Concorso scuola, domani si parte con le prove scritte ma sono già pronti i ricorsi

Il concorso più atteso e discusso della storia nell’ambito scolastico. Dopo ritardi, controversie, errori, polemiche e ricorsi preannunciati; è arrivato il grande giorno. Si parte con le prove scritte, da domani 28 aprile fino a martedì 31 maggio, poi in estate gli orali.

Otto quesiti al pc, di cui sei a risposta aperta e due quesiti, ciascuno dei quali articolato in cinque domande a risposta chiusa, volti a verificare la comprensione di un testo in lingua straniera, prescelta dal candidato tra inglese, francese, tedesco e spagnolo, almeno al livello B2 del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le lingue; per una durata di 150 minuti.

Per il turno mattutino i docenti dovranno presentarsi alle 8 per le operazioni di identificazione, mentre per il turno pomeridiano alle 14.

Poi un colloquio di 45 minuti per chi andrà avanti. In palio 63.712 cattedre in tutta Italia.

Nell’originale documento della riforma de “La Buona Scuola” si prevedeva un piano straordinario d’assunzione da 150mila posti (ridotti poi ai 63.712) per gli iscritti nelle vecchie Graduatorie ad Esaurimento (GaE), si annunciava anche un futuro concorso per tutti gli altri precari.

I docenti precari estromessi dal piano straordinario di assunzioni della riforma da oltre un anno, rivendicano perciò il loro diritto alla stabilizzazione, ma senza esito positivo. Tutto inutile, il concorso è andato avanti senza di loro e secondo la legge 107 avrebbe dovuto essere bandito entro il primo dicembre 2015. Ma a causa dei problemi nella revisione delle classi di concorso, il bando è arrivato solo a fine febbraio.

Poi sono sorte ulteriori polemiche e problematiche a causa di questi ritardi, come per la ricerca dei commissari o sulla compilazione delle graduatorie. Un caos a cui si aggiungono gli sbagli degli Usr e Miur, errando l’ordine di sede dei candidati, rettificato a 10 giorni dai test.

Una fatica immane, insomma, per un concorso già contrastato prima di nascere e che prevede ulteriori criticità: la corsa contro il tempo per le immissioni in ruolo. Infatti le assunzioni dovrebbero avvenire già a settembre, ma se gli orali si svolgeranno in estate, sarà alquanto improbabile stilare le graduatorie definitive entro fine agosto.

Se così fosse, i vincitori riceveranno la loro cattedra soltanto a partire dal 2017 e il triennio di stabilizzazione slitterà di un anno in avanti. Sicuramente, poi, non mancheranno i ricorsi sulle prove che da domani, dopo le innumerevoli vicissitudini, prenderanno il via.

Questo è il quadro complessivo della “Buona Scuola”, che per ora tutto sembra fuorché buona, ci auguriamo lo sia in seguito.

V.M.