Corigliano-Rossano. Flavio Stasi: “Sul Tribunale serve serietà oltre alla compattezza”

NOTA STAMPA FLAVIO STASI, SINDACO DI CORIGLIANO-ROSSANO 

Abbiamo sempre supportato e continuiamo a supportare chi si sta impegnando per riportare il Tribunale dopo lo scippo di 13 anni fa, e senza badare a colori politici.
Siamo preoccupati per la presenza del solo Tribunale di Bassano del Grappa nel Disegno del Governo.
L’invito quindi, piuttosto di parlare di tinteggiature ed altre cose simili, è quello di occuparsi dei veri nodi politici, a partire da eventuali dissensi interni alla maggioranza di Governo. Noi ci siamo sempre. Ecco la nota istituzionale…

SUL TRIBUNALE SERVE COMPATTEZZA E SERIETÀ

L’Amministrazione Comunale, come sempre, ha partecipato all’iniziativa pubblica indetta dal Senatore Rapani sul tema del Tribunale, con gli interventi degli assessori Mauro Mitidieri e Marinella Grillo, da sempre protagonisti della vertenza, nonché del Consigliere Tonino Uva, il quale da funzionario ha seguito la procedura per il recupero dell’immobile e l’avvio dei lavori di riqualificazione.

Nessuna vena polemica è stata mossa dall’Amministrazione Comunale in questi mesi. Piuttosto la mancata presenza del nostro Tribunale nel Disegno di legge del Governo ha destato e continua a destare profonda preoccupazione, dal momento che nello stesso è prevista l’istituzione di un solo Tribunale, quello di Bassano del Grappa, notoriamente attenzionato dal Ministro Nordio.

Siamo profondamente convinti del fatto che la istituzione del Tribunale della Sibaritide, alla luce della palese stortura avvenuta 13 anni fa e della sopraggiunta fusione che ha dato vita alla terza città della Calabria, meritasse un percorso straordinario al pari di Bassano del Grappa.

Tale pensiero, netto e trasparente, non rappresenta una critica a chi si sta impegnando in tale direzione, ma uno stimolo ed un sostegno ulteriore: questo tema non conosce colore politico ma riguarda la città ed il territorio.

A tal proposito è inutile ricordare come l’impegno dell’Amministrazione non sia stato soltanto di carattere politico. L’immobile del Tribunale fino a pochi anni fa era, di fatto, un archivio gestito da altri enti, che sarebbe stato destinato a progressivo decadimento. È stato grazie all’azione dell’Esecutivo che è stato possibile recuperare amministrativamente il possesso dell’immobile ed avviare lavori di recupero e conservazione.

Grazie a questo lavoro è stato possibile mettere in atto la regolarizzazione catastale dell’immobile, la certificazione degli impianti, la rifunzionalizzazione degli spazi – investendo risorse comunali – consentendo al Sindaco di proporre, nei confronti degli uffici ministeriali, una relazione corposa rispetto allo stato operativo dei luoghi.

Non è un segreto, inoltre, che l’Amministrazione – anche alla luce della tendenza demografica negativa che coinvolge le aree interne quindi i centri storici – avesse già individuato l’immobile come nuova sede del Centro per l’Impiego, con numerosi vantaggi per l’Ente e la Comunità. Come è noto, proprio per agevolare il percorso di riapertura, il Comune ha rinunciato a questa ipotesi.

In un tale contesto, serve compattezza e serietà. Non si confonda il nodo politico di un Governo che deve avere il coraggio di fare giustizia, riaprendo il nostro tribunale – superando il dissenso esterno degli organi che appoggiarono la Riforma Severino e quello interno di coloro che vorrebbero la riapertura di tutti i tribunali soppressi – con qualche tinteggiata o altre amenità simili.

In quest’ottica la Delegazione parlamentare del territorio può contare sul sostegno politico, amministrativo ed istituzionale convinto dell’intera Amministrazione Comunale, in qualsiasi sede.