Corigliano-Rossano. Flavio Stasi a piazza Steri: “Il tempo dei burattini di partito è finito”

Corigliano-Rossano viaggia spedita verso la conferma del suo sindaco. Flavio Stasi ha ribadito le ragioni e la libertà della sua politica dal palco di piazza Steri contrapponendole ancora una volta a quelle della politica a 90 gradi della sua avversaria maldestramente pilotata da Occhiuto e da tutti i rottami della corruzione in salsa calabrese e cosentina in particolare.

“L’importante – ha esordito Stasi – non è la piazza piena ma la piazza vera, felice e convinta della sua scelta. In questa campagna elettorale stiamo riprendendo il filo con le contrade, i quartieri e i centri storici e ho visto e percepito le stesse belle sensazioni di cinque anni fa. Abbiamo lavorato, costruito e seminato e adesso raccogliamo insieme i frutti di questo lavoro”. Flavio Stasi ha ricordato il tempo che passa e così per qualche minuto ha riportato tutti al 2016, a otto anni fa, quando ancora non c’era neanche la città unica e lui era un ragazzo di 32 anni che si candidava per la prima volta a sindaco senza nessuna speranza di vincere. “Otto anni fa mi affacciavo alla politica – ha ricordato – per rivendicare la dignità m anche la memoria della mia città, che non aveva né prospettiva e né futuro. Oggi casa nostra è diventata più grande – dal Crati al Trionto – come avevo auspicato allora prima ancora che nascesse Corigliano-Rossano. Siamo partiti da zero: dai sottoservizi, persino dalle frane, dalle piccole cose, abbiamo recuperato la memoria e restituito dignità ma abbiamo dato anche un futuro”.

Stasi ha ribadito le risorse che è riuscito a investire sul territorio: 23 milioni per il centro storico di Corigliano e 23 milioni per il centro storico di Rossano. “Siamo la prima città del Mezzogiorno d’Italia per i finanziamenti intercettati con il Pnrr: finalmente lo dicono anche i dati ufficiali di Openpolis. Siamo riusciti a mettere in piedi 81 progetti e li porteremo tutti a termine. E lo abbiamo fatto senza ‘mmasciate, senza partiti, raccomandazioni o viaggi negli uffici. Ma non ci siamo riusciti perché siamo bravissimi ma solo per due semplici ragioni: perché abbiamo la visione della città ma soprattutto perché ragioniamo e decidiamo solo con la nostra testa e non dobbiamo rendere conto a nessuno. Io mi sono sempre candidato da solo, qui non mi ci ha messo nessuno e sono libero come voi, che siete i miei cittadini”.

Il sindaco ha poi affondato il dito nella piaga della campagna elettorale “spregiudicata” – per usare un eufemismo – del centrodestra occhiutiano, da sempre “venduto” a certe logiche vecchie come il cucco e delle quali gente come il presidente della Regione rappresentano i rottami. “La nostra città fa paura al sistema di potere. Cinque anni fa sono impazziti, non ci credevano che avevamo vinto senza promettere niente a nessuno… Loro invece continuano a fare quello a cui sono abituati: fanno campagna elettorale quotidiana negli ospedali e con l’Asp di Cosenza: una vergogna. Gli ospedali cadono a pezzi, i pronto soccorso sono come porti delle nebbie, non si danno più servizi neanche ai dializzati e ai malati oncologici eppure stanno lì a chiedere i voti invece di guardarsi allo specchio… Noi vogliamo vincere anche per chiedere, il 10 giugno, le dimissioni di questa vergognosa governance sanitaria che tenta di estorcere voti sulla salute dei cittadini“.

Flavio Stasi ha ribadito che non gli interessa fare il presidente della Regione e ha detto con chiarezza alla sua gente che vuole fare il sindaco per 5 anni, senza nessuna “interruzione” dovuta alla candidatura alla Regione Calabria: “Piuttosto la mia avversaria dovrebbe dimettersi dalla Regione e venire qui a fare il consigliere comunale: è bello farsi scarrozzare dalle macchine della Regione con 10 “cartoni” al mese a disposizione: venga a fare il consigliere comunale se ci tiene alla sua città…”.

Da qui all’attacco nei confronti della pseudo filiera istituzionale che sostiene la Straface il passo è stato brevissimo: “Hanno chiuso 18 ospedali, hanno chiuso il Tribunale. ci hanno tolto servizi, non hanno fatto nulla per questa città e continuano a sostenere persino l’autonomia differenziata e il taglio dei fondi del Pnrr. Lo devono fare per forza perché sono incollati alle poltrone dei loro partiti. Ma la nostra città per fortuna ha saputo crescere senza di loro e adesso ha una prospettiva. Il tempo dei burattini di partito è finito”.

Stasi ha chiuso il suo comizio ricordando che tra il 2011 e il 2012 l’allora comune di Corigliano Calabro è stato sciolto dal Ministero dell?Interno per infiltrazioni mafiose e Pasqualina Straface ne era il sindaco. Poche battute sull’argomento ma estremamente efficaci: “Cancelleremo anche quell’onta che abbiamo subito perché votando me votate soprattutto voi stessi”.

Stasera chiusura della campagna elettorale alle 20 a piazza Salotto, allo Scalo di Corigliano, alle 21 a piazza Le Fosse, allo Scalo di Rossano e alle 22 a piazza Portofino a Schiavonea.