Commenda, impianto sportivo: “Ridateci i nostri amici alberi e non solo”

Impianto sportivo di Commenda. Ridateci i nostri amici alberi e non solo…. !!!

Nel nostro tempo la sensibilità verso la custodia dell’ambiente è andata crescendo sempre di più nella coscienza comune. A Rende, in special modo, gli alberi hanno sempre trovato lo spazio e la cura che meritano ma, forse sollecitati da questa torrida estate, notiamo tristemente che la tradizione  si è interrotta, proprio laddove i nostri amici verdi, oltreché offrire un prezioso riparo dalla calura, ornavano di naturale grazia l’impianto sportivo più bello della città. Stiamo parlando dell’impianto sportivo di Commenda che, fino a pochi mesi fa, ospitava il Tennis Club Rende. A tal proposito, oggi siamo costretti a segnalare una singolare vicenda, che non riguarda solo gli alberi.

L’impianto si trova, ricordiamolo, nel cuore della città, e per tanti anni ha rappresentato molto più che un complesso sportivo: è stato un fiore all’occhiello dell’architettura sportiva di tutta la Regione, di fronte al quale anche il passante più distratto ha potuto ammirare come le sue strutture, prevalentemente dedicate al tennis, fossero mirabilmente innestate in un ampio contesto vegetativo in perfetta armonia, in quello snodo urbanisticamente cruciale che vede, da un lato, il parco fluviale e il bellissimo quartiere popolare di Villaggio Europa e dall’altro, il quartiere di Commenda con il pregevole ordine urbanistico che lo caratterizza.

Ora, da alcuni mesi la nuova gestione dell’impianto è stata affidata previo bando ad una società privata, in evidente contrasto con la sbandierata volontà di favorire il “no-profit” e l’associazionismo sportivo dilettantistico. L’Amministrazione infatti da un lato favorisce l’assegnazione delle strutture sportive a società private che perseguono esclusivi interessi economici, dall’altro invece punta in maniera contraddittoria ad esaltare l’operato delle associazioni no profit. A tal proposito l’Amministrazione Comunale con le delibere di giunta n.160, 161 e 162 del 29 giugno 2021, ha aderito al partenariato proposto da alcune ASD (Associazioni Sportive Dilettantistiche) che gestiscono diversi impianti sportivi comunali, per la realizzazione del progetto sportivo promosso dalla Società Sport e salute S.p.A., società “in-house” del Ministero dell’Economia e delle Finanze a supporto del CONI, che sicuramente risulta essere una scelta molto positiva.

Contrariamente facendo riferimento ai campi da tennis, anche alla luce delle ultime manifestazioni ….. Festvillage  a carattere non sportivo, la scelta effettuata certamente non è coerente con il ruolo di “garante degli interessi dei cittadini”, che il Comune dovrebbe svolgere in ossequio alle sue peculiari funzioni di Ente pubblico che implicano di sostenere lo sport e i suoi valori educativi come strumento di sviluppo e di inclusione sociale e in particolare, l’associazionismo sportivo di base che opera spesso in contesti territoriali difficili. Invece, la più importante struttura sportiva della città è stata affidata ad una società che ubbidisce a logiche di mero profitto finanziario e che, ma la cosa non ci sorprende, ha finito per trasformare radicalmente l’impianto.  Tanto che oggi, lungi dal somigliare ad un piccolo Foro Italico, come qualcuno dell’Amministrazione ebbe a dire, presenta delle strutture metalliche  alte quasi 9 mt, degne della migliore tradizione circense, visibile dalla  strada statale 19 con reti di protezione simili a gabbie.

Il fatto particolarmente grave, che ci preme segnalare, è che i lavori di trasformazione dell’impianto appaiono in gran parte diversi da quelli approvati dagli organi preposti, fra i quali la Soprintendenza. La evidente alterazione del progetto si evince facilmente anche dal rendering esposto all’ingresso dell’impianto, dove si può notare come la struttura in metallo a copertura dei campi da Padel non sia riportata nello stesso. Tale struttura impedisce la vista della tribuna centrale dei campi da tennis, creando un’alterazione del paesaggio attuale con un manto di copertura a tutta altezza.

E infine, per ritornare agli alberi, molti di essi che erano posti lungo la scarpata sono stati abbattuti senza alcuna ragione plausibile, in spregio alle più elementari norme di civico buon senso, oltreché alle stesse tassative prescrizioni della Soprintendenza che nel parere di sua competenza chiedeva di infittire la vegetazione presente con alberi ad alto fusto e non di distruggerla.

Ci chiediamo: come è possibile eludere le prescrizioni della Sovrintendenza alterando la visione del paesaggio in maniera irreparabile procurando un danno agli utenti e alla città tutta, abbattendo gli alberi per far posto alle copertura in metallo con gabbie in acciaio che non erano previste ed autorizzate dalla Sovrintendenza ?

Considerato che negli albi pretori dei vari enti, non c’è traccia di alcuna variante, ci chiediamo: cosa è successo al nostro gioiello sportivo? Il Sindaco, o un altro esponente della Giunta Comunale, è in grado di  spiegarci quello che sta accadendo?

Il ruolo del Comune nella promozione dell’attività sportiva è fondamentale, ma esso dovrebbe andare a vantaggio dei cittadini e a tutela della bellezza del paesaggio,  bellezza che spesso si frantuma andando incontro a politiche selvagge di privatizzazione, assecondando gli interessi più biechi di società private che perseguono obiettivi esclusivamente economici a danno del bene comune. Ridateci i nostri amici alberi !!!

Associazione “Spazio Aperto 1495”