Circolo Ibis, avvistati squali nelle acque crotonesi. Parretta: ‘Non c’è da avere paura: salvano l’ecosistema’

Fonte: Il Crotonese

CROTONE – Il Circolo Ibis per l’ambiente ha segnalato avvistamenti, lungo la costa crotonese, di esemplari di squalo mako (Isurus oxyrinchus) che hanno suscitato curiosità e preoccupazione tra i cittadini.

“Il mako – precisano gli esperti di Ibis – è uno degli squali più affascinanti del Mediterraneo. Appartenente alla famiglia dei Lamnidi, la stessa del grande squalo bianco, si distingue per una fisiologia straordinariamente specializzata. È infatti tra gli squali più veloci al mondo, grazie alla perfetta idrodinamica del corpo, alla muscolatura potente e alla capacità di parziale endotermia, che gli permette di mantenere la temperatura dei muscoli e degli organi interni più elevata rispetto a quella dell’acqua. Ciò – dicono – aumenta l’efficienza del nuoto e la rapidità di reazione. Non sorprende quindi che questo squalo sia in grado di compiere salti spettacolari fuori dall’acqua, soprattutto durante la predazione”.

La popolazione di Mako è geneticamente isolata

Nel Mediterraneo vive però una popolazione di mako piccola e geneticamente isolata, classificata come “in pericolo” dall’IUCN.

Questa specie presenta una crescita molto lenta, con femmine che raggiungono la maturità sessuale solo dopo i 18 anni, e una bassa fecondità.

Queste caratteristiche rendono la popolazione mediterranea particolarmente vulnerabile alla pesca accidentale e alla diminuzione degli adulti riproduttori. Le catture di giovani esemplari, pur offrendo preziose informazioni scientifiche sulla distribuzione, sulle possibili aree nursery e sulla struttura demografica della specie, generano forte preoccupazione: ogni perdita precoce rischia di compromettere ulteriormente la già fragile capacità di recupero della popolazione.

Perché i giovani Mako arrivano vicino alla costa?

Le acque ioniche possono essere considerate una vera e propria “nursery naturale”. I giovani squali, nelle prime fasi della loro vita, cercano aree dove crescere con minori rischi. Le coste del crotonese e più in generale dello Ionio offrono condizioni ideali:

-acque relativamente poco profonde, dove i grandi predatori sono più rari;

-abbondanza di piccoli pesci di cui nutrirsi;

-fondali diversificati, con alternanza di zone rocciose, sabbiose e praterie di Posidonia.

Non c’è da avere paura

Gli squali non sono “mostri”: sono ingranaggi fondamentali dell’ecosistema. Come ricorda il presidente del Circolo Ibis per l’Ambiente, Girolamo Parretta : “pensiamo spesso agli squali come animali pericolosi, ma la realtà è l’opposto: sono loro a essere in pericolo, e noi abbiamo bisogno di loro più di quanto immaginiamo”.

Gli squali sono infatti predatori al vertice della catena alimentare e svolgono un ruolo cruciale nel mantenimento dell’equilibrio ecologico. Regolano le popolazioni di pesci, limitano la diffusione di specie opportuniste e contribuiscono alla stabilità degli ecosistemi. “Dove ci sono squali, c’è equilibrio. Dove mancano, il mare cambia — e non in meglio. Proteggerli significa proteggere lo Ionio”.