Controvento Calabria. Il grande inganno: lettera aperta a Milena Gabanelli sulle rinnovabili e la legalità costituzionale

CARISSIMA MILENA
Perché Controvento ha scritto una lettera aperta alla Gabanelli

IL GRANDE INGANNO 

Lettera aperta a Milena Gabanelli sulle rinnovabili e la legalità costituzionale 

Il Coordinamento regionale Controvento – per il territorio e il paesaggio calabrese ha ritenuto di non poter fare passare in cavalleria l’ennesimo contributo banalizzante e fuorviante al dibattito pubblico sulle modalità di realizzazione degli impianti per la produzione di energia rinnovabile. L’informazione industrialmente organizzata sostiene la necessità dell’attuale avanzata dell’energia cosiddetta pulita a scapito di ecosistemi, biodiversità, suoli naturali, boschi, crinali, colline, terreni agricoli, storia, cultura, paesaggi, buon senso e in spregio della costituzione repubblicana e delle esigenze delle popolazioni. Queste ultime difendono i loro ambienti vitali e le loro attività economiche, e in tutto il paese si stanno creando focolai di protesta e tensioni sociali.

Abbiamo scritto una lettera aperta alla giornalista Milena Gabanelli, che in tanti anni di lavoro si è dimostrata valida e coraggiosa, perché purtroppo anche da lei (vedi il suo data room del 12 novembre per il Corriere della sera) è stato confezionato un servizio fondato sulla riduzione della complessità di questo delicato scenario, servizio che propone ai destinatari un quadro di riferimento della questione distorto e schiacciato sulla fonte confindustriale.

La stima di cui giustamente gode la Gabanelli ci ha imposto di sottolineare all’opinione pubblica che nella circostanza non ha prodotto informazione investigativa e urticante al servizio del corpo sociale ma si è posta nel solco del discorso egemone, contrario di fatto alla legalità costituzionale e a una reale strategia di superamento della crisi ecologica. La posta in gioco è troppo alta, e le interpretazioni riduttive e distorte di quanto sta succedendo si infiltrano nelle pieghe del comune sentire. Con la lettera abbiamo invitato la Gabanelli ad allargare lo sguardo, a non fare apparire normale lo stravolgimento della Costituzione Repubblicana e a mettere in discussione l’opportunità di affidare la soluzione della crisi ecologica alla stessa distruttiva economia di mercato e alle stesse logiche che l’hanno provocata.