Corigliano-Rossano. Grazie Flavio per averci ridato la speranza

di Alberto Laise

Le piazze non mentono. Se ne fregano delle polemiche e delle bugie.
Le piazze le guardi e percepisci il perché si riempiono e se credono nelle storie che vengono raccontate.
E nelle piazze vedevi affetto, fiducia, speranza mentre si aspettava l’arrivo di Flavio Stasi. E quando parla hai la percezione che non si sta più discutendo di una campagna elettorale che appare già indirizzata. Hai la percezione che si sta raccontando l’orgoglio di una città che sta nascendo forte e trasformata. Una città che, a 13 anni dalla più grande vergogna che una comunità possa subire, rivendica il suo ruolo all’interno della nostra Regione e del Mezzogiorno tutto.

Non è solo quello che è stato fatto con i fondi del PNRR, con i PINQUA, con le infrastrutture ma è, soprattutto, l’affermazione di ciò che vogliamo essere come comunità. Una città libera, giusta, moderna, dove la “mmasciata” non trova più dimora. Una città che vuole discutere da pari a pari con le istituzioni senza dover dipendere da Cosenza, Catanzaro eccetera. Una città che si riconosce nella sfrontata arroganza di questo ragazzo che ha sempre difeso questa terra. Dal Tribunale a Bucita, dal porto all’Enel… tutto sempre in funzione della magnifica identità della nostra città antica e moderna.

“La città ha scelto se stessa”… Flavio lo ripete… ci crede e con lui la piazza.
Ed è qui, in questa atmosfera piena di speranza, che una comunità ha scelto il suo sindaco senza paura, senza dover obbedire al padrone, senza la vergogna del posto regalato al Cup per sfruttare la miseria di chi è disperato.

In queste piazze c’è stato chi ha il coraggio di metterci la faccia mentre certi occhi, certe facce ti scrutano… ma c’hanno poco da guardare… questa comunità sta scegliendo il suo sindaco perché certe vergogne non le vuole più. Questa comunità crede in questi ragazzi e abbraccia un’idea che ci porta lontano.
Una comunità che nasce come città unica nel senso più completo e se ne fotte delle puttanate raccontate da chi “ma fa solo a Corigliano-Rossano”…

“Il fango non è su di me… è sulla città”… Ed ha ragione… una scelta autonoma, autentica, libera a cui si contrappone la faccia peggiore della politica di questa Regione. Una faccia che 13 anni fa ci uccideva… ed ora, senza vergogna, senza dignità vorrebbe tornare a rovinarci. Una faccia, un’idea che Occhiuto non doveva pensare di imporci per i suoi biechi scopi elettorali che nulla hanno a che fare con l’interesse della città. Ed in piazza Corigliano, Rossano, Schiavonea, Cantinella, Amica e tutte le mille splendide contrade ritrovano la loro identità, la loro dignità e diventano Corigliano-Rossano…
Grazie Fla’… grazie perché hai dato l’unica cosa che conta a questa comunità: la speranza.