Corigliano-Rossano. State attenti, gli Occhiuto hanno già devastato e fatto fallire Cosenza…

di Alberto Laise

Inizia la campagna elettorale ufficiale con i comizi dei due candidati a sindaco della città di Corigliano-Rossano: Flavio Stasi e Pasqualina Straface. Una campagna elettorale che parte con un’anomalia estremamente particolare: in una città con più di 60mila abitanti non ci sarà ballottaggio. Tutto si deciderà al primo turno e per questo diventa estremamente importante non solo il voto per il sindaco ma anche e soprattutto il voto alle liste ad esso collegato.

Da elettore di Stasi mi ha colpito una “contrapposizione stilistica” nell’impostazione del primo comizio e, a dire il vero, tutta la preparazione della campagna elettorale: Stasi inizia da solo. Scende in piazza forte dell’esperienza amministrativa, della sua storia movimentista, assumendo una posizione quasi dell’uomo solo contro tutti. Ma in realtà solo non lo è affatto e contro, emerge chiaramente, ha il centrodestra calabrese, che spinge anche su Corigliano-Rossano più che altro in ottica europea. E questa contrapposizione si evidenzia con la presenza sul palco con la Straface del presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto.

Certo fa parte del gioco utilizzare le figure politiche di riferimento. Stasi ha partecipato ad una iniziativa con Decaro e, probabilmente, altre ne farà. Ma i comizi credo andranno in una direzione diversa, dove, appunto, al centro di tutto c’è un programma ed un progetto politico concreto, reale e che ha tracce profonde nella città. Dall’altro lato si dispongono le armate con l’obiettivo di mostrare i muscoli del potere: Provincia, Regione e Governo tutto in mano al centrodestra.

Una scelta che ha, però, a mio avviso, un limite che i cittadini corissanesi non possono non notare: quel potere, esercitato complessivamente per almeno il 70% degli ultimi 30 anni, cosa ha prodotto per quest’area? In concreto le istituzioni regionali, i governi nazionali, quali investimenti, quali potenziamenti infrastrutturali hanno donato a questa città? Poco o nulla. Un porto che non decolla e che ora si vuole regalare agli americani, una Statale 106 che non parte, un ospedale che langue da 15 anni… e questo vale per tutti indistintamente.

E allora di cosa parleranno i candidati a sindaco? Stasi racconterà ciò che lui e la sua squadra hanno fatto, a cominciare dai Pinqua, che sono uno dei più importanti investimenti fatti nel territorio dal 1948 ad oggi, e ciò che programmano di fare. Racconterà la sua storia e la storia della città nuova che partiva da una situazione economica tragica. Una situazione creata fondamentalmente da amministratori di destra che oggi urlano e chiamano prefetti e gendarmi ma non illudetevi… è solo per gettare fumo negli occhi ai cittadini più disattenti.

Occhiuto cosa potrà dire? Prometterà che l’ospedale sarà finito per ottobre 2025… ma aveva detto entro ottobre 2024… Annuncerà che il Governo investirà milioni e milioni per la Statale 106 ma la sua maggioranza ha votato una riforma amministrativa che nei fatti toglie risorse al Meridione… Ci racconterà di come siano bravi ad amministrare i comuni ma non ci dirà come il fratello ha devastato e portato al fallimento Cosenza. Ci dirà di come fantastico sarà il porto in mano agli americani ma non ci dirà che la posizione del centrodestra è sostanzialmente basata sul concetto che i cittadini e gli amministratori della città non possono e non devono esprimere un parere.

Il tutto dimenticando di dire che su quei palchi non c’è un sindaco solo… sui palchi ci sono due candidati che sono stati entrambi sindaci. Ed è su questo che il centrodestra non accetta il confronto. Può accusare Stasi di clientelismo, di favoritismi, di corruzione… credo che tra poco lo accuseranno dell’omicidio Kennedy… ma l’altra storia è passata, dimenticata addirittura “assolta”. Ma la verità è un’altra. Quello scioglimento è e resta valido forte di tre gradi di giudizio. E la responsabilità politica- che nulla c’entra con quella penale- è tutta lì.
Queste sono le storie, i percorsi, le scelte ed i compagni di viaggio che saranno sui palchi insieme ai candidati.
In meno di un mese sentiremo tante storie, tante promesse e tanti progetti… e l’unico strumento che il cittadino ha per scegliere al meglio il suo futuro è il non fermarsi mai alla superficie. Osservare, ascoltare, ricordare e decidere senza farsi condizionare dal potere che sia quello di un sindaco, che sia quello di presidente, che sia quello di una classe dirigente (magari all’interno della Sanità…) che spaccia il dovuto per un favore.
In buona sostanza scegliete se fidarvi di un ragazzo che ha l’unica grave colpa di giocare a Padel… o di chi governa la politica calabrese dal 1994 e ha già devastato e fatto fallire Cosenza. Per informazioni chiedete… ai cosentini!