Lo sfregio al luogo dedicato a Fabiana Luzzi, avvenuto nelle scorse ore nella villa comunale dell’area urbana di Corigliano, continua a suscitare reazioni forti. Tra le più significative quella della presidente del Consiglio comunale e consigliera regionale Rosellina Madeo, che attraverso un post social ha espresso indignazione e amarezza per quanto accaduto.
Madeo parte da un’amara constatazione: «E poi c’è ancora chi mi chiede perché si continua a parlare di uguaglianza di genere e di diritti delle donne». Secondo l’esponente istituzionale, il gesto compiuto da ignoti è «la prova evidente che la società, o almeno una parte di essa, sebbene tante belle parole e manifestazioni, questa uguaglianza di genere non l’ha ancora metabolizzata e interiorizzata».
Non si tratta, sottolinea Madeo, di un episodio isolato o superficiale, ma del sintomo di un problema culturale profondo. «Un simile episodio, alle porte della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, testimonia la presenza viva e tristemente prolifica di sacche culturali misogine che agiscono per la mano di pochi ma che danneggiano l’intera comunità». Particolarmente dura la riflessione sul dolore della famiglia: «Da presidente del Consiglio comunale ma soprattutto da donna e madre, esprimo tutta la mia vicinanza alla famiglia Luzzi che, subendo questo oltraggio alla memoria, per l’ennesima volta è costretta a rivivere un ulteriore dolore e un’ulteriore offesa». Madeo ricorda inoltre che il personale comunale è intervenuto tempestivamente: «Il personale del Comune in mattinata ha trovato e già portato al restauro la simbolica scarpetta rossa divelta e lanciata a distanza». Danneggiata anche la panchina che accompagna il percorso del ricordo. Nessuno spazio, nelle parole della consigliera regionale, a letture minimizzanti: «Ritengo errato e diseducativo liquidare questo atto come una bravata. Quest’oltraggio a un luogo così simbolico e deputato al ricordo ha colpito tutti noi». Il gesto, conclude Madeo, richiama l’urgenza di un lavoro culturale ancora lungo da fare: non solo per difendere un luogo della memoria, ma per affermare con forza che rispetto, uguaglianza e consapevolezza devono diventare valori pienamente condivisi dalla comunità.
LA DICHIARAZIONE DEL SINDACO FLAVIO STASI
Il sindaco Flavio Stasi ha dichiarato: “Il potere dei simboli consiste in un valore che va ben oltre quello materiale ed in questo caso, la panchina rossa in ricordo di Fabiana Luzzi, simbolo e monumento contro la violenza sulle donne, diventa anche monito contro il vandalismo. Perché contro danneggiamenti, deturpazioni, piccoli furti lottiamo ogni giorno riparando, ripulendo, sostituendo, tinteggiando e denunciando.
Ma i simboli come questo ci aiutano a ricordare e ricordarci che chi non rispetta il bene comune non rispetta uomini e donne, anziani e bambini, perché non è in grado di rispettare se stesso. Non possiamo permetterlo. Faremo anche in questo caso tutte le verifiche necessarie mentre ripristineremo ogni centimetro, consapevoli del fatto che la forza di questi simboli risiede nella nostra capacità di riconoscerli e rammentarne il significato”.









