A Corigliano-Rossano il sindaco uscente Flavio Stasi ha vinto alla grande solo pochi mesi fa per la seconda volta ricacciando indietro la “minaccia” del centrodestra. Molte componenti della stessa coalizione hanno preso per i fondelli il presidente Occhiuto, che oggi più che mai è “preoccupato” per la sua poltrona alla Regione e proprio per questo lancia tragicomici annunci di ricandidatura che sanno tanto di… paura. Del resto, giorno dopo giorno era apparso chiaro a tutti che l’avversario di Stasi nella tornata elettorale della scorsa primavera non era certo Pasqualina Straface ma chi l’aveva costretta ad esporsi a una figura barbina sia pure col “paracadute” ovvero Robertino Occhiuto il parassita.
Stasi gli ha mandato messaggi precisi e diretti per tutta la durata della campagna elettorale, che non sono sfuggiti a nessuno, anche perché indirizzati a tutta la Calabria, quella stessa Calabria che giorno dopo giorno vede Occhiuto come simbolo strisciante del sistema di potere che ammorba la nostra regione da decenni.
“Corigliano-Rossano è ormai un caso di studio per la libertà che ha dimostrato e che continuerà a dimostrare – ha detto più volte Stasi -. Corigliano-Rossano ha chiuso con ‘mmasciate e ricatti e con un sistema al quale interessa solo la sua autoconservazione. La città dimostrerà a tutta la Calabria anche oggi come 5 anni fa di essere libera. Cinque anni fa ha eletto a sindaco un ragazzo di 35 anni senza apparati e burattinai facendolo stravincere. Oggi più di allora l’intera Calabria ci guarda e si chiede: ma Corigliano-Rossano dopo 5 anni di buongoverno e di riconoscimenti nazionali è ancora libera? E noi gli dimostreremo non solo che è ancora libera ma che l’8 e il 9 giugno stupirà ancora di più la Calabria con la vittoria del coraggio e della dignità“.
A Occhiuto sono fischiate e staranno ancora fischiando le orecchie perché è del tutto evidente che il messaggio era diretto a lui e allo squallido sistema di potere che rappresenta. Stasi guarda alla Calabria.
E quando il discorso è scivolato sulla sanità, il sindaco ha chiarito alcuni concetti importanti chiamando in causa direttamente il parassita prestato alla politica: “Noi siamo al fianco del personale medico e sanitario che combatte con coraggio contro il sistema politico-massonico della Regione e continuiamo a dire al commissario alla sanità che deve andare negli ospedali a toccare con mano il macello che ha combinato… In Calabria abbiamo avuto due presidenti di Regione commissari alla sanità: uno è stato Scopelliti e ha fatto chiudere 18 ospedali, il secondo è Occhiuto e siamo arrivati al punto che i nostri pronto soccorso sono simili a lazzaretti e non ci sono più manco le guardie mediche. Si va avanti a forza di autisti e portaborse che portano ‘mmasciate…”.
E Occhiuto, storicamente, di autisti e portaborse ne capisce assai. OCCHIUTO, IL RECORD DEI 12 CONSULENTI ALLA REGIONE (https://www.iacchite.blog/robertino-occhiuto-e-famiglia-story-5-il-record-dei-12-consulenti-alla-regione-e-loperazione-mario-sindaco-di-cosenza/)
Stasi ha parlato davanti a piazze straboccanti di gente e di entusiasmo. Il sindaco ha capito bene che sui palchi Occhiuto e la Straface fanno cilecca e di conseguenza ha continuato a ridicolizzarli senza sosta.
“Abbiamo lavorato e continuiamo a lavorare – ha detto più volte Stasi – quartiere per quartiere, contrada per contrada e non chiediamo i voti sulle bugie ma sui fatti. E possiamo affermare con orgoglio che la Regione Calabria continua a negarci i fondi per i centri storici. Con quale coraggio chiedete i voti mentre affamate i centri storici? Devono gestirli loro a costo di farli perdere, così come succede da anni per la rete idrica”.
La “battaglia” di Stasi è stata fondamentale per mettere a nudo la falsità di chi governa la Regione con la filiera dell’arroganza. “Il problema di questa campagna elettorale non sono io: è la forza di Corigliano-Rossano che vogliono schiacciare per poi piegarla in silenzio. Non sopportano che siamo riusciti comunque e senza il loro aiuto a intercettare 120 milioni di finanziamenti, ad aprire il triplo dei cantieri rispetto a loro, a gestire i lavori, a ristrutturare le case e i quartieri, a risanare le contrade, a digitalizzare il Comune. E’ questa autonomia che fa paura alla Regione Calabria, alla classe politica e al sistema di potere che ha devastato la nostra regione e vuole continuare a tenere sotto ricatto i calabresi con gli inciuci e le ‘mmasciate”.
Ormai i giochi sono fatti: Stasi sapeva bene di essere in vantaggio sulla Straface e toccava con mano il nervosismo non tanto della candidata (che ha già portato allo scioglimento Corigliano e dunque non conosce il senso del termine vergogna) ma del suo burattinaio sempre più mascariato dalla stragrande maggioranza dei calabresi che hanno capito che con lui e con i suoi compari non si va da nessuna parte.