Cosenza 2016, il Cinghiale è furbo assai ma stavolta rischia grosso

Il Cinghiale è furbo assai ma stavolta rischia grosso.
Tonino Gentile è stato nascosto per tutta la durata di questa campagna elettorale e ha sperato fino all’ultimo che  la sua lista, Cosenza Popolare, non partecipasse insieme a Paolini alle elezioni comunali.
Il Consiglio di Stato però lo ha spiazzato e cosi Ncd sarà costretta a contarsi. Soprattutto, il Cinghiale non potrà dire a Minniti che lui ha portato GUCCIONE.
E, soprattutto ancora, eventuali coinvolgimenti di Paolini nelle inchieste in corso lo metteranno con le spalle al muro.
La lista costruita dai Gentile è debole. Anzi, debolissima. In primis perché non comprende neanche un candidato con il cognome Gentile, quasi a sottolineare il fatto di non volersi infognare con questa campagna elettorale. Se si eccettuano Massimo Lo Gullo e Franco Perri, consiglieri uscenti, c’è solo un gruppo di giovani volenterosi e niente più. Nessun altro specialista, una lista che è destinata a fare flop e che non porterà a Paolini tutta quella massa di voti che era stata preventivata.
E a Renzi non piacerà sapere che il potente sottosegretario alle attività produttive prende pochi voti nella sua città contro il PD.