Stenta a decollare la campagna elettorale di Lucio Presta. Dopo il pienone degli amici al Citrigno è ritornato il silenzio. O meglio sono ritornati i malanni di Presta che sembra essere cagionevole di salute.
Da quando ha annunciato la sua candidatura si è ammalato diverse volte: bronchite, influenza, e sintomi vari. Tutto, per fortuna (ottu e novi fora maluacchiu) guaribile e non grave. Ogni volta che deve recarsi in qualche trasmissione o partecipare a qualche iniziativa politica li vena a frevi.
Un sintomo che ad analizzarlo, clinicamente, non si capisce la sua origine: mancanza di anticorpi o panico da esordiente? Certo è che Presta, all’oggi, non si è speso molto per questa campagna elettorale. Infatti da un po’ di giorni a questa parte serpeggia malumore all’interno della sua coalizione.
Diversi partecipanti alla santa alleanza iniziano a chiedersi se alla fine la scelta di virare su Presta sia stata quella giusta. La critica è unanime: non si muove, è alieno alla città, non gira, non stringe mani, non si lascia intervistare dalla stampa locale, non partecipa a quasi niente di pubblico, se non a quello che ha “organizzato” lui.
Pensa di risolvere, o meglio, pensa di colmare il grande vuoto che c’è tra lui e i cosentini, pubblicando i dati di ascolto di Bonolis. Come se ai cittadini di Cosenza interessasse questo. Non comprende e non pone in essere (scusatemi i termini tecnici) le giuste strategie di comunicazione per arrivare non dico al cuore dei cosentini, ma quantomeno alle orecchie. Giusto per far sapere che esiste.
Eppure tutti ci aspettavamo effetti speciali da lui, sotto questo profilo. Non dico di portare Belen, o Benigni, che risulterebbe picaru, ma almeno una sua visita nei quartieri, nelle frazioni, per capire quali servizi mancano o quali sono i bisogni della gente, magari accompagnato da un bravo Maruzzu Gualtieri che a Cosenza di sicuro fa odiens, ce l’aspettavamo. Niente di niente.
Qualche post su FB, qualche gigantografia attaccata non si sa come, sono le sue uniche mosse di comunicazione. Le sue uniche tracce. Ed è questo che non va giù agli alleati.
E già qualcuno dalle colonne di FB dispensa consigli.

Orlandino Greco, notoriamente rivale dei cinghiali, invita il suo candidato a sindaco Lucio Presta, a prendere lezioni di strategia da zio Pinuzzu. Che come si sa io adoro alla follia. Il che mi pare un ottimo consiglio, perché zio Pinuzzu potrebbe spiegare a Presta tante cose.
Non solo su come si conduce ed organizza una campagna elettorale a Cosenza (che in Italia fa luogo a se), ma anche come ci si comporta politicamente con gli altri. Nu mastruni.
Presta potrebbe dire che certe “pratiche” non gli piacciono, e che lui preferisce fare da solo. Ma si sbaglia se pensa che io abbia scritto, in questo caso, che zio Pinuzzu è nu mastruni pensando a possibili intrallazzi politici/mafiosi che l’abile zio Pinuzzu potrebbe mettere in campo, per vincere senza problemi.
L’ho scritto perché davvero zio Pinuzzu è un fine politico, e uno stratega di primo ordine. Da lui c’è solo da imparare (se fosse stato votato solo al bene, la Calabria, oggi, potrebbe vantarsi di aver dato i natali ad uno dei più grandi statisti, dopo Giacomo Mancini).
Non si batte zio Pinuzzu. Chi vo’, per me, campà cent’anni. Dunque, non solo Orlandino manda strani messaggi, ma anche Incarnato, noto amico di Nicola Adamo, fa sapere di voler riaprire un tavolo con tutta la coalizione, per ridiscutere liste e candidato.
Altri rumoreggiano in privato e nei bar: nu taglia taglia continuo ed ininterrotto. Insomma pare che questo Presta non piaccia proprio a nessuno, e che questi pinnuli che sono stati costretti a si cuddrari iniziano a far vedere i loro effetti collaterali. E, a proposito di pinnuli e medicini, mi sa tanto che a breve servirà un’altra forte dose di aspirina da somministrare al sempre cagionevole Presta, in vista dei prossimi mal di testa. Sempri ottu e novi fora maluacchiu ppe cent’anni i bona saluti.
GdD