Cos’è oggi Atreju. “Altro che fascistella, Meloni ormai sembra la gran democristiana”

“Altro che fascistella, Meloni ormai sembra la gran democristiana”

di Antonello Caporale

Fonte: Il Fatto Quotidiano

Tutti stanno godendo di un posto al sole nell’era della destra al governo: tranne il dannunziano Giordano Bruno Guerri, il più nitido studioso del futurismo italiano.
È un bene che Giorgia Meloni non mi abbia chiamato. Un bene sia per lei che per me.

Avrebbe fatto guai?

La premier ha bisogno di una squadra coesa, compatta e soprattutto con una fede enorme nel silenzio assertivo, nell’esercizio conciliativo della parola. Io amo la polemica, l’audacia, l’individualità.

E così a Bruno Guerri zero carbonella.
Da un anno e mezzo non ho neanche più una collaborazione giornalistica. Devo dire che in un certo senso me lo merito (metta le virgolette, però).

Qui gatta ci cova. Per chi ha votato?
Alle europee per Tajani.
Tajani?
Esatto, mi è parsa Forza Italia una sopravvissuta meritevole di un atto di affetto e di considerazione.
E alle politiche?
Ero all’estero, non ho potuto esprimere il mio voto.
Quindi niente Fratelli e sorelle.
Coltivo un amore indiscutibile per la destra libertaria, non quella reazionaria. Sono stato un accanito pannelliano.

Ama il disordine creativo, l’energia espressiva. Lei avrebbe fatto solo confusione. Giorgia è per il valore gerarchico, la supremazia come principio e destino.
Giorgia è brava e ha fatto delle cose mirabili, lo dico – mi creda – con sincerità. Ha risolto alla grande il timore che il potere l’avesse conquistato la solita destra fascistella, reazionaria, borgatara.

Invece tutto pare acquietato nell’ordine democristiano di sempre. È stato alla festa di Atreju? Ha un bell’odore di opulenza.
Non sono stato invitato. Mentre c’ero negli anni che furono, quando il confronto dialettico era vivacissimo. A quei tempi Atreju sembrava davvero un campo hobbit. Ora invece tutto pare molto democristiano. Molto simile agli anni in cui a comandare tutto era un partito Ora siamo alla famiglia performante: la mamma, le sorelle, il cognato eccetera. Ha pescato nella famiglia anche perché non aveva un organico di livello.

A sinistra non sarebbe potuto accadere
La sinistra ha infatti più disponibilità di competenze. La destra così e così.
Adesso tutti accorrono…
Il potere è il luogo della compensazione elettiva.
Tutti o quasi col capo chino. Una stampa decisamente concordataria che veste Palazzo Chigi con classe.
La convinzione che questa premier sia forte induce il sentimento adulatorio che fa strage di cuori anche tra voi giornalisti. Quando poi si proietta il potere della Meloni anche oltre questa legislatura, allora la famiglia di ciascuno diviene il valore da tutelare.

Lei garantisce che vincerà anche alle prossime politiche?
Al cento per cento.
Pensavo che la destinasse al Quirinale.
Per quella poltrona ho un nome in tasca.
Non saremo né io né lei a bruciarlo.
Marina Berlusconi. È lei la possibile favorita. Vede gli armeggi Mediaset intorno a Forza Italia? La cadrega pericolante di Tajani?

Il suo politico di riferimento rischia infatti la pelle.
Ha tenuto in vita Forza Italia quando si pensava che fosse solo il partito del de cuius. Ma ora è la fase due. Forza Italia può puntare a un livello di consensi a doppia cifra
Perciò Mediaset spinge per il trapasso?
Il presidente della Repubblica lo elegge il Parlamento dove mai siederà Marina, disponibile semmai, nel caso…
Comunque questo melonismo odora di democristianeria .
L’odore è pungente. Qualche volta, ma solo qualche volta, la premier si
traveste da.
Da?
Un po’ da quella roba lì, un po’ da destra reazionaria. Perché il doppio ruolo la costringe a fare due parti in commedia.

Resta lo sfondo democristiano. Fratelli d’Italia a me sembra un po’ RaiUno e viceversa .
È una considerazione che non posso contestare.
Ricorda Nanni Moretti quando chiese alla sinistra di dire qualcosa di sinistra?
Ricordo eccome, ma io non sono bravo a fare il guastatore, al massimo concedo interviste come questa qui…
Ricapitolando, lei non verrà ingaggiato dal governo
Sarebbe un guaio per loro e per me.
Meglio stare alla larga, e parlare dei campioni del futurismo.
L’audacia, la libertà, la velocità.
Altro che il tailleur di Palazzo Chigi.
Ricordi sempre che sono stato radicale, una limpida formazione della destra libertaria
Certo che ricordo: il cosiddetto transpartito transnazionale.
Trans con tutti gli eccetera.