Corigliano-Rossano, sanità taroccata. La festa (annunciata) per lady Pompea Bernardi, nuovo direttore dello Spoke in quota poteri forti

Il quadro riassuntivo della sanità calabrese è questo. Il suo covo è il Dipartimento alla Salute, che sia pure in via di commissariamento con la nascita di Azienda Zero, continua a nascondere nei suoi corridoi, la meglio gioventù criminale: quella autoctona, importata e da esportare. Robertino il fannullone (non ha mai lavorato un giorno in vita sua) parla ancora di sfida, ma sa bene di averla persa e soprattutto di aver abdicato al governo della sanità calabrese, su ordine delle ‘ndrine e della cupola romana che avevano deciso sul prof. Giuseppe Profiti. La sua improvvisa scomparsa ha scatenato un effetto domino ma non c’è dubbio che siamo arrivati ad un punto di non ritorno.

Il colonnello Bortoletti non è arrivato in Calabria e mai sarebbe arrivato, perché non gradito alla massomafia sanitaria, quella che ha richiamato all’ordine il presidente Occhiuto che troppo facilmente era scivolato sulla buccia di banana di una legalità non perseguibile. Vita ancora meno facile ha avuto il sub-commissario Ernesto Esposito, murato nei suoi uffici, che è stato costretto a difendersi non solo dai mali della Calabria sanitaria, ma soprattutto dagli agguati che Profiti – bonanima – gli aveva servito con Azienda Zero e da quelli delle signore in gonnella, le famiferate fate ignoranti(ssime) del Dipartimento, che molto immodestamente, sono diventate la falange armata dello status quo dei colletti bianchi e collusi del sistema regione Calabria.

A fronte di tutto questo è legittimo domandarsi: Bortoletti avrebbe accettato un simile sistema di bassa criminalità domestica? Ed ancora: avrebbe fatto spallucce o avrebbe chiesto l’arresto diffuso? La risposta è nei fatti, che da un verso ci consegnano la certificazione criminale del Dipartimento, dove tutti hanno tirato un sospiro di sollievo e, dall’altra nell’eterea semplicità con la quale il presidente Occhiuto governa il processo.

Non domandiamo nemmeno al fannullone Occhiuto quale è la sua idea di sanità. Non lo facciamo perché rischieremmo, senza colpa, di uccidere qualche residuo baluardo di legalità, quella che ancora Occhiuto non ha consegnato nelle mani dei boss della sanità privata, i suoi amici diffusi come Potestio (che più che amico tutti sanno essere suo “compare”), iGreco, lo strozzino Citrigno e l’avvoltoio Parente, senza dimenticare i Baffa’s, arroccati ai piedi della Presila crotonese ma che hanno conquistato anche la roccaforte cosentina di San Sosti e qualche prete puzzolente che specula nella città di Catanzaro. 

Lo scenario è disarmante e non si vedono possibilità di recupero, anche perché il procuratore Nicola Gratteri, specie nell’ultima parte del suo mandato, si è distinto, si fa per dire, per il suo disimpegno più totale, rincorrendo la mafia dei grandi sistemi, senza pensare che la mafia si annida e si moltiplica proprio nei meandri del sistema sanitario calabrese. Basterebbe accendere la miccia.

Le prime a soccombere sarebbero state certamente le “signore” del Dipartimento alla Salute. La fata ignorantissima Jole Fantozzi e le sue comari, non ultima la riesumatrice di cadaveri, tale Maria Pompea Bernardi che riabilita, forse con l’imposizione delle mani, le scorie radioattive del periodo di Peppe Dj.

E invece, poiché la Calabria è la rappresentazione plastica del capovolgimento della realtà, Jole Fantozzi e Maria Pompea Bernardi sono state addirittura promosse, in maniera diversa, accaparrandosi ruoli di prima grandezza. Jole Fantozzi è stata nominata sub-commissario della sanità al fianco dello stesso Ernesto Esposito e Maria Pompea Bernardi ha vinto il concorso-farsa largamente annunciato (e ufficializzato a fine 2023 dato che anche le pietre sapevano chi avrebbe vinto) che la piazza alla direzione sanitaria dello spoke Corigliano-Rossano per 5 lunghi anni.

