Corigliano-Rossano. Ma chi è il “genio” che parla di legalità (!) nel centrodestra?

di Alberto Laise 

Io vorrei avere il piacere di conoscere lo stratega della campagna elettorale del centrodestra a Corigliano-Rossano… Dev’essere un genio.
Decide di sfidare Stasi sul tema della legalità e della trasparenza amministrative… Ok.
Premesso che ogni affido sotto soglia, ogni progetto, ogni gara d’appalto lascia qualcuno contento e su tutto può esserci un dubbio… Ma veramente il centrodestra calabrese e quello di questa città pensano di spostare lì l’attenzione della gente ed avere più credibilità di Stasi? È come se la Juventus volesse insegnare a Real Madrid e Milan come si vince in Europa…

Lasciando stare la vergogna dello scioglimento per mafia dell’amministrazione Straface a Corigliano… ed è un lasciare stare molto tra virgolette…vogliamo parlare del modello Scopelliti? Delle vicende di Morelli? Delle decine e decine di arresti con condanne che negli anni hanno visto protagonisti gli eletti del centrodestra? Certo ci sono stati anche nel centrosinistra… ma il rapporto è di 1 a 20…
Ed allora perché non sfidare Stasi sui programmi invece che pompare ad arte il nulla?

La notizia a 9 colonne di aperture di indagini, cosa che tra l’altro le opposizioni consiliari ed il centrodestra annunciano da 4 anni, cosa sono se non un normale iter burocratico rispetto a denunce ed esposti presentati dal centrodestra? Tizio dichiara che Caio ha venduto una casa al comune all’interno dei famigerati PINQUA, ed è un reato perché è un sostenitore di Stasi che gliela ha pagata più del suo valore… Giustamente la procura controllerà, fari i suoi accertamenti e, infine, chiuderà, per la ventesima volta le indagini perché non c’è nessun reato. Sarebbe stato più opportuno che non si fosse fatta la compravendita? Può essere… ma sarebbe stato ancora più opportuno non far fare le rotonde a certe ditte… punti di vista che poi devono confrontarsi con la realtà è con la storia di questa città.

Si voleva “colpire” Stasi? Si poteva parlare della macchina comunale che non ha raggiunto il livello d’eccellenza che ci aveva promesso. Del lassismo di molti dipendenti storici che per spostare una transenna alla fine del mercato ci mettono tre giorni. Si poteva stare a discutere di ciò che si vorrà fare con le infrastrutture cittadine e con l’idea di sviluppo urbano… ma li, in quel terreno, non si vuole scendere perché li pescano consenso.

Si poteva parlare del ruolo della città rispetto alla politica regionale contrapponendo la visione di Stasi con quella di Occhiuto (il vero candidato a sindaco), contestando una linea di continuo scontro che poteva portare all’isolamento istituzionale. Purtroppo il modello che si contrappone è quello di una sudditanza politica ed economica come insegna la vicenda della Baker&Hughes. Ed allora meglio essere ribelli contro tutti che servi di un padrone arrogante.

Si poteva aprire un dibattito sugli uffici e sulla necessità di dotarsi o meno di un palazzo unico ad Insiti ovvero distribuire gli uffici nei centri storici… Ma anche lì non si dice nulla perché non interessa ragionare sull’opportunità ma si preferisce non rischiare di innervosire i grandi elettori che per anni hanno goduto di affitti…

I temi di confronto potevano essere infiniti…il problema è che, per affrontarli, occorreva avere un’idea da proporre e il permesso di proporla. E Stasi, piaccia o no, quelle idee le ha. E quel permesso se lo è preso già 5 anni fa. E l’unico rimpianto politico che ancora mi resta è di non averlo sostenuto, con i miei quattro voti contati, anche la volta scorsa.