Corigliano-Rossano. Caso Conad-3Emme. I soldi fuori busta, i mafiosi veri e i controlli “telefonati”

Da qualche giorno nella già incandescente campagna elettorale di Corigliano-Rossano ha fatto ingresso la questione dei lavoratori della cooperativa 3Emme che lavorano alla Conad. Tutti sanno che il “capo” della baracca è Giorgio Miceli, ex vicesindaco del Comune sciolto per mafia ai tempi di Pasqualina Straface, una persona priva di qualunque forma di coraggio poichè incapace di assumersi la responsabilità dello sfruttamento dei propri lavoratori: davanti ai dipendenti fa il capo buono e comprensivo, mentre il lavoro sporco lo lascia a tale Fusaro Giuseppe, uno che quando parla sembra grugnisca, che fa il duro, ma che in realtà è un tamarro della peggiore specie…

PRIMA PUNTATA CONAD-3EMME, LAVORATORI SUL PIEDE DI GUERRA (https://www.iacchite.blog/lettere-a-iacchite-corigliano-conad-cooperativa-3emme-lavoratori-sul-piede-di-guerra-in-attesa-degli-ispettori/)

La lettera dei dipendenti che abbiamo pubblicato il 27 maggio ha fatto rumore, così come le manifestazioni di protesta della Cgil davanti alla Conad e anche davanti al cinema San Marco in occasione del comizio di Elly Schlein e ovviamente la “cricca” di Pasqualina ha cercato di contenere i danni grazie agli “amici” dislocati in alcuni posti-chiave della città chiamando in causa addirittura la… ‘ndrangheta. Come se la città non sapesse da che parte sta la… ‘ndrangheta. E così oggi i ragazzi della Cooperativa 3Emme hanno deciso di scriverci ancora.

SECONDA PUNTATA – I SOLDI FUORI BUSTA, I MAFIOSI VERI E I CONTROLLI “TELEFONATI”

La nostra protesta contro gli aguzzini della Cooperativa 3emme ha sortito un effetto fantastico, si è data vita ad una lotta di classe a tutela dei lavoratori, di noi operai, che eravamo costretti ad orari disumani, con offese personali, familiari e a non essere più padroni della nostra vita.

Spieghiamo meglio cosa vogliamo dire: si lavorava per dieci ore al giorno e i poveri colleghi venivano pagati a COTTIMO ossia se non venivano raggiunti i numeri di pacchi imposti dal padrone si toglievano le ore e si veniva pagati al di sotto del contratto di lavoro.
Lo straordinario veniva pagato con le tessere Conad (!), fuori dalla busta paga, e veniva sempre trattenuta una mezz’ora senza alcun motivo.

Il gran cretino di Giuseppe Fusaro, che da qualche giorno non si vede in azienda, mandava dei vocali nel gruppo whatsapp in cui parlava liberamente ed impunemente di soldi fuori busta, di offese ai familiari e di minacce di licenziamento, un vero idiota in quanto ha creato le prove che dovrebbero interessare la Guardia di finanza per tutto il “nero” generato in 20 anni.

Qualche tempo addietro un dipendente disse di doversi assentare per il funerale del nonno e le bestie dei suoi superiori risposero che il nonno era anziano e non era corretto andarci, anni addietro un ragazzo ebbe un attacco allergico e gli è stato detto che prima di andare via doveva finire il lavoro e così via. Gente bieca e senza scrupoli.

Ultimamente è venuta fuori una ulteriore storia di corruttela, le ispezioni ASP erano concordate, ebbene sì, per circa un mese alcuni dipendenti sono stati messi a mettere a posto la segnaletica orizzontale e verticale di sicurezza IN ATTESA DEL CONTROLLO ASSOLUTAMENTE CONCORDATO.

In realtà non ci stupiamo in quanto se giammai gli ispettori del lavoro hanno punito tali condotte, figuriamoci i dipendenti ASP che dopo i controlli “telefonati” uscivano con i pacchi di regali dalla cooperativa 3Emme… VOGLIAMO COMUNICARE ALL’ASP e AGLI ISPETTORI DEL LAVORO CHE UN SOLO CESSO MALFUNZIONANTE NON BASTA PER 230 DIPENDENTI E CHE L’ATTIVITA’ ANDREBBE CHIUSA SOLO PER QUESTO.
MA GIA’ SAPPIAMO CHE NESSUNO HA IL CORAGGIO DI ISPEZIONARE.

Per ciò che riguarda il falso articolo messo in circolazione da Miceli e Fusaro sull’ombra della criminalità organizzata nell’azienda ribadiamo che gli unici “criminali” sono loro per tutte le false contestazioni ai lavoratori, mai procedute da nessuna contestazione, e di centinaia di euro sottratti ai dipendenti, in barba alla legge ed al diritto dei lavoratori.

A tal proposito, Miceli quando il Comune di Corigliano veniva sciolto per mafia nel 2011 lui era vicesindaco, ragion per cui di infiltrazioni mafiose era sicuramente un esperto, al pari della sua “capa” Pasqualina Straface. Il consiglio che gli diamo è di smetterla di spargere menzogne altrimenti saremo costretti a rivelare schifezze e porcate ancora più gravi…

La cosa più simpatica è che tra i colleghi esistono 2 chat, una per i colleghi iscritti alla CGIL e una per i colleghi non iscritti alla CGIL, alla faccia della condotta onesta e trasparente.
A tutti i colleghi diciamo di iscriversi al sindacato e non avere paura dato che per loro, senza sindacato, saremmo rimasti solo delle bestie da soma.
Di tutti i politici che hanno dato sostegno ai colleghi in sciopero l’unica a mancare è stata – ma guarda un po’ che combinazione… – Pasqualina Straface, ma si sa che tra ex amministratori sciolti per mafia un certo feeling resta sempre.

I dipendenti “disonesti” della Cooperativa 3Emme