Corigliano-Rossano “conquistata” dall’entusiasmo strafottente di Gino Promenzio

A volte i luoghi comuni sono quelli che rendono meglio l’idea di ciò che avviene. E domenica mattina, al cinema San Marco, c’è stato letteralmente un bagno di folla per Gino Promenzio e l’annuncio della sua candidatura a sindaco per la città di Corigliano-Rossano. Un abbraccio della città all’ortopedico protagonista, con Fiori d’Arancio, della campagna referendaria per la fusione. E ad abbracciarlo tanta gente comune, amici, compagni di una vita e nuovi conquistati dal suo entusiasmo strafottente.

Si… Strafottente verso chi, lontano dalla Sibaritide, ha cercato di boicottarlo o di sporcarne la storia o di sminuire il progetto del suo laboratorio “Civico e Popolare”. Strafottente contro quella classe politica adamiana residuale a cui hanno risposto oltre 1000 persone che hanno ascoltato le parole chiare contro ogni forma di malaffare, parole che chiedevano e pretendevano la trasparenza in ogni atto della vita amministrativa di questa città, parole decise nel dire che “mai più nessuno potrà andare a dettare il prezzo del calcestruzzo al Comune”. E quello a cui abbiamo assistito, giù dal palco, ci ha conquistato nella sua semplicità comunicativa, nella sua chiarezza e, occorre dirlo, nella grande professionalità mostrata.

Gino Promenzio racconta la sua storia. Un ragazzo cresciuto tra Rossano e Corigliano, tra il Bancato e Schiavonea, che si è costruito una vita professionale importante. Dagli studi romani in medicina all’esperienza cubana. E qui le parole in video di Mimmo Calopresti, famoso regista d’origini calabresi, conosciuto proprio a Cuba. Calopresti racconta di questo ragazzo che, nelle difficoltà dovute all’embargo, cercava di curare i bambini. Racconta di un giovane medico che faceva i conti con la penuria di latte e l’assenza di medicine. Ed è lì che probabilmente nasce lo slogan di questa sua avventura “Una città a misura di bambino”. Quello che colpisce è come, su concetti importanti come, appunto, la trasparenza, la legalità, lo stop al consumo del territorio, si inserisca quello che più di tutti caratterizza la candidatura: la voglia di unità della città. Unità d’intenti, di speranze e di bisogni che trovano realizzazione in un modello civico dove tutti si mettono al servizio di qualcosa di più importante. Si percepisce, nei circa 50 minuti d’intervento, un forte impatto emotivo ed emozionale che percorre tutta la sala. Lo si vede anche in alcuni visi che ne hanno viste tante, come quello di Franco Filareto. Lo si vede nei sostenitori della prima ora di Gino. E lo si sente in quel “noi” ripetuto all’infinito proprio da Promenzio.

Noi governeremo, noi saremo sindaco, noi siamo… Un “noi” che non è percepito come una frase di rito ma è la traduzione lessicale di quella sala. Una sala, e per chi fa politica è chiaro, che viene riempita di domenica mattina…Una follia organizzativa, soprattutto in una città profondamente “mediterranea” come Corigliano-Rossano, che però si traduce in quello che ognuno di voi può vedere nelle decine di video sui social. Passaggi importanti sulle questioni aperte dell’ENEL, dove non si ammetterà più una trattativa “oscura” e “riservata”, sull’ospedale “che deve nascere qui ed ora”, sul lavoro per i giovani e sul no, forte e chiaro, a certi voti. Un “non li vogliamo e non ve li chiediamo” che non ammette repliche ed incertezze. Quello che, da lontano, poteva sembrare trasversalismo, si trasforma in un progetto a cui aderiscono in tanti. Un progetto che non fa accordi nascosti e che non fa promesse impronunciabili.

Ed appare chiara la contrapposizione con impostazioni diverse. Una sfida a patti nati lontano da questo territorio, imposti anche sulla testa di alcuni dirigenti locali, e che si basa su amicizie, esperienze, conoscenze… Probabilmente Promenzio non ha l’esperienza di altri. Probabilmente non ha una decennale storia nelle stanze della burocrazia regionale. Ma non ha nemmeno le responsabilità, morali e politiche, che quella classe dirigente si porta sulle spalle e che ha condotto questa terra al ruolo di periferia dell’impero che tutti abbiamo modo di vedere ogni giorno. Ma al tempo stesso non ci è sembrato uno sprovveduto, un dilettante…anzi ha avuto la capacità di legare, con un lavoro paziente, esperienze diverse. Ha avuto la straordinaria capacità di riunire tutto il PD locale, diviso in mille rivoli, attorno al suo progetto. E i quattro segretari cittadini presenti, hanno annunciato che loro sono “convintamente con Promenzio e Civico e Popolare”.

Oggi lancia il progetto che non è contro qualcuno ma che è, in nome dell’unità del territorio, qualcosa di diverso, ambizioso, coraggioso e “concretamente sognante”. Ed è una sfida che ha argomenti solidi per partecipazione e per contenuti. In Civico e Popolare, il contenitore di tutte le associazioni, movimenti e partiti, trovano collocazione più di venti sigle e, nelle ultime ore potrebbero anche esserci altre sorprendenti adesioni. Una forza quindi radicata nel territorio tutto della nuova città. Ed in questo è l’altra caratteristica che sembra evidenziarsi: Promenzio rappresenta fortemente la comunità coriglianese, e probabilmente potrebbe catalizzare il voto “identitario” di quella parte di città, ma è anche forte il suo essere “rossanese”. Una duplicità che potrebbe essere il manifesto perfetto per una città che sta nascendo e si sta unendo.

Lettera firmata