spogliatoi sono intorno a Rizzo, folgoratore del supercatenaccio pugliese, tutti vogliono sapere. Il ragazzo vorrebbe dire qualcosa a tutti ma non trova le parole. La commozione gli stringe la gola: sorride e piange, piange e sorride…“.

Il Cosenza mantiene due punti di vantaggio sul Trapani e si appresta a giocare la penultima partita di campionato e l’ultima trasferta a Reggio Calabria. Nonostante migliaia di tifosi al seguito, i Lupi perdono 1-0 mentre il Trapani batte il Siracusa e le due squadre si presentano all’ultima giornata a pari punti a quota 46. I rossoblù ricevono al “Morrone” il Cirio mentre il Trapani viaggia alla volta di Chieti. In molti pensano che la torrida domenica del 4 giugno 1961 non sarà decisiva e che tutto si risolverà con uno spareggio.  Lenzi e compagni non riescono a segnare contro i modesti avversari ma anche i siciliani sono bloccati sul nulla di fatto a Chieti. Sembra veramente il preludio allo spareggio. Cosenza-Cirio finisce 0-0 e nessuno sa se esultare o meno. Poi improvvisamente il presidente Lecce guadagna il centro del campo e parla al microfono annunciando la sconfitta del Trapani, maturata negli ultimi secondi di gioco, e la seconda storica promozione in Serie B del Cosenza.

L’APOTEOSI

Salvatore Ventrella ricostruisce così su Cosenza Sport quegli indimenticabili momenti.La commozione ci ha stretto la gola fin quasi a soffocarci allorquando la folla, come impazzita, non sapeva come meglio dare sfogo alla gioia incommensurabile che straboccava dal cuore. C’era gente che gridava, gridava soltanto, senza che le labbra formassero parole, altri alzavano le braccia e le dimenavano convulsi, dando luogo a impressioni degne di essere eternate; altri ancora si strappavano dall’occhiello i nastrini rossoblù distribuiti a migliaia dalla mattinata e se li sfregavano sul volto, sporco di polvere, sudore e lacrime. Vi era infine chi zittiva, chi non aveva la forza di ridere o piangere, chi era stato immobilizzato dall’emozione improvvisa e guardava nel vuoto con l’espressione di chi vede a portata di mano la concretizzazione di un sogno e non riesce a impossessarsene perché troppo lungamente agognata e ancora incapace di credere che l’abbia meritata… Ma il telefono squillava quasi contemporaneamente al triplice fischio di chiusura dell’ottimo Negri e la notizia, con la velocità di un fulmine, folgorava i dodicimila cuori rinchiusi tra le mura del Morrone e li faceva esplodere in una manifestazione irrefrenabile di commozione e gioia… Un momento magnifico è stato quello in cui il presidente Lecce, solo al centro del campo, invocava la calata dalle tribune dei tifosi per festeggiare il grande avvenimento. Dopo un attimo di imbambolamento, i tifosi si sono riversati dentro il rettangolo di gioco e hanno acclamato a lungo il presidente Lecce, l’undici silano e il mago Zsengeller“.

PRESENZE E RETI

Enzo SARTORI 34 presenze; Visconti FOLLADOR 31; Giorgio TROCINI 20; Edoardo ORLANDO 19; Luciano FEDERICI 30; Oriello LUGLI 28; Mario DELFINO 20; Franco RIZZO 23 presenze 3 reti; Elio ARDIT 26 presenze 8 reti; Agide LENZI 31 presenze 21 reti; Sandro JOAN 25 presenze 6 reti; Giuseppe GALLO 26 presenze 8 reti; Federico NAPOLI 10 presenze 2 reti; Mario DALLA PIETRA 23 presenze 2 reti; Giovanni COSTARIOL 19; Luigi COSTA 12; Paolo GATTI 3; Giorgio FOGLI 1