Corigliano-Rossano. Presidio per Ahmad Salem: “La mobilitazione non si fermerà”

Questa mattina il Coordinamento Corigliano-Rossano per la Palestina, insieme a numerose realtà giunte da tutta la Calabria, ha promosso un presidio di solidarietà davanti alla casa di reclusione di Rossano per chiedere l’immediata scarcerazione del 24enne palestinese Ahmad Salem. Un’iniziativa partecipata, che ha visto la presenza di attivisti, cittadini e rappresentanti istituzionali uniti da una richiesta chiara: la libertà del giovane detenuto.

Le visite istituzionali e le condizioni di salute di Salem

L’iniziativa odierna si inserisce nel solco della visita effettuata nei giorni scorsi da Mimmo Lucano, che aveva incontrato personalmente Salem portandogli un messaggio di vicinanza e solidarietà. Durante il presidio, la consigliera comunale Lidia Sciarrotta ha ottenuto l’accesso alla struttura penitenziaria per un colloquio con il detenuto. Al termine dell’incontro, Sciarrotta ha rassicurato i presenti sulle condizioni di salute di Ahmad Salem, confermando che il ragazzo si trova in buone condizioni sia fisiche che mentali, pur nel contesto di una situazione detentiva complessa e difficile.

L’intervento degli attivisti e l’annuncio della Freedom Flotilla

Nel corso della manifestazione è intervenuto l’attivista Vincenzo Fullone, che ha rilanciato con decisione la richiesta di libertà non solo per Salem, ma anche per altri attivisti colpiti dalle recenti misure repressive, citando i casi di AnanAliMastour e dell’Imam Shahin. Dalla piazza è emerso con forza il messaggio “Non lasceremo nessuno indietro”.

Fullone ha inoltre annunciato ufficialmente una nuova missione della Freedom Flotilla, prevista a partire da maggio 2026, con l’obiettivo di rompere l’assedio illegale a Gaza, mantenere alta l’attenzione sul genocidio in Palestina e tentare di portare aiuti umanitari alla popolazione civile.

La denuncia contro il clima repressivo

Il Coordinamento Corigliano-Rossano per la Palestina ha denunciato con fermezza: “Il crescente clima repressivo che attraversa il Paese, individuandone l’origine nell’introduzione del Ddl Sicurezza. Una normativa definita ideologica e finalizzata, secondo gli attivisti, a criminalizzare chi si mobilita contro miseria e oppressione. Le prime applicazioni della legge starebbero colpendo in modo mirato il movimento contro il genocidio in corso a Gaza, protagonista negli ultimi mesi di grandi e pacifiche manifestazioni in tutta Italia”. Il Coordinamento ha infine ribadito che la mobilitazione proseguirà senza sosta fino alla completa liberazione di Ahmad Salem.