Maximiliano Granata rimane interdetto per la durata di un anno dalla presidenza del Consorzio Valle Crati. Il Tribunale del Riesame di Catanzaro si è preso più di un mese di tempo ma ieri ha rigettato l’istanza presentata dall’esperto in intrighi legali Angelo Pugliese per il noto faccendiere cosentino, maritato con un giudice del porto delle nebbie (il Tribunale di Cosenza per chi fosse nuovo su Iacchite’).
A Granata era stata inflitta l’interdizione dai pubblici uffici per un anno dal giudice Giuseppe Greco perché è indagato dalla procura di Cosenza (finalmente!) per voto di scambio e corruzione elettorale. Il traffichino infatti appaltava lavori privati ad Ecologia Oggi e faceva propaganda politica usando il Consorzio Valle Crati come trampolino di lancio per il fratello Vincenzo Granata, eletto consigliere comunale di Cosenza nelle liste di Mario Occhiuto, il sindaco cazzaro di Cosenza.
Il Gip del Tribunale del Riesame ha ravvisato la gravità indiziaria con “corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio” e anche il pericolo di reiterazione del reato da parte di questo personaggio senza pudore e senza vergogna.
Ora, ci si augura che le forze politiche, a cominciare da quelle pappemolli del PD, si mettano in moto per sostituire l’uomo di Occhiuto dalla presidenza del Consorzio Valle Crati senza attendere ancora altri mesi, visto che Granata proporrà ricorso anche in Cassazione.
E’ augurabile che anche i grillini seri (non parliamo di Morra, notoriamente ammatassato col potere) si diano una svegliata su questo argomento.