Ciao Roberto Losso, manciniano doc per tutta la vita

di Giacomo Mancini
Se in Calabria ai tempi della cosiddetta prima repubblica il partito socialista era in grado di intercettare i segmenti più vivaci dell’elettorato e’ stato anche per merito dell’impegno e della militanza di compagni come Roberto Losso.
Colto, brillante, ironico, pungente, capace di analisi mai banali e attento studioso della società, delle sue aspettative, delle sue ansie, delle sue delusioni. Iscritto fin da giovanissimo al glorioso Psi, arrivò a dirigere le sezioni di Paola e del suo circondario. Preferì poi alla lotta politica all’interno delle istituzioni, una militanza più legata all’elaborazione del pensiero.
Prima di diventare un apprezzato funzionario della Carical, fece parte di quella nidiata di giovani giornalisti che si formarono a quella grande fucina del Giornale di Calabria, una delle tante grandi intuizioni di Giacomo Mancini.
E in quegli anni che si rafforzo’ il rapporto con il leader socialista al quale rimase sempre legato. Era definito (e gli piaceva molto che fosse così) un manciniano doc.
Fu di sostegno al giornalista Matteo Cosenza nel lavoro di preparazione al suo libro intervista con Giacomo Mancini.
Lo stesso Cosenza una volta approdato alla direzione del Quotidiano della Calabria gli affidò una rubrica dalla quale ogni giorno commentava i fatti di attualità.
Avevo un buon rapporto con lui. E anche quando la pensavamo diversamente aveva la capacità di farmi percepire il suo affetto.
Non sapevo che da tempo combattesse contro un brutto male. E la notizia della sua morte che mi ha fornito Roberto Perrotta con il quale da sindaco Roberto collaborò con tante belle iniziative in onore del Santo, mi ha provocato grande tristezza.
Sono vicino a sua moglie Franca, ai suoi figli e a tutti i suoi cari.
Ciao Roberto ci mancherai tanto