I “Fuochi di San Marco” di Rossano e “A festa ’i ri vinticinchi” di Corigliano sono due feste che traggono origine dallo stesso episodio. Infatti sono due celebrazioni con le quali si ricorda il terribile terremoto del 25 aprile 1836. I Fuochi di San Marco – che si celebrano oggi domenica 24 aprile – vogliono celebrare la grande solidarietà che si creò tra la popolazione di Rossano durante il post terremoto, con i cittadini che vissero in comunità all’aperto durante la ricostruzione e si scaldavano con questi grandi fuochi accesi nelle strade. La Festa del 25 aprile di Corigliano vuole invece ringraziare San Francesco di Paola, Patrono della Città per averla salvata dalla stessa catastrofe che colpì invece Rossano. In origine, i festeggiamenti a Corigliano in onore di San Francesco si tenevano il 14 luglio di ogni anno. Anche in quel caso come ringraziamento al Santo in occasione di un evento sismico. Infatti sono due i terremoti che uniscono San Francesco e Corigliano.
Secondo Rocco Benvenuto: «Il primo terremoto è quello del 14 luglio 1767 che danneggiò Cosenza e distrusse Luzzi e Sant’Agata D’Esaro. La scossa del 9° grado fu avvertita anche a Corigliano, ove non si ebbe a lamentare né vittime né danni. Grati a San Francesco, i coriglianesi, oltre ad istituire una festa, nel 1779, sotto il duca Giacomo Saluzzo (1709-1780) e durante l’amministrazione del sindaco Giacomo Maradea, gli eressero la statua che possiamo ammirare davanti alla facciata del Santuario». Poi ci fu il secondo del 25 aprile 1836: «a Corigliano non si ebbero a deplorare vittime, ma solo qualche ferito e lesioni più o meno gravi agli edifici. In tutto ciò, i coriglianesi videro l’intervento del loro Santo Patrono e stabilirono di ricordare l’avvenimento con la festa di ringraziamento del 25 aprile che oggi, dopo un secolo e mezzo di vita, continuiamo a celebrare». Pertanto i coriglianesi istituirono la Festa del 25 aprile come ringraziamento di ambedue gli eventi. Lo conferma lo storico Giuseppe Amato che nella sua “Crono-istoria di Corigliano Calabro” del 1884 parla della festa, istituita dopo il terremoto del 14 luglio 1767, nello stesso giorno del sisma. Dopo l’evento tellurico del 1836 «il Municipio e i Coriglianesi, grati al loro Santo Protettore, istituirono la festa del 25 aprile … ».
Dopo la sosta forzata legata all’andamento della pandemia degli ultimi due anni, dunque, la sentita e tradizionale festa di San Francesco di Paola, “A festa ’i ri vinticinchi”, tornerà in tutta la sua bellezza e devozione a rallegrare la cittadinanza.
I “Fuochi di San Marco” di Rossano e “A festa ’i ri vinticinchi” di Corigliano, come accennato, sono due feste che traggono origine dallo stesso episodio, ricordare il terremoto del 25 aprile 1836.
Mentre i “Fuochi di San Marco” vengono accesi per avere memoria della grande prova di generosità dei rossanesi nelle ore e nei giorni che seguirono il terremoto, la festa del 25 Aprile di Corigliano nasce per ringraziare il Patrono, ’u santu vieĉĉhi, San Francesco di Paola, per averla, invece, salvata dalla catastrofe. In origine – come ricorda Martino Rizzo – i festeggiamenti a Corigliano in onore di San Francesco si tenevano il 14 luglio di ogni anno. Anche in quel caso come ringraziamento al Santo in occasione di un evento sismico. Poi ci fu il secondo del 25 aprile 1836: «a Corigliano non si ebbero a deplorare vittime – scriveva il compianto padre Rocco Benvenuto – ma solo qualche ferito e lesioni più o meno gravi agli edifici. In tutto ciò, i coriglianesi videro l’intervento del loro Santo Patrono e stabilirono di ricordare l’avvenimento con la festa di ringraziamento del 25 aprile».
La tradizionale festa religiosa, organizzata dal Comune di Corigliano-Rossano, insieme alla Pro Loco di Corigliano e al Comitato Religioso, vedrà alternarsi i momenti legati alla fede e alla devozione con musica e divertimento.
Si è partiti già ieri, sabato 23 aprile, con la statua del Santo che dalle ore 19 ha fatto visita ai quartieri di via Ospizio e dell’Ariella, con la seguente benedizione delle campagne. In serata ci sarà un concerto del gruppo locale “I ragazzi di ieri”.
Oggi domenica 24 aprile alle 10 la statua del Santo sarà portata in processione motorizzata allo Scalo e nel pomeriggio, dalle 17,30, sarà a Schiavonea con la benedizione della gente di mare e deposizione alla Madonnina di una corona commemorativa per i caduti in mare. Alle 20.30 concerto bandistico a cura dell’Associazione Musicale e Culturale “Città di Corigliano-Rossano”, diretta dal maestro Pio Antonio Francesco Santella. Alle 23, al ritorno da Schiavonea, ad attendere il Santo e la cittadinanza, una infiorata su via Roma a cura dell’associazione Coriglianesi nel Mondo.
Domani lunedì 25 aprile il clou dei festeggiamenti. Alle 10:30 celebrazione eucaristica al santuario e consegna delle chiavi della città da parte del sindaco Flavio Stasi a San Francesco. Alle 16.30 processione con la statua del Santo nel centro storico cittadino e per la prima volta farà il suo ingresso al Palazzo di Città – Palazzo Bianchi.
Dalle 20.30 parte la festa vera e propria con la Street band Takabum che si esibirà in un percorso musicale itinerante per le vie del centro storico, seguiranno spettacoli di animazioni di strada per i più piccoli con trampolieri, farfalle luminose, fuocolieri, clown, maghi, cerchi aerei e bolle di sapone giganti.
Dalle 22 grande musica, 54FreeStyle, con i conduttori di Studio54network e in consolle Francesco D’Augello. Sul palco si esibirà Morgan, storico fondatore dei Bluvertigo, cantautore, scrittore, musicista. Seguirà l’esibizione, per la prima volta in Calabria di Martina Beltrami, da Amici19 e Sanremo Giovani. A chiudere la nottata di musica e divertimento Dj Jad e Wlady con tutto il meglio degli Articolo 31.
Dalla mezzanotte partirà lo spettacolo di fuochi pirotecnici.
Giorno 25 aprile servizio di bus navetta gratuiti dalle 19 alle 2 del mattino. Fermate alla stazione di servizio Agip di Corigliano Scalo e nel Centro Storico