Corigliano-Rossano. Siamo fuori dal tunnel, si può iniziare a costruire la città. E Stasi è meglio dei fasci (di Alberto Laise)

di Alberto Laise

Io non credevo nella fusione tra Corigliano e Rossano. Troppa fretta, troppa approssimazione, troppa strumentalizzazione politica. E, dopo un primo approccio al fronte del no lasciato per via delle polemiche volgari e per il taglio deciso (San Francesco contro San Nilo???), ho preferito non votare.

Ora che emergono sia i vantaggi (economici) che gli svantaggi (mancanza di uno schema organizzativo) si delinea un primo bilancio che è comunque positivo. Nonostante la pandemia la nostra città ha retto meglio di altre realtà meridionali ed ora ha una maggiore facilità d’accesso ai fondi ed ai progetti. Ora che finalmente si esce dal tunnel, si può iniziare a costruire la città. E verrebbe utile ciò che tutti dicevano durante la campagna referendaria: c’è bisogno di unità per far funzionare il progetto.
È semplicemente per questo che credo si dovesse avere un’apertura di credito politico verso quest’amministrazione. Non per altro. Nessun interesse personale, nessuna promessa di posto di lavoro (ho il mio e va benissimo così). Solo la speranza che la città diventi grande non solo demograficamente.

Questo non significa che non vedo le difficoltà dell’amministrazione, che non resti perplesso rispetto ad alcune scelte, ma da cittadino spero che tutto migliori e da uomo di sinistra resto convinto che sarà sempre meglio parlare con Stasi piuttosto che con gli ex fascisti.
Sarò idiota… Sarò voltagabbana… Sarò un poveraccio… Pazienza. Mi rassegno al giudizio di qualche ex amico e prendo atto del silenzio di qualche altro. La vita va avanti e tutto serve a crescere. Comprese le scelte sbagliate.