Maria Pompea Bernardi, prima di guidare la resistance della massomafia calabrese nel Dipartimento Sanità della Regione,  è stata promossa a pieni voti all’Asp di Vibo Valentia, struttura riconosciuta come l’accademia del crimine sanitario per aver sfornato negli anni loschi soggetti che imperversano nella sanità calabrese pubblica e privata e che rispondono alle indicazioni di Peppe ‘ndrina, al secolo Giuseppe Mangialavori e di Michele Comito, uno su tutti come esempio autentico è Giuseppe Giuliano, già commissario del  policlinico Mater Domini, interdetto dai pubblici uffici per aver “creato” falsi posti Covid. 

Lady Pompea, planata come un avvoltoio sul Dipartimento alla Salute per volere di Peppe ‘ndrina è la quinta essenza di “quello che le donne non dicono…”, perché indottrinata alla gestione sotterranea ed alla cura delle complicità ombra. E’ sua la matrice, il suggerimento, l’indicazione o l’ordine, chiamatelo come meglio volete, che ha determinato la nomina di Andrea De Biase a responsabile dei flussi informatici a supporto della Struttura Commissariale, quella firmata dall’allora direttore generale, la fata ignorantissima, Jole Fantozzi. Era sempre lei che guidava le truppe della mascariata contro Ernesto Esposito, tenendole ben salde dalle stelle – le chiamiamo così perché potremmo essere in fascia protetta – governando il pensiero e l’azione di Jole Fantozzi, Ettore Jorio, Enza Ruberto e di Giuseppe Andrea De Biase, il rampollo di famiglia.

Lady Pompea, fiutata l’aria, si è fatta costruire su misura un bell’avviso interno per andarsene a Corigliano-Rossano e si è dimessa a maggio – guarda caso quando è uscito l’avviso dell’Asp di Cosenza – dal Dipartimento alla Salute. La Bernardi ha consumato chilometri nei corridoi del terzo piano della Cittadella, saltando da una commissione salute all’altra in sostituzione del direttore generale Fantozzi oggi sub-commissario.

Da tutti è molto conosciuta come “amore mio”, l’intercalare che usa abitualmente incrociando la parola al respiroE’ una specie di animale romantico, o forse meglio una pianta carnivora bella e pericolosa. Puntella il Dipartimento alla Salute nonostante le dimissioni “simpatiche”, risponde alle esigenze di Peppe ‘ndrina e di Michele Comito, il presidente della commissione sanità, ma soprattutto è la donna che gestisce i miracoli decretando le “resurrezioni” e le morti senza appello. “Radio Germaneto” ci fornisce l’elenco esatto dei miracolati, dove trovano spazio nuovamente oltre al già citato Giuseppe Andrea De Biase, anche la moglie dell’usciere del generale Cotticelli, la Daniela Greco rimessa a dirigere la struttura OTA e premiata con tanto di alta specialità.

Delineato il contesto, eccoci al concorso-farsa per Lady Pompea.

La U.O.C. Gestione Valorizzazione Sviluppo e Formazione Risorse Umane dell’Asp di Cosenza ha indetto a maggio Avviso Pubblico per titoli e colloquio per l’affidamento di incarico quinquennale U.O.C. Direzione Spoke Corigliano Rossano. Eccolo il lasciapassare per fare il direttore dello Spoke.

E proprio qualche settimana prima ha convocato i candidati per l’espletamento delle prove previste nel relativo avviso, il giorno 17 novembre 2023, alle ore 11.00, presso la Sede Legale di questa Asp, sita a Cosenza in Via degli Alimena, 8.
Firmato il Segretario della Commissione Dr.ssa Maria Marano.

Nei corridoi di via Alimena lo sanno tutti che è il concorso della Bernardi. Lo sapevano tutti che avrebbe vinto lei. E ne erano così sicuri che i preparativi per la festa erano pronti da tempo: fervida trepidazione. Hanno persino integrato la commissione per non lasciare nulla al caso e poco importa se una delle candidate risulta pure nella commissione. Così fan tutti. La Bernardi poi è più che mai coperta con la giustizia. Suo marito è un magistrato di Rossano, si chiama Carlo Saverio Ferraro ed è un Gup famoso e quotato al Tribunale di Catanzaro. Chi è il folle che si metterebbe contro di lui? Ma le ultime notizie in nostro possesso ci dicono che la cricca sta decisamente esagerando per la campagna elettorale a Corigliano-Rossano, dove la sanità è elemento centrale. Vi rimandiamo a domani, solo qualche ora di attesa.