Corigliano-Rossano, Occhiuto e il centrodestra hanno fatto i comodi loro con i nostri soldi (di Alberto Laise)

di Alberto Laise

Parlare di rifiuti in Calabria è sempre cosa che oscilla tra il tragico ed il comico. Il tutto ammantato da una sgradevole sensazione di truffa e malaffare. Se la volessimo prendere alla lontana, molto a dire il vero, dovremmo partire dalla tragica scelta della privatizzazione del settore. Scelta che ha lasciato per anni il totale controllo del settore, nel migliore dei casi, a speculatori con pochi scrupoli ovvero, negli altri casi, alle organizzazioni criminali. Un crogiolo d’interessi che andavano dallo smaltimento dei rifiuti pericolosi (spesso affondati nei nostri mari o interrati nelle nostre terre) alla gestione delle discariche.

Leggere o cercare di ricostruire i cda delle imprese coinvolte – con alcune eccezioni – spesso porta a nomi che ballano tra la politica ed il crimine. Quale sia peggio fate voi.
Se la volessimo prendere alla media distanza dovremmo parlare del primo commissariamento del settore rifiuti (credo 2006) e l’allegra dirigenza regionale retta, nel settore ambiente, da Diego Tommasi. Da li, grazie all’istituzione degli A.t.o. parte un filone di corruzione mista ad incompetenza che possiamo ammirare tutt’ora. Da segnalare che dal 2010 gli A t.o. dovrebbero essere sciolti… ma ancora esistono e provocano i danni di cui sopra.

Ma, probabilmente, è più interessante soffermarsi sull’odierno stato dell’arte. Come accade periodicamente, soprattutto con l’arrivo dell’estate, l’emergenza per il mancato conferimento in discarica diventa evidente. Il cittadino, di fronte ad uno spettacolo deprimente, protesta e, spesso, imputa le colpe, anzi la mancata soluzione del problema, alle amministrazioni comunali. Reazione normale che, se non degenera in roghi insensati e criminali, fa parte del normale svolgimento della dialettica tra amministratori e cittadini.

Meno normale è il rapporto tra le forze politiche. Intanto tutte le forze politiche- che siano civiche o partitiche- sanno che il conferimento in discarica è bloccato perché le imprese private, non pagate dall’A.t.o., chiudono le discariche. E qui dovremmo tutti riflettere sul fatto che nessuno può obbligarle a lavorare senza profitto. Se il settore fosse pubblico questo, semplicemente, non avverrebbe. Ad un comunista appena mediocre appare chiaro che i settori strategici non andavano svenduti e che i comuni funzionavano meglio quando non erano costretti ad esternalizzare i servizi… ma tant’è…
Qui il buonsenso vorrebbe che si lavorasse tutti insieme affinché si arrivi ad una soluzione.

Invece, prendo ad esempio la discussione nel più grande comune della provincia di Cosenza, a Corigliano-Rossano abbiamo il tiro al piccione contro il sindaco Flavio Stasi. Certo…, come scrive qualcuno, quando lui era all’opposizione non ha risparmiato niente alle amministrazioni. In alcuni casi avrà certamente sbagliato. In altri avrà avuto ragione. Personalmente, avendo fatto qualche riunione con lui sui temi ambientali (riunioni dove non c’era mai nessuno degli esperti che oggi danno lezioni), non ricordo attacchi ai sindaci (se non d’essere spesso silenti) su temi che andavano imputati ad altri.

Ricordo ad esempio come, con i partiti e le due amministrazioni di Rossano e Corigliano, organizzò la grande manifestazione per bloccare i rifiuti che dovevano invadere il porto di Schiavonea. Fatto sta che oggi molte forze politiche lo imputano come responsabile unico della mancata raccolta. Con semplificazione vomitevole dicono: ci sono i rifiuti per strada… ok… è colpa di Stasi. Il problema è che la semplificazione delle cose è utile se non si impacchetta di bugie.

E la bugia è semplice: le discariche chiudono perché l’A.t.o. non paga. E perché non paga? Perché il Comune che ha raccolto le quote per il pagamento delle discariche si è speso tutti i soldi… Parliamo del Comune di Cosenza, amministrato da Occhiuto (che evidentemente il ponte di Calatrava l’ha pagato con i soldi dei sibariti), sostenuto da Forza Italia, Udc, Lega, Fdi. Cioè le stesse sigle che sostengono la maggioranza regionale della Santelli che, a sua volta, è stata fondamentale per l’elezione di Occhiuto.

Ora è possibile che tutto ciò non lo sappia il partito di Graziano, ora consigliere regionale ma anche potente dirigente regionale ai tempi di Tommasi? È possibile che non lo sappia Forza Italia? Possibile che non lo sappiano i tanti uomini politici del territorio che, oggi, spingono per la condanna senza appello di Stasi?
Il sindaco ha ribadito, nel dire che la raccolta ricominciava, che la politica doveva assolutamente affrontare la questione in maniera definitiva, anche con provvedimenti importanti, iniziando a denunciare penalmente chi ha sottratto quel denaro, altrimenti si ripresenterà in tempi brevi.
E questo ragionamento vale a Corigliano-Rossano così come a Paola o Castrovillari.

A me sembra tutto molto semplice e chiaro. Così come non è semplice trovare la soluzione giusta. Mi auguro che almeno tutto il centrosinistra cittadino, che dovrebbe essere tutto a Cosenza a chiedere l’arresto di Occhiuto, sia più interessato alla verità piuttosto che alle vendette elettorali. Ed è certamente divertente vedere quali minchiate si inventeranno i partiti di centrodestra per non dire che le responsabilità stanno in chi ha fatto i concertoni di Capodanno con i nostri soldi.