Corigliano-Rossano, congresso Pd al ballottaggio: la “domenica bestiale” di Flavio Stasi e la rabbia dei suoi “nemici”

Tutta la politica in questa ultima domenica di maggio guarda a Corigliano-Rossano, dove sta per andare in scena un ballottaggio per la segreteria del Pd cittadino che si preannuncia incandescente. Trenta delegati partono da 13 voti per Giuseppe Tagliaferro, 10 voti per Francesco Madeo e 7 voti per Mariolina Cacciola. Stando agli schieramenti “ufficiali”, Tagliaferro dovrebbe essere il candidato “forte”, quello sponsorizzato dai big del partito ma pare che dai quartieri alti di via dei Martiri (capisciamme’) sia arrivato l’ordine attraverso il fido Teodoro Calabrò di far vincere Madeo puntando sui voti dei delegati della Cacciola, che altri non sono che i sostenitori di Flavio Stasi, sindaco di Corigliano-Rossano.

Semplificando al massimo: solo pochi mesi fa Stasi, candidandosi alla Provincia, ha di fatto eliminato il candidato del Pd (tale Nociti, sindaco di Spezzano Albanese) favorendo sì la vittoria della Succurro ma creando anche le basi per un suo ingresso dalla porta principale nel Pd. Per come potrebbe in effetti accadere oggi, Stasi stavolta potrebbe determinare la vittoria di Francesco Madeo.

La circostanza ha messo in subbuglio un po’ tutti, soprattutto i rivali di sempre di Stasi che già l’hanno presa in quel posto alle elezioni del 2019 e che non a caso stanno facendo “girare” in queste ultime ore documenti anonimi e pesantissimi contro Stasi.

Non serve essere profeti per capire che si stanno accapigliando per l’esito del ballottaggio di oggi e vogliono per forza tirare in mezzo Flavio Stasi. Lo accusano di tutto: ha fatto concorsi al Comune per più di 80 posti, di cui più della metà tramite l’ufficio di collocamento, una cosa mai vista prima, eppure è soggetto a critiche feroci da parte del “sistema”, orfano di gente come Stefano Mascaro o il generale Graziano, porcaria e arrassusia nei secoli dei secoli.

Gli avversari di Stasi trovano da ridire persino sulla sua struttura e sul suo staff, quasi come se non fosse suo diritto metterci “amici” e non “nemici”. Ma questo è un discorso più complessivo, che chiamerebbe in causa anche professionisti che fino all’ultimo giorno del ballottaggio (non quello di oggi, ma quello per le Comunali del 2019) a chiacchiere lo sostenevano mentre nei fatti volevano da lui solo prebende e posti…

Ma l’aspetto che brucia di più ai “progressisti de noantri” è la questione relativa al commissario della Meris, il mercato ittico di Schiavonea, dove Stasi avrebbe messo un altro suo amico, ma che dico amico… parente! Il problema a Corigliano-Rossano in realtà lo conoscono tutti. Il commissario liquidatore precedente stava lì dal 2013, ed a differenza di quello attuale ha “intrallazzato” non per il compenso, che si riduce ad una cifra simbolica, ma perché aveva affidato tutta la contabilità e la consulenza allo studio della moglie.
Soldi veri o soldi pesanti come dice quello della canzone. E sapete chi é la moglie ? Una dei delegati di Tagliaferro, ovvero quello che dovrebbe diventare segretario del Pd di Corigliano-Rossano e che invece in queste ore sente una fortissima aria di… tromba…

Stasi va avanti per la sua strada – fa sapere ai suoi (pochi) amici – e intanto non s’è fatto certo scrupoli nel cacciare elementi del sistema che sguazzavano nel settore del verde pubblico. Tanto per rendere l’idea, ha cacciato un “pezzotto” simile in tutto e per tutto a quei signori del clan delle cooperative che invece continuano a sguazzare a suon di denari a Cosenza. E sta per cacciare anche altri soggetti “di peso” dalle concessioni dei chioschi. Altro che Tagliaferro, Madeo, Calabrò, Madame Fifì, Capu i Liuni e pure Forza Italia…

Stasi sapeva e sa bene che non avrebbe potuto trovare una bella accoglienza nel Pd. Così come non è amato anche dal centrodestra. Con decenza parlando, i media del regime jonico lo fanno a pezzi tutti i giorni. Ci sono i media del leggendario Mollettun, al secolo Lapietra (al quale Stasi continua a fare la guerra senza arretrare di un centimetro), e poi quelli del regime “pubblicitario” legati ai servizi e al clan Mancuso, che guarda caso sono sulle stesse posizioni del palazzinaro prestato alla politica…

Probabilmente Stasi farà vincere realmente Madeo e soprattutto perché l’operazione gli porterà in dote come minimo un voto in più nella maggioranza risicatissima che ha dopo il rimpasto dello scorso anno. Sarà Rosellina Madeo, un tempo pupilla dell’odiato generale, a portare soccorso a Stasi, che con tutta probabilità ha chiesto e ottenuto un accordo scritto con l’altro Madeo, che ha cambiato partiti come i calzini e se ricadrà nei suoi soliti giochini stavolta ne pagherà le conseguenze. Ma non è questo il cuore del problema.

Tutti già si chiedono cosa farà Stasi dopo questo tragicomico ballottaggio che in ogni caso deciderà lui. Se il sindaco riprenderà a fare tessere per il Pd anche con i consiglieri comunali di sua diretta emanazione, allora vorrà dire che potrà prendere davvero il controllo del partito in città e finire la fase – a dire il vero già troppo lunga – dell’incertezza ovvero del piede dentro e del piede fuori.

Stasi, in sostanza, deve decidere cosa vuole fare da grande perché – a nostro modestissimo avviso – se non decide di stare dentro al Pd, rischia concretamente di essere “trombato” alle prossime elezioni. E pazienza se verrà fuori definitivamente che è diventato un “politico”. Prima o poi tutti fanno questa “fine” perché se puoi fottere il sistema una volta gridando alla “rivoluzione”, l’operazione non si può più ripetere senza stare davvero dentro i meccanismi ma stavolta non con un piede dentro e un piede fuori ma con tutti e due i piedi dentro. Altrimenti vincerà sempre la… Succurro di turno e questo Flavio non se lo può più permettere. O no?