Consorzi di Bonifica, arriva il metodo-Robertino: ma dove sono finiti i soldi? Ecco le cifre degli “stipendi”

di Saverio Di Giorno

È il metodo-Robertino che ora viene applicato ai Consorzi di Bonifica. Quelle entità che si dovrebbero occupare dei fiumi, dei laghi, delle foreste e di tutte queste cose che sono sporche, maltenute, inquinate. Quando non sono direttamente cenere come in questi giorni. Come funziona il metodo-Robertino? Se ci sono delle strutture, delle entità che sono un buco nero di soldi pubblici, sanguisuga di risorse allora si riuniscono tutte insieme e si manda in liquidazione il resto. In questo caso si sta lavorando ad una riforma che porterà alla nascita del “Consorzio unico regionale” o “Consorzio zero” (modello sanità). Si risparmia ma contemporaneamente si tagliano servizi territoriali (qualora ci fossero), posti e si mettono sotto i tappeti responsabilità e cause. È capitato alle partecipate in rosso. Tocca allora prendere conti, carte, nomi e cognomi e raccontare l’altra parte: dove sono i soldi?

Gli stipendi sono tanti milioni di milioni …

I Consorzi di Bonifica oltre che essere falliti sono un fallimento. Sono in rosso (e va bene) da anni ormai, talmente in rosso che i dipendenti non vedono gli stipendi da mesi (e questo va meno bene). Ma le cifre complete emergono da un documento, un piano, del Consorzio di Bonifica Integrale dei Bacini del Tirreno Cosentino, che non si trova sul sito ufficiale, nel quale si leggono le cifre degli stipendi. Cifre molto sostanziose: si va dai 50mila euro lordi annuali fino a 70mila; circa tre volte quelle degli operai (a meno di smentite ufficiali e documentali).

Qui emergono le prime domande: ma questi “manager” attendono lo stipendio come gli operai? Ci sono richieste di pagamento ormai da mesi. Sono vere le notizie di pignoramenti da parte di Equitalia con cifre milionarie? E gli uffici di ragioneria e i vari commissari – ovviamente nominati dalla politica – che firmano ed avvallano senza capire se ci sono coperture finanziarie, senza una nota sul bilancio: che responsabilità hanno?

Complessivamente escono poco meno di un milione e mezzo di euro di stipendi lordi. Le cifre sono quasi (non totalmente) dello stesso ordine dei disavanzi che questi enti registrano ormai da anni.

Il solito vecchio gioco della politica

Ma a cosa sono serviti allora in questi anni i Consorzi se lo stato del territorio è pietoso? A questo una risposta si può dare facilmente: i soldi e i consorzi in questi anni non sono andati poi tanto lontani: amici, comuni vicini, parenti. Non si può arrivare a conclusione diversa se si pensa attentamente ad alcuni dei nomi che in questi anni si sono succeduti nei posti dirigenziali: più o meno collegati con la politica, di destra o di sinistra. C’è ad esempio Fortunato (di nome e di fatto a quanto pare) che chi lo conosce vuole da sempre “vicino” ai Gentile. Il gioco poi vien da sé a riempire le caselle delle varie quote. Oppure con ruoli in questa o quella amministrazione. Battista è occupato al Comune di Maierà il cui neosindaco (di cui abbiamo scritto https://www.iacchite.blog/maiera-vince-ivano-russo-come-da-copione-il-trionfo-della-borghesia-complice-e-inquinata/) ha pure ricoperto ruolo nei Consorzi.

Consorzi intorno a cui gravitano per incarichi professionali ingegneri anche loro legati più o meno direttamente ai comuni locali oppure i cui parenti hanno attività che prendono vari lavori. Non c’è una questione di opportunità o di conflittualità etica?